Uno dei ristoranti visitati da Alessandro Borghese nella prima puntata del suo programma combina tradizione emiliana e originalità con i sapori delle diverse regioni d’Italia
“La cucina, prima ancora di essere l’arte di combinare gli ingredienti, è un luogo fisico” Questo è il mantra di “Marta in cucina”, ristorante che dal cuore di Reggio Emilia abbina i piatti della tradizione cittadina a una ventata di sapori e profumi di mare. Va alla sua scoperta Alessandro Borghese con la prima puntata di 4 Ristoranti in onda su Sky Uno dal 29 novembre alle 21,15 ogni martedì. “Marta in cucina” nasce nel 2014 sulle ceneri della “Trattoria della Ghiara”, un’istituzione culinaria per la città di Reggio Emilia; un’eredità pesante, che gli chef del locale ravvivano con il loro tocco di innovazione. I punti fermi sono freschezza e creatività: il menù deve obbligatoriamente rispettare le stagioni e ogni piatto deve avere una storia da raccontare e da condividere.
Tradizione e distinzione - C’è tanta Emilia nel menu di “Marta in cucina”, dai cappellacci di zucca al “ragù reggioemiliano” e all’immancabile lambrusco, ma gli ingredienti classici vengono proposti in chiave molto originale. Un esempio è il “Sorbir”, un primo rovesciato: il cappelletto è ripieno di brodo e servito su una fonduta aromatizzata al vino, invece che avere il formaggio dentro e il brodo intorno. L’aria di mare si fa sentire con l’anguilla affumicata in salsa verde e con la “Mescafrancesca”, gustosa zuppa di piselli e cozze.
Tridente di chef - La squadra di “Marta in cucina” è composta da chef con origini e passioni diverse, che si sono incontrati in un ristorante di Firenze e hanno deciso di intraprendere un cammino insieme. La padrona di casa è Marta Scalabrini, una donna che mette creatività, comunicazione e buon cibo nella sua personale ricetta per la felicità. Laureata in Comunicazione e Marketing con un master in Visual Merchandising a Madrid, ha abbandonato tutto per dedicarsi alla cucina, quello che realmente la faceva stare bene. Il suo background le torna però utile per dare originalità al menu. I nomi degli antipasti sono delle chicche, così come i “percorsi” scelti dal ristorante: “Menu della tradizione…però mia nonna non lo deve sapere” e “Se avessi potuto vivere al mare…non sarei qui”. La passione per la cucina di Giorgio Falzarano nasce in tenera età, quando respira i profumi inebrianti della raffinata cucina di sua madre ad Airola, in provincia di Benevento. Dalle prime creazioni culinarie che offre ad amici e conoscenti al corso professionale per diventare cuoco a Napoli, la sua è la storia di un amore corrisposto per il buon cibo, che lo ha portato a girare mezza Italia prima di finire al centro dell’Emilia. Il primo amore di Ivan Giglio è invece il teatro, scoperto a 18 anni all’Università di Bologna. Nato in Calabria nel 1982, confessa di essere cresciuto a “salsicce, soppressate e frutti della terra”. Il pranzo e la cena sono per lui riti sacri e il cibo lo affascina così tanto che a un certo punto lascia i palcoscenici per i fornelli e si mette a studiare cucina: è il primo dei passi che lo porteranno a condividere la cucina (e la vita) con Marta e Giorgio.