Zibba, Totò e quel tattoo da finire

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Zibba
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Ha scritto per Michele Bravi e Cristiano De Andrè, per se stesso e i suoi Almalibre e per i suoi fan ma quando c'è da scriversi sul corpo è un altro discorso. Ci racconta il suo corpo tatuato. Su Sky Uno ogni mercoledì alle ore 21.10 c'è Best Ink

di Fabrizio Basso

Consuma e diffonde la sua passione per gli intrecci, raffinati, di parole e musica da oltre 15 anni. Ha sempre affascinato con le sue canzoni, ma questo 2014 lo ricorderà eccome: ha sfiorato la vittoria a Sanremo Giovani con "Senza di te" ed è diventato papà. Zibba, all'anagrafe Sergio Vallarino, attraverserà i prossimi due mesi abbondanti col "Non pensare all'estate tour" e arriverà alla prima settimana di settembre, quando si fermeranno lui e i suoi Almalibre, per il meritato riposo con qualche tatuaggio in più. Ne ha già parecchi ma ora il viaggio gli aumenta il desiderio. Mentre lui è in tour, su Sky Uno, ogni mercoledì alle ore 21.10, va in onda Best Ink, un'altra finestra sul mondo dei tattoo.

Zibba partiamo dall'estate...
Sempre in giro. Intanto lavoro a nuove canzoni e cerco di stare con la mia famiglia.
Novità in arrivo?
Un album nel 2015 e poi un film collettivo.
Che significa?
Abbiamo chiesto ai fan di mandarci i video che hanno fatto e dunque vogliamo raccontare la nostra storia di uomini, più che di musicisti, attraverso tanti occhi. Io, ad esempio, ho l'accortezza di fare qualche ripresa quando una canzone nasce e dunque fermo momenti che sarebbero destinati a perdersi.
Disco e libro un unico progetto?
Progetti successivi: il video racconta dall'uscita del disco fino alla fine del tour, dopo l'estate. Il nuovo album apre un altro capitolo.
In tour fino a quando?
Prima settimana di settembre, poi un po' di riposo e quindi riparto io chitarra e voce.
Quanti tatuaggi ha?
Se ha tempo mi metto a contarli.
Il primo?
Avevo 15 anni ed ero il solo della scuola ad averne uno.
Perché?
Faceva figo.
Cosa era?
La tastiera di un pianoforte con le mie iniziali e una nota musicale.
Le piace ancora?
Premesso che era molto sparatano, non c'è più, è stato coperto da altri.
Come mai?
Non si guardava, ai tempi, l'estetica. Era fatto davvero male. Oggi ci sono old e new school, è un mondo diverso.
Cosa rappresenta un tatuaggio?
Me. E' il concetto che è preminente. Ora mi tatuo anche in viaggio. A livello di idee sono un vulcano, mi arrivano tanti spunti.
Ad esempio?
Vorrei farne uno per mio figlio. E poi ne ho una da finire sul braccio.
Perché si è fermato?
Manca il tempo, arriva l'estate, i motivi possono essere tanti. ma arriva sempre il momento che si riparte.
L'ultimo?
Sul petto ho scritto: cave canem.
Perché attenti al cane?
Mi diverte ed è legata alla parola cane che per me è tutto, aggettivo e sostantivo. E' un entrare in contatto con la mia parte più animale, è spiegare che non si ha a che fare solo con la mia testa, ma c'è un tutto, un insieme.
Quale la diverte di più?
Totò sul braccio. la gente lo vede e sorride. fa parte di quello da completare.
Che altri volti ha?
Bob Marley, Oscar Peterson, Jimi Hendrix e Marylin Monroe.
Oggi il tattoo è una moda.
lo vedo e mi spiace. Meglio tatuarsi i colori della propria squadra che è una fede che ti porti sempre dietro. Bisogna svincolarsi dal periodo, dal momento: spesso, se si segue l'emotività, dopo un paio d'anni ci si stufa.
Consigli?
Fidarsi del tatuatore e farsi consigliare, c'è troppa moda e nessuna legge.
Non teme che gli anni modifichino il suo fisico e il tatuaggio perda vigore?
Vedere anziani tatuati fa tenerezza. Io sono in armonia col mio diventare anziano e con la morte dunque non ho paura della decandenza fisica. E non voglio avere più paura in generale.


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