Chernobyl: il regista è Johan Renck, lo stesso di The Walking Dead

Serie TV

Floriana Ferrando

Abbandonati gli zombi più celebri del piccolo schermo, il regista svedese sbarca su Sky Atlantic con una serie tv in cinque parti ispirata ai tragici fatti di Černobyl e ai giorni successivi all’esplosione nucleare. Dal 10 giugno alle 21.15 in esclusiva su Sky Atlantic. - Chernobyl, il cast e i personaggi della serie tv. FOTO

Dopo essersela vista con i morti viventi di The Walking Dead, il regista Johan Renck è pronto a portare sul piccolo schermo la tragica realtà con Chernobyl, la serie tv in cinque parti targata SKY e HBO che narra le vicende immediatamente successive allo scoppio del reattore numero 4 della centrale nucleare di Černobyl, in Ucraina, nella notte tra il 25 e il 26 aprile 1986.

La serie tv Chernobyl, diretta dal regista Johan Renck, andrà in onda da lunedì 10 giugno alle 21.15 su Sky Atlantic. Nel cast Jared Harris, Stellan Skarsgard, Emily Watson e Jessie Buckley.                        

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IL TRAILER della serie tv

Johan Renck, da The Walking Dead a Chernobyl passando per Breaking Bad

Il regista svedese esordisce dietro alla macchina da presa negli anni Novanta alla guida di diversi videoclip musicali di star internazionali, da Madonna a Kylie Minogue, passando per Robbie Williams. Il suo battesimo nell’universo delle serie tv avviene con Breaking Bad. Dopo aver fatto un po’ di pratica dirigendo tre episodi della serie con protagonista il professore-spacciatore Walter White interpretato da Bryan Cranston, la scalata al successo di Renck prosegue con The Walking Dead (di cui ha seguito un episodio della prima stagione) e con Vikings nel 2013. Ora Johan Renck abbandona gli zombi e gli antichi vichinghi per dedicarsi ad una storia ispirata al tragico fatto di cronaca che ha sconvolto il mondo nella seconda metà degli anni Ottanta.

 

Johan Renck su Sky Atlantic con Chernobyl

L’emergenza nucleare di Černobyl diventa una serie tv: lo show in cinque parti esordisce su Sky Atlantic il prossimo 10 giugno, ma Chernobyl non si propone come un semplice show storico. Oltre al racconto di un paese sotto scacco del regime totalitario dell’epoca, la narrazione mette in gioco un elemento attuale, molto importante per l’umanità: “La nostra relazione con il pianeta e la convinzione di avere la capacità di sfruttare cose che in realtà non siamo in grado di sfruttare”, spiega Johan Renck, facendo riferimento alla serie di errori umani che hanno portato allora alla devastante esplosione.

Chernobyl: la data di uscita in Italia

 

Chernobyl, le riprese secondo Johan Renck

Oltre cento giorni di riprese, molteplici personaggi (SCOPRI il cast e i personaggi) e diverse trame che si intrecciano: il lavoro che il regista Johan Renck e il resto della troupe hanno dovuto affrontare è stato molto duro, senza considerare l’aspetto emotivo, profondamente toccato da alcune scene girate all’interno di un vero reattore nucleare. “Abbiamo 104 parti parlanti e non posso dire di aver visto qualcosa di simile in film o in televisione - racconta il regista - Abbiamo affrontato più di 100 giorni di riprese: lunghi giorni e lunghe notti in luoghi orrendi, tra cui una vera centrale nucleare. Stiamo cercando di replicare sullo schermo degli eventi reali, è stato straziante”. D’altronde fra gli obiettivi di Renck c’è proprio l’autenticità della storia, che in Chernobyl si può riscontrare non solamente nei luoghi (è il caso delle scene girate nell’impianto di Ignalina, “sorella di Chernobyl”), ma anche nei costumi e nel make up dei personaggi: “Non è sensazionale o speculativo”, è solo autentico.

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