Romina Falconi, la regina cattiva del Pop racconta il suo X Factor

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Romina Falconi ha imparato, tra gavetta e X Factor, che la sincerità porta risultati. Il suo disco è Certi sogni si fanno attraverso un filo d'odio: viene da Roma e il successo se lo è costruito a piccoli passi.  Un successo passato anche per X Factor, il talent musicale di Sky Uno che torna a settembre in prima serata. La abbiamo intervistata

di Fabrizio Basso
(@BassoFabrizio)

Il lato oscuro dell'amore. Quello che può trasformarsi in una gomma tagliata, un vetro rotto, una camicia ritagliata, un urlo e uno strepito...difficile navigare su un battello ebbro dove convivono Pier Paolo Pasolini, Charles Bukowski e Piero Ciampi. Il quarto, per una partita a carte che si chiama vita, è Romina Falconi, la strega cattiva del Pop italiano, in giro col suo disco Certi sogni si fanno attraverso un filo d'odio: viene da Roma a muso duro, bertolianamente parlando, e il successo che si è costruita mattoncino su mattoncino, come fosse una costruzione di Lego, è passato anche per X Factor, il talent musicale di Sky Uno che torna a settembre in prima serata. La abbiamo intervistata.

Romina come mai lei dietro il filo spinato in alcune foto?
E' croce e delizia il filo spinato, tutto è nato in maniera strana...
Ci spieghi.
C'è chi ha i pianeti allineati e chi se li suda, io ho fatto di necessità virtù, certe coincidenze mi hanno fatto capire che bisogna sempre dire la verità.
Perché prima era bugiarda?
Non in quel senso. Prima ho provato a impomatarmi, a presentarmi con una immagine bella ma che non era la mia ma il karma mi riportava alla mia natura.
Una esperienza profonda.
Nel mio piccolo ho attraversato un mondo intero, poi ho iniziato a studiare l'immagine, ad approfondire i testi e ho vissuto la musica come un salasso.
Cosa è accaduto?
Mi sono trovata dalla sagra della porchetta a X Factor, una casa discografica ha deciso di investire su di me, ho lavorato con Nesli, Dargen D'Amico e Two Fingerz, poi mi hanno parcheggiata per il cambio vertici dell'etichetta e lì ho capito che forse certi miei concetti erano un po’ estremi per il loro modo di pensare.
Quanta cattiveria c'è in Certi sogni si fanno attraverso un filo d'odio.
Sono reazioni naturali nei momenti difficili. Credo che tutti abbiamo pensato, almeno una volta nella vita, mi hai lasciato ti bucherei le gomme della macchina. Ho capito che la stranezza può essere un vantaggio, siamo andati in ristampa due volte. Con la verità non ci perdo, questa è la morale.
Titolo lungo è impegnativo.
E' un omaggio a Lina Wertmuller, in barba ai discografici che vogliono la frase breve o la parola singola.
Sa che lei fa sognare?
Sono felice. Ma attenzione, il sogno comporta sacrifici o disprezzo verso la realtà, elogia il bene e mai la magagna, eppure ognuno ha il suo angolo buio. Sui social mostriamo solo il bello, e l’alienazione sale. Non voglio essere impomatata.
E cosa vuole essere?
Interrotta e contaminata.
E' un po' folle?
Sono una matta totale, non mi contengo, sono diretta.
Eccoci a X Factor.
L'inizio è stato proprio matto! Io sono molto pin up, mi piace giocare sulla femminilità e sa che mi hanno combinato?
Lo dica lei, però.
Mi tagliano i capelli, la prima sera mi danno David Bowie, la seconda gli Ultravox e sempre vestita da uomo. Poi arrivano i Duran Duran con Rio.
La hanno messa alla prova subito.
Sì ma X Factor resta una lezione di vita fondamentale, chiedi acqua e ti arriva una cascata. Ho imparato a cavarmela.
Consigli a chi parteciperà a XF10?
Non pensare che qualcuno conosca la verità più di te, non ci sono cattivi e buoni. Devi dare un senso a quella visibilità, devi dire la verità e non farti ipnotizzare dalla telecamera. Io lo rifarei con la consapevolezza che è una palestra importante, ti insegna a fare i conti con te stesso. Una carriera non si costruisce in venti giorni ma X Factor può fornire buone basi.
Si stava bene a casa X Factor?
Con qualcuno mi sento ancora. Eravamo tante storie diverse. Siamo piccoli pianeti che cambiano posizione, si allineano e si allontanano. X Factor è una grande vetrina, un bel trampolino di lancio.
Che ascolta?
Di tutto. Wagner prima di scrivere, poi Beethoven, Abba, Goldfrapp, Guccini cui voglio bene come un parente, Rino Gaetano, Marcella Bella...
Concerti?
Quando posso. Nel cuore ho quelli di Stromae e Paul McCartney all'Arena di Verona.
Fosse giudice a X Factor quale giudice vorrebbe come concorrente?
Fedez: è intelligente e furbo, nell'accezione buona del termine.
Lei è una autrice prolifica: ha pensato a fare l'autore?
Ci penso. All’inizio è difficile vendersi come autrice ma è stimolante scrivere pensando a qualcuno, non escludo che a livello di melodie e testi possa capitare, è bello entrare nei mondi altrui. La scrittura è solo tua dunque è importante rompere i muri, andare in direzione ostinata e contraria. E' emozionante sentirsi un po’ il burattino.
Un consiglio che dà, figlio della sua esperienza a X factor?
Non continuare a cercare di essere migliore se no credi di avere qualcosa che non va. Oggi che si riscrivono le regole devi essere sincero, quella lezione è servita a prenderne consapevolezza.

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