Quando il trucco è arte: Face Off raddoppia!

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Katia Sisto sul set di "Apocalypto"
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In attesa della prossima puntata di Face Off, che a partire dal 29 settembre sbarca con un doppio episodio, leggi l'intervista a Katia Sisto, make-up artist pugliese, che ha lavorato per note produzioni internazionali, da Gomorra - La serie ad Apocalypto

di Paola Tribisonna

Un percorso conquistato a piccoli passi, con la determinazione tipica di chi ha una forte passione da inseguire, difendere.  Anche a prezzo di lasciare la propria terra, la Puglia, per trasferirsi a Roma, prima, a Londra, poi. Una vita fatta di viaggi e movimento, che ha portato Katia Sisto a lavorare per le più prestigiose produzioni cinematografiche nostrane e internazionali.
Qualche esempio? Gangs of New York, Il talento di Mr. Ripley, Apocalypto, Ocean's Twelve. E in serie televisive del calibro di Gomorra e Penny Dreadful.
Talento, capacità manuale e piglio artistico: doti che hanno fatto di Katia Sisto una delle make-up artist più richieste del settore. Una passione, la sua, condivisa col marito Enzo Mastrantonio, anche lui truccatore professionista.

In attesa di assistere alla prossima puntata di Face Off 6, in onda ogni lunedì, dal 29 settembre con un doppio episodio, sempre alle 21.10 su Sky Uno, leggi l'intervista e immergiti nel variopinto mondo del trucco.

Katia, quando ha iniziato a truccare?
Ero molto giovane e avevo una forte passione per il disegno e per i viaggi. Il trucco mi ha permesso di coniugare entrambi e di imparare a utilizzare il corpo umano come una tela.

Poi, da Monopoli sceglie di trasferirsi a Roma.
Sì, lì ho frequentato la Scuola Internazionale di Trucco per il Cinema, la Tv e il Teatro e poi mi sono trasferita a Londra, dove ho vissuto otto anni. I miei esordi sono stati nella moda, lì ho lavorato per importanti brand, come Givenchy e Alexander McQueen, ma ho capito subito che non era l'ambiente adatto a me.

Come è approdata a Hollywood?
A Londra ho lavorato per un periodo presso Screenface, il negozio numero uno in Europa in fatto di prodotti professionali per il make-up. Tra i nostri clienti c'erano molte personalità di spicco del mondo televisivo e cinematografico. Lì ho raccolto i primi contatti.

Quando è avvenuta la svolta?
Probabilmente nel '98 sul set del film Il talento di Mr. Ripley.

Lei è anche esperta di body painting e di trucco prostetico.
Sì, lavorare in questo ambiente mi permette costantemente di sperimentare molto e di dare sfogo a tutta la mia creatività. E' bellissimo dare vita a personaggi costruiti con le proprie mani.

Ha lavorato con molte star, quali sono state le richieste più bizzarre che ha ricevuto?
Senza entrare nello specifico, posso dire di aver ricevuto numerose richieste particolari, ma di non averle sempre assecondate. Ho il ricordo di un'attrice che era solita andare in bagno a rimuovere la matita per le labbra che le avevo applicato, solo perché non gradiva il colore viola.

Le attrici più disponibili ad accettare consigli in fatto di make-up?
Cate Blanchett su tutte, una grandissima professionista. In Italia, Laura Morante, che ha acconsentito volentieri a farsi imbruttire e Alessandra Mastronardi.

Quali sono gli errori più comuni che si commettono davanti allo specchio?
Il fondotinta di uno o più toni più scuri è in assoluto lo sbaglio più frequente, ma anche l'utilizzo di matite labbra dai colori improponibili.

Com'è stata l'esperienza sul set di Gomorra - La serie?
Molto sofferta, complessa, passavamo parecchie ore al giorno in quartieri degradati, ma dalla gente locale abbiamo ricevuto un'accoglienza incredibile. Sul set mi sono molto divertita a truccare Imma, seguendone tutta l'evoluzione. Il trucco deve riflettere il cambiamento del personaggio e con lei questo passaggio si è avvertito in modo molto chiaro.

Cosa pensa di Face Off?
Conosco il format, lo seguo. Lo guarda anche mio figlio di sette anni! Ogni tanto si spaventa se vede draghi o mostri, ma poi gli ricordo che sono le stesse creazioni che realizziamo io e mio marito.

Prossimi progetti?
Attualmente sono impegnata sul set della seconda stagione di Penny Dreadful, ambientata a Dublino. Vivrò qui sei mesi. Poi chissà, sono sempre pronta a nuove avventure, vivo con la valigia in mano!

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