Ka dei Finley racconta che il mondo gira e i tattoo ce lo ricordano

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Ka dei Finley
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Tornano i Finley con una rilettura de Il Mondo che sostiene la campagna Cesvi sulla lotta alla fame globale. E intanto preparano il nuovo disco. Ci racconta tutto Ka, il tatuato della band, che spiega anche l'importanza dei tatuaggi mentre su Sky uno, domenica 26 alle ore 22.50 ti aspetta la finale di Bad Ink

di Fabrizio Basso
(@BassoFabrizio)


Il silenzio non è assenza. Perché quando si crede in una persona, in una idea, in un progetto non c'è buio ma solo una eclissi. E ora che il velo coprente si è dissolto, ecco i Finley che tornano con una originalissima versione de Il Mondo #girailmondogira di Jimmi Fontana. Il brano è fatto per sostenere la campagna del Cesvi Food Right Now volta alla sensibilizzazione dei più giovani sull’importanza della lotta alla fame globale. Per altro Ka, che abbiamo intervistato a nome del gruppo, è un cultore dei tattoo e quindi oltre che dei nuovi Finley ci parla della sua passione per l'arte del tatuaggio mentre su Sky Uno andiamo incontro la finale di stagione di Bad Ink, in programma ogni domenica alle ore 22.10 su Sky Uno.

 
 
I Finley

Ka come nasce la vostra Il mondo?
E' una idea che coltivavamo da tempo. E' una tra le più belle canzoni italiane. Per una campagna di sensibilizzazione una cover era più semplice rispetto a un inedito.
Perché?
Intanto su Il Mondo avevamo già una idea di arrangiamento con un po' di elettronica che non andava a tradire la versione originale. Un inedito non è immediato, bisogna dare alla gente il tempo di farlo suo.
Cesvi a parte tonano i Finley...
Abbiamo portato avanti tanti progetti nella nostra carriera, anche leggeri ma mai superficiali. Abbiamo bruciato molte tappe ma abbiamo pure fatto cose buone.
Oggi come siete?
La natura un po' pop-punk resta ma rafforziamo il nostro sound con synth e un po' di elettronica. Non volevamo fare un salto brusco.
Siete indipendenti.
Ci siamo creati una etichetta, Gruppo Randa. Camminiamo con i piedi per terra. Siamo un band che rende in concerto, discograficamente ragioniamo per singoli.
Temete che i fan si destabilizzino?
Abbiamo più volte cambiato indirizzo, c'è stata una selezione naturale.
Ciò non toglie che abbiate una solida fan base.
Negli anni abbiamo ridotto molte le distanze con i fan. All'inizio eravamo la moda, ragazzi inarrivabili. Ora siamo a portata di mano ma non ci siamo snaturati.
Che è successo?
Ci siamo solo tolti la maschera.
Mai avuto crisi?
Se rileggiamo la nostra storia, l'addio poteva verificarsi anni fa. Oggi siamo legatissimi, difficile possa tramontare tutto.

 
 


Come non possono tramontare i suoi tatto.

Ne ho tanti ma nascosti.
Il primo?
Quando abbiamo vinto i primi MTV Awards: una stellina che racchiude la F di Finley. E' stata una scelta radicale di vita quella del tattoo: ho affrontato più stili e mi sono affidato a più tatuatori.
Qualcun altro?
Ho l'albero genealogico con tutta la famiglia, ho un tributo ai Gun's'Roses che quando. tempo fa riuscii a mostrarlo a Slash e si emozionò. Ne ho un altro che ricorda il mio viaggio a Maui: una terra selvatica popolata da gente dal cuore enorme.
Tutti particolari e significativi. Altri?
Un leone con scritto Gruppo randa, la nostra etichetta. Un dragone giapponese.
Consigli a chi vuole iniziare?
Mi preoccupano tanto i giovani con troppi tatuaggi. Invito a partire con qualcosa che non si veda troppo e tenere sempre un braccio pulito: non si sa mai.
La vostra etichetta prelude a un futuro da produttori?
E' nata per una esigenza nostra. Solo così potevamo seguire i nostri tempi. Oggi è una esclusiva Finley ma in futuro chissà...ci sono bande che si propongono e credono nello scouting. Come una volta.
 








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