Torna il late night show di Sky Uno: ogni giovedì alle ore 23.15 Alessandro Cattelan torna a condurre E poi c'è Cattelan. Ospite della prima puntata della terza stagione di #EPCC Max Pezzali: lo abbiamo intervistato
di Fabrizio Basso
Due prime volte. Una parziale e una reale ma pur sempre due prime volte: torna E poi c'è Cattelan,
il late night show di Sky Uno, ed è il debutto parziale poiché è la
terza stagione che Alessandro Cattelan lo conduce. Invece è la prima
volta in assoluto per Max Pezzali, ospite giovedì 28 gennaio a partire
dalle ore 23.15. Lo abbiamo intervistato.
Pezzali come è stata questa prima volta a EPCC?
Da appassionato di un certo tipo di televisione, da persona che ama quel genere di format…mi ha fatto sognare.
Davvero?
Essere in uno show del genere con lui che è una forza della natura è
superlativo: Alessandro è il presente e futuro della televisione in
generale.
Cosa ha di speciale il late night show di Sky Uno?
E' una miscela di cose conosciute che a me piacciono e quello è il
contenitore. Poi c'è il conduttore che armonizza humor, autoironia e
velocità di pensiero.
C'è poi la musica live degli Street Clerks.
Li conoscevo di nome, mai si sono incrociate le strade, d'altra parte siamo tutti sempre di fretta.
Che impressione le hanno fatto?
Sono simpatici e bravi, abbiamo fatto quattro chiacchiere. Sapevo che
vengono da Firenze e vista la loro provenienza culturale temevo ci
fossero sospetto e diffidenza verso l’artista pop un po’ tamarro che
sono e invece si è subito creata armonia.
Con Cattelan parlate anche di Inter, vostra comune passione?
Certo.
Contenti dell'arrivo di Eder dalla Sampdoria?
E' una toppa che non copre i tanti buchi del vestito. Condividiamo
questa passione con giri di sms, quando va bene, e silenzi
interminabili, quando i risultati non arrivano.
Come la vede?
Siamo in una fase un po’ negativa: entrambi ci siamo fatti una ragione che non siamo così forti come eravamo convinti.
Perché in Italia l'idea del late night in Italia fatica?
Credo sia stato limitato dal fatto che siamo comunque un paese
conservatore. E invece, e Cattelan docet, porta allegria, divertimento e
toni ironici in un orario in cui magari preferisci vedere più casi
umani o programmi di minore intensità, che non assorbano troppa energia.
Invece?
E' il format perfetto, da appassionato è la mia televisione come la vorrei a quell’ora.
Che fa in questo periodo?
Fino in primavera sarò impegnato in televisione, poi inizierò a lavorare al nuovo album.
Idee?
Quest'anno voglio stare fermo per uscire con l'album nel 2017. Deve
essere un lavoro di qualità. Ho un’età e una storia che mi permettono di
prendermi i miei tempi.
Un privilegio per pochi.
L’album è già una idea passata e allora servono storie da raccontare per renderlo speciale.
Come nei concerti.
La mia band è composta da musicisti e artisti del presente e del futuro,
non voglio i turnisti. Luca serpenti, uno degli ultimi acquisti, fa la
differenza. Così come gli altri. Con squadre così è bello andare in
tour.