Tom Tattoo, il guru dei tattoo

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Particolare di uno dei bellissimi tatuaggi realizzati da Tom Tattoo
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In Tatuaggi da incubo, persone deluse dai propri tattoo ricorrono all’aiuto di Big Gus, Tommy Helm e Jasmine Rodriguez. In attesa del nuovo episodio, in onda ogni domenica su Sky Uno, abbiamo intervistato Mr Tattoo, professionista del settore

In America oltre quaranta milioni di persone hanno un tatuaggio, tra questi sono in tanti a pentirsi dei propri segni sulla pelle. Tatuaggi da incubo, in onda ogni domenica alle 21.10, su Sky Uno, mostra le avventure di Big Gus, Jasmine Rodriguez e Tommy Helm alle prese con individui desiderosi di trasformare i propri disastri in capolavori della china. Ma se questi avessero incontrato sulla propria strada Tommaso Buglioni, in arte Tom Tattoo, uno dei tatuatori più affermati al mondo, non avrebbero avuto questo problema.

La carriera di Tom inizia a soli quindici anni quando tatua amici e fratelli inconsapevole che quella sarebbe diventata la sua professione. La passione per i tattoo inizia in età adolescenziale quando vede compagni pugili sfoggiare tatuaggi con grande orgoglio, un successivo viaggio a Seattle lo porterà a tatuarsi il primo soggetto e a uscire dallo studio con “l’intenzione di praticare quella professione, con somma gioia della mia famiglia dal momento che abbandonai gli studi di medicina alla fine del secondo anno”.

Ma da quei tempi non sospetti a oggi la sua carriera è stata ricca di soddisfazioni che lo ha portato a essere considerato uno dei maestri più apprezzati. Perché ci si tatua e quali sono i soggetti più richiesti in questo momento, ce lo ha svelato nell’intervista.

Ricordi del suo primo tatuaggio?
Me lo fece a Seattle un certo “Ricky Wilde Star”, chiamato così per via della stella tatuata sullo zigomo. Ero insieme a degli uomini di mare di New York che mi offrirono una birra. Quella esperienza cambiò radicalmente la mia vita, mi sentivo la persona più felice del mondo.

Cosa spinge una persona a tatuarsi?
Ragioni innumerevoli e mai banali. In primis un bisogno di comunicare silenziosamente un ricordo bello o brutto della propria vita, agli altri o a se stessi. Paradossalmente ritengo che in un periodo in cui tutto viene urlato, il tatuaggio rappresenti la voglia di comunicare in maniera più intima, poetica e artistica.

Esclusi i riconoscimenti professionali, c’è stato un momento in cui si è sentito fiero di se?
Erano gli anni ‘80, lavoravo in casa e mio padre veniva a trovarmi ogni tanto. Una sera, mentre stavo tatuando una bella ragazza, mi guardò con ammirazione e in quel momento fui davvero orgoglioso di me per esser riuscito a far breccia nel cuore burbero di mio padre.

Perché aumentano le persone che si tatuano?
Perché gli stupidi pregiudizi sono caduti. Il tatuaggio affascina ed è una pratica artistica vecchia quanto le origini dell’uomo. Tutto ciò che ha un grande passato ha un grande futuro, lo stiamo vivendo ora e chiediamoci positivamente dove arriverà.

Il tatuaggio più bizzarro che le hanno richiesto?
Questa è la domanda più difficile a cui non so mai rispondere, se intendiamo disegni a sfondo sessuale o strani, molti, ma non saprei veramente indicarne uno in particolare.

Quali sono i soggetti più richiesti in questo momento?
I cosiddetti “traditional”, ma anche i tatuaggi realistici vanno molto, ci sono artisti davvero bravi che si esprimono in maniera egregia, unico problema, per la moda quanto dureranno questi raffinatissimi tatuaggi? Io comunque faccio tutto con particolare attenzione e curiosità, anche per imparare nuove tendenze.

Quali sono i tatuaggi di cui le persone si pentono più spesso?

La gente si pente dei nomi fatti con troppa leggerezza.

Un consiglio da dare a chi ha intenzione di farsi il primo tatuaggio?
Essere convinti fermamente di ciò che si sta facendo, dal soggetto a chi ti tatua.

Si è mai rifiutato di fare un tatuaggio?
Alla convention di New York di alcuni anni fa un tale pretendeva che gli facessi uno “sgorbio”. Gli dissi che non avevo fatto migliaia di chilometri per tatuare sulla pelle una simile schifezza.

Come andò a finire?
Se ne andò davvero molto arrabbiato.

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