Italia’s Got Talent, pronti al decollo
TV ShowConcluse le audizioni di Roma, Avellino, Torino e Vicenza, Vanessa Incontrada, Claudio Bisio, Luciana Littizzetto, Frank Matano e Nina Zilli ti aspettano per lo show più atteso del 2015. Da marzo in esclusiva su Sky Uno
Italia’s Got Talent conclude la delicata fase delle audizioni e si prepara a una partenza col botto. Sì, perché se il buongiorno si vede dal mattino, la straordinaria partecipazione ai casting dal nord al sud dell’Italia, preannuncia un successo destinato a lasciare il segno. La temuta giuria composta da un cast stellare, vede in azione l’istrionico Claudio Bisio, l’esplosiva Luciana Littizzetto, il burlesco Frank Matano e “l’eterea” Nina Zilli, come la definisce Vanessa Incontrada che, in veste di conduttrice, accompagna e incoraggia gli aspiranti talenti nella loro avventura, dal backstage fino al palco.
Per inseguire il proprio sogno, si sono messi in fila a migliaia davanti all’Auditorium della Conciliazione di Roma e lo stesso copione si è ripetuto al Teatro Carlo Gesualdo di Avellino, all’Auditorium Giovanni Agnelli e al Teatro Comunale di Vicenza. Sul palco si sono esibiti talenti di ogni età, genere, ceto sociale e nazionalità. L’obiettivo di ognuno è superare la prova al cospetto dell’implacabile giuria. L’obiettivo dell’implacabile giuria è scoprire “il talento”, quello vero.
Un esercito di musicisti, cantanti, maghi, ballerini, supereroi, pole dancer, giocolieri, comici, performer e sportivi si sono sfidati con passione e quel pizzico di sana follia che contraddistingue i veri talenti. A loro disposizione, cento secondi per stupire. A disposizione dei giudici un buzz rosso con cui fermare l’esibizione, un metaforico pollice verso, e i loro sì. Quali e quanti artisti si nascondono in Italia lo scopriremo a marzo, in esclusiva su Sky Uno, nell’attesa abbiamo intervistato i protagonisti. Ecco cosa ci hanno raccontato.
Vanessa Incontrada: “Un aggettivo che descriva Italia’s Got Talent e uno per ogni giudice”.
Per Italia’s Got Talent la parola giusta è “imprevedibile”. Per Claudio “improvvisazione”,
Frank “energia pura”, Luciana “sincerità e schiettezza” e per Nina “eterea”.
Luciana Littizzetto: “Un consiglio che possa tornare utile agli aspiranti talenti”.
Innanzitutto devono considerare il fatto che siamo quattro pirla! Poi non devono avere paura delle parrucche di Nina, né degli ormoni di Matano. E infine stiamo ancora cercando qualcuno che dall'emozione o dallo spavento faccia ricrescere i capelli a Bisio. La verità è che forse noi avremmo molta più paura di loro e non è detto che il nostro giudizio sia quello giusto. Credo che esibirsi davanti a una platea del genere sia già una grande soddisfazione.
Claudio Bisio: “Come andò il tuo primo provino?”
Il mio primo vero provino (poi nella mia carriera ne ho fatti davvero pochi, per fortuna) è stato quello per l'ammissione alla scuola del Piccolo Teatro di Milano. Da totale appassionato di teatro, ma privo di qualsiasi tipo di esperienza, mi sono preparato da solo durante tutta l'estate (di nascosto da amici, fidanzate e genitori). Al provino ho recitato un lungo monologo tratto da "Ricorda con rabbia" di John Osborne (abbastanza malino devo dire) ho cantato, accompagnandomi al pianoforte "Vedrai, vedrai", una canzone di Luigi Tenco (uno strazio, col senno del poi) e ho persino portato una poesia di un anonimo medievale ricca di suoni onomatopeici dal titolo "Bisbidis per Messer Cane" che in modo assolutamente ingiustificato ho recitato alla Dario Fo di Mistero Buffo (un mio mito da sempre). Dev'essere stata quella che mi ha salvato. O forse la mia faccia tosta. O, più semplicemente, gli esaminatori devono aver intravisto in quel ragazzo già anzitempo stempiato, una gran passione e un'enorme voglia di farcela. E quella è stata premiata. Così, senza essere figlio d'arte e con alcun tipo di raccomandazione, su trecento esaminandi sono stato uno dei dieci ammessi alla scuola. Da lì in poi è stato "quasi" tutto in discesa.
Nina Zilli: “Cos’è per lei il talento?”
