Volando al contrario ecco Giò Sada, l'artigiano della musica

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Il primo disco dell'artista pugliese, dopo l'esperienza a X Factor, si intitola Volando al Contrario. Mentre su Sky Uno, ogni giovedì alle ore 21.15, troviamo X Factor 2016, Giò Sada, che abbiamo incontrato nella sede della Sony Music, la sua etichetta discografica, ci racconta la nascita di questo album

di Fabrizio Basso
(@Bassofabrizio)

Se avesse colto l'attimo, se ancora intorno a lui ci fosse la magia di X Factor resterebbe un grande artista ma non sarebbe un artigiano. Giò Sada, vincitore di XF9, pubblica il suo primo album, lo intitola Volando al Contrario, e queste sue dodici tracce ci invadono proprio mentre su Sky Uno, ogni giovedì alle ore 21.15, va in onda X Factor 2016. Abbiamo incontrato Giovanni Sada negli uffici della Sony Music, la sua etichetta discografica, a Milano.

Giò Sada abbiamo atteso un anno il suo album.
I lavori artigianali, e questo lo è eccome, hanno i loro tempi. Sa cosa dico delle 12 canzoni?
No.
Che provengono da un orto biologico. Inoltre sono nate quasi tutte dopo X Factor, con un costante confronto con i miei amici e colleghi BariSmoothSquad.
Il disco è figlio di un percorso.
Abbiamo una identità forte e questo è solo l'inizio. Non lavoriamo per il successo. Qui c'è il nostro modo di pensare. E' firmato Sony quindi non può essere definito un disco indipendente ma dentro c'è lo spirito della musica indipendente.
C'è chi dice che non ha colto l'attimo non uscendo subito dopo avere vinto il talent di Sky Uno.
Lo so e rispondo che l'arte è tempo. In qualunque ambito bisogna dedicare tempo all'arte.
All'inizio il tempo mancava?
Quando esci da X Factor sei in un vortice, devi trovare le tue modalità.
Però lei è stato bravissimo a vincere, considerato che ha partecipato da solo e viene da una storia di gruppo.
Sono stato il cavallo di Troia. Ora il disco c'è, credo sia un ottimo prodotto. Il tempo dimostra che non siamo famelici. D'altra parte la rotta era già segnata.
Consigli a chi partecipa a XF10.
Credo che gli elementi fondamentali siano avere una buona squadra, un progetto e una storia.
Ora che fa?
Promozione. Poi il tour.
Sorprese?
Il debutto è a New York e Los Angeles, rispettivamente l'11 e il 24 novembre. Apro i concerti di Max Gazzè e Negrita.
Poi?
Da dicembre nei club. Abbiamo spinto per quella dimensione. C'è un contatto forte col pubblico ed è il luogo dove la nostra forza emerge meglio.
Nel disco si cimenta con l'inglese.
E' bello essere internazionali, global ma io sono legato all'identità culturale. L'italiano è una lingua bella, l'inglese è più essenziale.
Insomma è poco internazionale.
No, non è così. Negli anni Novanta c'era chi guardava Dawso'n Creek e Beverly Hills, 90210 e poi beveva la Birra Raffo.
 

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