Il rapper italiano Salmo porta il suo singolo 1984, tratto dall'album Hellvisback, a E poi c'è Cattelan, il late night show condotto da Alessandro Cattelan in programma ogni giovedì alle ore 22.10 su Sky Uno
di Fabrizio Basso
Successo-record per SALMO: dopo il debutto al #1 su iTunes a poche ore dalla sua uscita, dopo l’ingresso direttamente al primo posto della classifica FIMI/GfK degli album più venduti, Hellvisback, il nuovo album dell’eclettico artista, ha conquistato subito il Disco d'Oro a una sola settimana dalla sua pubblicazione. E' un progetto discografico unico nel suo genere: contiene 13 brani inediti ma è anche un fumetto. Come il titolo stesso suggerisce è un omaggio ad Elvis Presley, cui Salmo s’ispira per la creazione di un nuovo supereroe nato negli inferi, Hellvisback appunto, diventato l’emblema della sua nuova pubblicazione. L’artista pioniere dell’hip hop 2.0, che ha rivoluzionato la scena musicale italiana con il suo stile inconfondibile e il suo sound internazionale, riesce a stupire ancora una volta con un progetto ricco di idee e contenuti. L'album è stato presentato in anteprima il 29 gennaio al Red Bull Followers durante un evento esclusivo e ora Salmo porta 1984 a E poi c'è Cattelan, il late night show di Alessandro cattelan in programma ogni giovedì alle ore 22.10 su Sky Uno.
Salmo partiamo da EPCC. Ci parli di 1984.
E' un brano autobiografico e molto potente, scritto, prodotto e interpretato da me. E' la scelta ideale per il late night show di Sky Uno.
Hellvisback si ispira a Elvis Presley.
Sono un suo fan fin da ragazzino. Sentivo il bisogno di unire qualcosa di storico come Elvis con qualcosa di molto attuale come può essere il mio personaggio con la maschera.
Sente di avere qualcosa in comune con lui?
Oltre alle basette? Certo l’anima rock’n’roll.
Come nasce e come si sviluppa il fumetto?
Il fumetto inizia il con il mio funerale, vado all’inferno e incontro Elvis. Dalla fusione dei due personaggi ha origine Hellvisback, il super eroe che combatterà Satana per impedire una nuova apocalisse. C’è cosi tanta storia dietro Elvis che lo scenario ci sta ma non baso tutto il disco sul suo personaggio.
Il pubblico pare abbia apprezzato il suo coraggio.
L’idea di partenza era fare qualcosa di diverso dall’album precedente, perché è sempre meglio stupire, se ti faccio sentire qualcosa e rimani stranito vuole dire che riesco a incuriosirti. Tutto l’album è basato sulla soglia d’attenzione, con l’avanzare della tecnologia dei social va tutto più veloce.
Quanto c’è di suonato nell’album?
Parecchio! Ho suonato molto anche io anche se non sono un grande musicista. Anche nella musica ho voluto mantenere questo legame tra vecchio e nuovo.
Nei live?
E' un'album molto da live. Ci sarà la prima parte con dj e poi i pezzi saranno riarrangiati.
La sua casa discografica, la Sony, la definisce “difficile perché vuole essere libero": perché?
Devo avere la libertà di esprimermi.
Cosa vuole dire essere libero?
E’ tutto! Oggi anche grazie i social si può essere liberi di mostrarsi senza filtri puoi costruirti da solo, come ti esponi è deciso da te.
Nella scena finale del video di “Giuda” tutti ridono ma non hanno i denti…
Nel video io faccio il cameriere ed è come se io servissi la mia musica, sono consapevole che con quello che faccio molte volte vado fuori dagli schemi e non vengo capito, come se servissi del cibo a persone che poi non riescono a masticarlo.
Chi è Giuda in Italia oggi?
I vari Giuda spesso li incontri nel lavoro. Dove girano i soldi.
Si definisce un rapper?
Si, la musica rap ha una storia così grande che ci sono varie sfaccettature del rapper.
Ascolti rap italiano?
Non ascolto tanto rap italiano ora ma prima di diventare celebre ascoltavo molti rapper italiani.
C'è un motivo?
Principalmente non voglio essere influenzato.