Il talento è la risposta di un indovinello: è quella cosa che se ce l'hai non lo sai, ma gli altri te la vedono addosso. E' un dono che viene da chissà dove, è un regalo impalpabile e non si può comprare, è una cosa pura come una sinfonia che ti fa piangere o come un bel sogno, di quelli che quando ti svegli vuoi subito riaddormentarti. E' quella luce che non passa inosservata e quando te la trovi davanti ti emoziona forte, brilla come una stella.
Frank Matano: “Come si riconosce un vero talento?”
Il talento è una cosa che nota chiunque, il talento è virale, universale. Il talento è un convertitore di difficoltà, trasforma il difficilissimo in naturale
Per inseguire il proprio sogno, si sono messi in fila a migliaia davanti all’Auditorium della Conciliazione di Roma e lo stesso copione si è ripetuto al Teatro Carlo Gesualdo di Avellino, all’Auditorium Giovanni Agnelli e al Teatro Comunale di Vicenza. Sul palco si sono esibiti talenti di ogni età, genere, ceto sociale e nazionalità. L’obiettivo di ognuno è superare la prova al cospetto dell’implacabile giuria. L’obiettivo dell’implacabile giuria è scoprire “il talento”, quello vero.
Un esercito di musicisti, cantanti, maghi, ballerini, supereroi, pole dancer, giocolieri, comici, performer e sportivi si sono sfidati con passione e quel pizzico di sana follia che contraddistingue i veri talenti. A loro disposizione, cento secondi per stupire. A disposizione dei giudici un buzz rosso con cui fermare l’esibizione, un metaforico pollice verso, e i loro sì. Quali e quanti artisti si nascondono in Italia lo scopriremo a marzo, in esclusiva su Sky Uno, nell’attesa abbiamo intervistato i protagonisti. Ecco cosa ci hanno raccontato.
Vanessa Incontrada: “Un aggettivo che descriva Italia’s Got Talent e uno per ogni giudice”.
Per Italia’s Got Talent la parola giusta è “imprevedibile”. Per Claudio “improvvisazione”,
Frank “energia pura”, Luciana “sincerità e schiettezza” e per Nina “eterea”.
Luciana Littizzetto: “Un consiglio che possa tornare utile agli aspiranti talenti”.
Innanzitutto devono considerare il fatto che siamo quattro pirla! Poi non devono avere paura delle parrucche di Nina, né degli ormoni di Matano. E infine stiamo ancora cercando qualcuno che dall'emozione o dallo spavento faccia ricrescere i capelli a Bisio. La verità è che forse noi avremmo molta più paura di loro e non è detto che il nostro giudizio sia quello giusto. Credo che esibirsi davanti a una platea del genere sia già una grande soddisfazione.
Claudio Bisio: “Come andò il tuo primo provino?”
Il mio primo vero provino (poi nella mia carriera ne ho fatti davvero pochi, per fortuna) è stato quello per l'ammissione alla scuola del Piccolo Teatro di Milano. Da totale appassionato di teatro, ma privo di qualsiasi tipo di esperienza, mi sono preparato da solo durante tutta l'estate (di nascosto da amici, fidanzate e genitori). Al provino ho recitato un lungo monologo tratto da "Ricorda con rabbia" di John Osborne (abbastanza malino devo dire) ho cantato, accompagnandomi al pianoforte "Vedrai, vedrai", una canzone di Luigi Tenco (uno strazio, col senno del poi) e ho persino portato una poesia di un anonimo medievale ricca di suoni onomatopeici dal titolo "Bisbidis per Messer Cane" che in modo assolutamente ingiustificato ho recitato alla Dario Fo di Mistero Buffo (un mio mito da sempre). Dev'essere stata quella che mi ha salvato. O forse la mia faccia tosta. O, più semplicemente, gli esaminatori devono aver intravisto in quel ragazzo già anzitempo stempiato, una gran passione e un'enorme voglia di farcela. E quella è stata premiata. Così, senza essere figlio d'arte e con alcun tipo di raccomandazione, su trecento esaminandi sono stato uno dei dieci ammessi alla scuola. Da lì in poi è stato "quasi" tutto in discesa.
Nina Zilli: “Cos’è per lei il talento?”
Il talento è la risposta di un indovinello: è quella cosa che se ce l'hai non lo sai, ma gli altri te la vedono addosso. E' un dono che viene da chissà dove, è un regalo impalpabile e non si può comprare, è una cosa pura come una sinfonia che ti fa piangere o come un bel sogno, di quelli che quando ti svegli vuoi subito riaddormentarti. E' quella luce che non passa inosservata e quando te la trovi davanti ti emoziona forte, brilla come una stella.
Frank Matano: “Come si riconosce un vero talento?”
Il talento è una cosa che nota chiunque, il talento è virale, universale. Il talento è un convertitore di difficoltà, trasforma il difficilissimo in naturale