CRLN, cinque tattoo e un sogno che si chiama Caroline

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Cinque tattoo e un disco, per CRLN. Che all'anagrafe si chiama Carolina, ha battezzato l'album Caroline e scelto il nome d'arte di CRLN. Dubbi sui nomi, nessuno sui tattoo: ne ha cinque e non si fermerà. La abbiamo intervistata mentre prosegue la missione di Dirk e Ruckus in Bad Ink, in programmazione ogni domenica alle 22.50 su Sky Uno

di Fabrizio Basso

Moderno e raffinato. Binomio che raramente si sposa. E quando lo fa il divorzio incombe. ma ci sono eccezioni. Rare ma ci sono. Uno si muove su tre livelli e cinque tattoo: si chiama Carolina Guidi, in arte CRLN e il disco d'esordio Caroline. Ha cinque tatuaggi e sono quasi monotematici: i gatti, come i tre che l'aspettando a San Benedetto del Tronto quando torna a casa da Roma, dove studia e fa musica. La abbiamo intervistata mentre prosegue la missione di Dirk e Ruckus in Bad Ink, in programmazione ogni domenica alle 22.50 su Sky Uno.

Carolina partiamo dai tattoo.
Sono cinque, tre sono sui gatti e in totale mi porta sulla pelle quattro gatti. Uno in più di quelli che ho a casa.
Il primo?
Due gatti sulla spalla.
L'ultimo?
Un ok.
Eppure lei passa per una pessimista.
lo sono, ma stavolta le cose sono girate bene e mi sono detta che devo essere ottimista.
Quando ha iniziato?
A 16 anni con i due gattini piccoli sulla spalla. Sono partita con un mini tatuaggio  per non fare arrabbiare i miei genitori ma oggi non lo rifarei.
Perché?
Rispecchia troppo l'emotività di quel momento.
I tatuaggi sono sempre legati a un momento.
E' vero. E infatti la sola controindicazione che hanno è che non aiutano quando c'è bisogno di dimenticare.
Nemmeno un tattoo musicale?
Li trovo banali.
Ne farà altri?
Certo, li faccio per me.

Ha nuove idee?
Credo che li farò sempre e solo sulle braccia, in punti visibili. Devo avere la possibilità di guardarli. E poi il braccio destro sarà in bianco e nero, la casa dei gatti, quello sinistro a colori. C'è già un volto di donna. E procederò.
Poi c'è il suo Ep Caroline.
Da sempre seguivo sui social Macro Beats (etichetta indipendente fondata da Macro Marco nel 2009, ndr). Io facevo cover con l'ukulele e le mettevo lì finche Macro Marco ha apposto un mi piace ed è diventato mio follower. Io lo ero da sempre...sua.
Quando la passione è diventata collaborazione?
Ero andata a un concerto e non sono riuscita a conoscerlo. Ero arrabbiata, gli ho scritto e lui mi ha chiesto di produrre qualcosa che andasse oltre i 15 secondi su instagram.
Lo ha fatto?
Certo. Passata l'estate mi ha detto che gli sarebbe piaciuto avermi in squadra Macro beats, che avrei dovuto iniziare a scrivere qualcosa. Quasi svenivo, io che da sempre dubito di me stessa.
Lui lo sa?
Certo. E per evitare che l'ansia abbia il sopravvento mi convoca all'ultimo istante. La collaborazione con Kiave è andata così, altrimenti mi si sarebbe bloccata la voce.
Fa tutto lei?
I testi sono miei, il disco è un mix di elettronica e indie pop. Il primo pezzo è stato Via da noi: credevo che la mia voce rovinasse il testo.
Invece si amalgama.
In effetti...io per creare devo arrabbiarmi. Sa chi è la vittima?
Il fidanzato, suppongo.
Esatto. Marco (brutti, suona il basso elettrico, ndr) è la vittima dei miei sfoghi ma è anche da lì che le mie idee prendono forma.
Perché CRLN?
Mi ha convinto subito, nonostante abbia considerato tante variabili.
Almeno questa è una certezza.
Sì, anche se le confesso che i nomi mi stancano!

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