AmbraMarie, la storia della musica è un neverending tattoo

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Si intitola Bruciava tutto il nuovo disco di AmbraMarie. E' un puzzle di pensieri e di vite vissute, una sfida a ricomporne i pezzi per trovare poi il ritratto sincero e melinconico di un cuore che a volte pulsa troppo forte. Contestualmente sulla sua pelle pulsano tanti tattoo che raccontano la sua vita. ce ne parla mentre ogni domenica 18 dicembre alle 21.15 su Sky Uno c'è la finale di Ink Master

 

di Fabrizio Basso
(@BassoFabrizio)


Quale è l'altra faccia della luna? Dipende da che parte si osserva, ma se lo sguardo è indirizzato verso il lato oscuro, il fascino cresce. Ed è quello che accade ascoltando Bruciava tutto, il disco della svolta di AmbraMarie, sguardo rock, sorriso melanconico, animo misterioso e un corpo che è enciclopedia dei sentimenti e della bella musica. La abbiamo intervistata per studiare la sua cosmogonia mentre ogni domenica alle ore 21.15 di tatuaggi si parla su Sky Uno in Ink Master.

 



AmbraMarie ascoltando l'album si va dalla cattiveria punk alla dolcezza delle ballad.

Convivono entrambe le facce. Ma a essere sincera, io sono più da lato oscuro.
Possiamo avvicinarla al brano Come un'ombra un deserto di cenere bianca?
Sì. Io sono l'ombra.
L'ombra di Bruciava tutto?
Anche. Il precedente disco era la somma di dieci anni di musica ed è stato molto difficoltoso. Questo raccoglie gli ultimi due anni.
Più facile?
Questo no ma di certo più compatto. Lo leggo come un nuovo inizio.
La canzone che titola l'album in realtà è l'ultima...
E' la mia preferita e quindi è la chiusura del cerchio, l'ultima che abbiamo arrangiato. Come l'ultimo boccone di un piatto particolarmente succulento.
Il lei c'è una certa inquietudine.
Sempre. Nel privato e nella musica. Vivo il tempo come terapia. E ora sono arrivata a una nuova strada.
E' un po' criptica.
Mi piace di più oscura. Ma questa è una questione personale. Ho un gusto crepuscolare che mi porta ad amare i Radiohead e il film Se mi lasci ti cancello ma pure Pretty Woman.

 

Questa filosofia la ritroviamo nei suoi tanti tattoo.
La mia storia scritta alla educazione siberiana di Lilin.
C'è molto musica sulla sua pelle.
C'è il ritratto di Jim Morrison, ho l'intero testo All I need dei Radiohead.
Tutto?
Certo. Tutto. Poi c'è Damien Rice con Dedicate: sono stata a un suo concerto e lui ha l'abitudine, finita la serata, di improvvisare un unplugged con qualche fan. Ci siamo ritrovati in spiaggia con lui...che emozione. Poi Lucio Dalla e una frase sulla spalla. E' il mio primo tattoo: avevo 18 anni e lo ha uguale mia madre, lo abbiamo fatto insieme.
Pensi chi si tatua una sua frase.
C'è chi lo ha fatto. Mi fa un po' paura: un contro è Jim Morrison altro AmbraMarie. O la firma di Kurt Kobain. Il fascino lo fanno le persone. Penso a Eddie Vedder dei Pearl Jam: irresistibile.
Lei lo è?
Non so, ho detto che sono un'ombra. Certo che pensare a mie frasi su corpi altrui mi crea timidezza, gratitudine e responsabilità.
Lei ha partecipato a una edizione di X Factor: consigli a chi si prepara alla finale, in programma su Sky Uno giovedì 15 dicembre alle ore 21.15?
Mantenere la lucidità e seguire il cuore, fare quello che si ha voglia di...fare.



 

 

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