Cremonini: "Ma quanta ammirazione per i deejay"

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La locandina del "Più che Logico Tour 2015"
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Il 26 maggio Cesare Cremonini pubblica un doppio album dal vivo impreziosito da un terzo disco con 4 inediti. Impegnato a lavorare ai dettagli e al tour autunnale non sarà ospite a Top DJ ma in questa intervista rivela la sua ammirazione per i deejay

Stavolta Cesare Cremonini entra nelle praterie senza confini, quelle che anche per lui, nonostante si parli di musica, sono misteriose. Lo abbiamo incontrato a Bologna, nel suo eremo di registrazione Mille Galassie Studio, e poi abbiamo pranzato insieme per farci raccontare di un futuro che neanche lui conosce, di un doppio disco live, di un disco con quattro inediti, di un tour che scatta il 23 ottobre (ma dal 14 aprile si possono acuistare gli ambiti biglietti) e della sua passione per la dance e l'ammirazione per i deejay.

Cremonini lei è molto legato a Sky.
Abbiamo fatto parecchie cose insieme. Recentemente sono stato a E poi c'è Cattelan e mi sono divertito.
Ora c'è Top DJ: c'è una sua canzone che vedrebbe bene per ballare?
Grey Goose con un synth pronunciato sarebbe un bel remix. Secondo me avrebbe una bella influenza dance.
Quando va a ballare cosa le piace?
La House anni Novanta, la Deep House anni 90. Per farmi divertire c'è il mio amico Dj Ralf.
La discoteca le dà brividi?
Mi vivo nella serata, che sia a Ibiza o a Riccione a ritmo di Techno House.
Va a ballare?
A Bologna quando posso vado al roBOt, un Festival di livello internazionale.
La sua Bologna è stata un punto di riferimento per gli aspiranti deejay.
Ora sta tornando a crescere. Bologna per la musica elettronica fu un punto di riferimento negli anni Ottanta e Novanta poi si è spenta ed è ore che torni splendere.
Top DJ mostra che è dura la vita del deejay.
E più dura per deejay che per intrattenitore da palco quale io sono.
Farebbe il deejay per una sera?
Fatico a uscire dall'idea di non stare col microfono in mano, la vedo dura.
Lei è legato a Sky anche per 46, uno dei quattro inediti: racconta il mondo dei motori.
46 nasce dall’amicizia con Valentino Rossi e dalla mia frequentazione di tanti anni della MotoGP: è mondo vivo e di grandi eroi dunque adatto a ispirare parole e musiche nuove.
Potrebbe esserci l’ispirazione per un album?
Eccome, ha una sua epoca. A viverlo è una emozione unica.
Cosa hanno di diverso dal passato 46 e gli altri tre inediti?
La loro leggerezza degli ultimi inediti mi dà i brividi, io abituato alla struttura possente di Logico qui mi ritrovo più leggero.
Commentiamo gli altri, a partire da Buon viaggio.
E' la prima canzone della mia carriera che mi fischietto in auto mentre guido. Non è una brano lamentoso, è un antipasto del disco. Scrivere oggi è per me scoprire nuovi mondi, è come avere un campo da coltivare partendo da zero. Con un campo a Maggese hai delle idee, stavolta no. E inoltre non mi sono mai sentito così lontano dai Lunapop.
La terza è Lost in weekend?
Ha attacco alla Vasco anni Ottanta. Potrebbe essere la linea di un nuovo album.
Infine Quasi quasi, quella che anche chi scrive preferisce.
E’ una canzone d’amore di quelle che mancavano da tempo, è precisa e tagliente.
Tutte scritte negli ultimi tempi?
Sì, sono canzoni nuove, non sono ricorso a rimasugli o scarti, che ci sono sempre in un cassetto.
Questi inediti che raccontano?
Un mondo a canzone. C’è sempre più necessità di canzoni che, come dice Ligabue, possano rompere il muro del suono e guidare il pubblico verso terre più particolari, intime, nascoste e dunque anche verso un nuovo tour. Ogni inedito deve saper stare in piedi da solo e raccontare un mondo.
Che Tour vedremo a ottobre?
Il palco è nuovo come anche l’impianto luci e la scaletta che comprende le quattro canzoni inedite cui tengo molto e brani che ho proposto poche volte. Ci saranno dei b-side.
Potesse fare il giornalista per un giorno?
Vorrei intervistare il presidente del Consiglio Matteo Renzi.

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