Britannia 2: la recensione della prima stagione

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In attesa del secondo capitolo della saga creata da Jez Butterworth per SKY, in onda su Sky Atlantic ogni venerdì alle 21.15 a partire dal 22 novembre, andiamo a fare un ripasso di quanto successo nella prima stagione di Britannia: scopri di più. - Britannia, su Sky Atlantic arriva la seconda stagione. FOTO

Britannia: cos'è successo nella prima stagione

Nel 55 a.C., Giulio Cesare tentò l'invasione della Britannia, nella speranza di controllare i ricchissimi e leggendari giacimenti metalliferi dell'isola. Una volta là, però, si trovò faccia a faccia con un'altra leggenda locale: i Druidi, i mitologici sacerdoti celti capaci di entrare in contatto con il mondo dei morti. Cesare fece dunque fare dietrofront alle truppe, fece ammainare le vele delle imbarcazioni della sua flotta e tornò indietro. Novant'anni più tardi, però, l'Imperatore Claudio invierà nuovamente l'esercito romano al di là del canale della Manica. E questa volta le cose andranno diversamente...

43 d.C. Ai confini dell'Impero Romano c'è una terra governata da potenti Druidi e regine guerriere: la Britannia. Questa terra, però, è indebolita dalle continue lotte tra tribù rivali. In particolare, ci sono due gruppi eternamente in guerra tra loro: i Cantiaci, guidati da Re Pellenor, e i Regnensi, guidati dalla Regina Antedia. Cantiaci e Regnensi non sono mai andati d'accordo, ma la situazione è peggiorata nel momento in cui Kerra, la figlia di Pellenor, ha evirato Gildas, l'unico figlio maschio di Antedia, durante la loro notte di nozze. 

Consapevole della necessità di rafforzare la sua tribù, Pellenor ha fatto sposare Amena, la moglie di suo figlio Phelan a un gallo, Lindon, nella speranza di rinforzare i rapporti con i galli e di avere un nipote, qualcuno che, in un modo o nell'altro, porterà avanti la sua eredità. Phelan non è propriamente contento della cosa, mentre l'ambiziosa e scaltra Amena non disdegna il suo secondo marito. Sempre nell'ottica del rafforzamento viene fatto un nuovo tentativo di riappacificamento con i Regnensi. Ania, nipote di Antedia, dovrebbe andare in sposa a uno dei Cantiaci, ma durante la cerimonia gli uomini della regina guerriera attaccano, e Pellenor si salva per miracolo. Insomma, la situazione è molto, molto, molto delicata.

E' in questo contesto che lo spietato Generale Aulo Plauzio sbarca in Britannia. Guidando i suoi uomini nel pieno del conflitto già esistente, il militare romano sferra un attacco violentissimo ai Cantiaci, radendo al suolo un villaggio di pacifici contadini e allevatori, tra cui la famiglia di una giovane di nome Cait, che riesce a scampare al massacro per miracolo e che si ritrova a vagare da sola per i boschi, senza più una sorella, uccisa dagli invasori, e senza più un padre, catturato e accecato da Lucio, il vice del generale. Plauzio approfitta della situazione per cercare l'alleanza con una delle due tribù: unitevi a Roma, diventate sudditi dell'Imperatore, e in cambio vi aiuteremo a sconfiggere i vostri nemici. Ovviamente le cose però non stanno proprio così.

Intanto, un druido solitario, il reietto Divis, in una visione vede chiaramente l'arrivo dei Romani e la devastazione che sta per abbattersi a causa loro su quelle terre. Decide così di andare ad avvisare i Druidi, gli unici in grado di fare fronte a un pericolo del genere, ma lungo il suo cammino incontra Cait. I due si mettono in viaggio insieme, ma i battibecchi, anche molto seri, non mancheranno. E se il loro incontro non fosse stato puramente casuale? Sono forse stati gli dei a far incrociare le loro strade? C'è una profezia che parla di una Prescelta che salverà quelle terre e quei popoli dall'avanzata di un demone invasore: sarà Cait a fermare i Romani? D'altronde, "la speranza è la figlia di un padre cieco..."

Mentre i Regnensi e i Cantiaci continuano ostinatamente a farsi la guerra invece di unire le forze contro i Romani, il conto delle vite perse si fa sempre più alto. Scelta direttamente da Veran, il capo dei Druidi, l'unico in contatto diretto con gli dei, Kerra succede a suo padre, che viene sacrificato pubblicamente, diventando la nuova sovrana della sua tribù. Il suo non sarà un compito facile: non solo dovrà gestire i delicati rapporti con i Regnensi, ma dovrà anche difendere il suo popolo dai nemici esterni, i Romani, e interni, perché in mezzo a loro si nasconde un traditore.

Deluso e frustrato, Phelan abbandona di nascosto la sua tribù insieme ad Ania, prigioniera dei Cantiaci. Lei, incinta di lui e covinta di essere la reincarnazione della dea Brenna, lo convince a recarsi nel luogo dove risiedono i Druidi, ma una volta lì scopre l'amara verità: è solo una ragazza come tante.

Lo spietato e ambizioso Aulo Plauzio, che mira ad avere per sé il titolo di Primo Governatore della Britannia, intanto continua a mettere le tribù le une contro le altre, fino alla loro totale distruzione. In un disperato tentativo di salvare la vita ai suoi sudditi, Kerra prova a negoziare col nemico, ma questo nemico, come anticipato da Veran, è un vero e proprio demone. Dopo aver distrutto l'armata dei Regnensi, dopo aver fatto uccidere Gidlas e dopo aver strappato il cuore dal petto di Kerra, Aulo nomina Amena, la traditrice, nuova Regina dei Cantiaci.

Per lo spietato condottiero romano si tratta di una vittoria importantissima, ma si tratta anche di una vittoria a metà: Cait, la Prescelta, colei che, come è stato predetto da Veran, lo sconfiggerà e restituirà la libertà alla Britannia, è ancora libera. Nel finale della prima stagione, Cait, dopo aver rischiato la vita più volte e dopo essere stata inseguita da degli assassini assoldati da Plauzio, viene consegnata ai Druidi. Veran, però, dopo averle inciso delle rune in fronte decide di affidarla nuovamente a Divis: sarà lui a preparare la Prescelta al suo destino.

 

Britannia: la recensione della prima stagione

La prima stagione di Britannia è un salto nel vuoto, in una tumultuosa terra sconosciuta e dominata dalla natura, dagli spiriti e dalla magia. Catapultati negli scontri tra tribù, in particolare tra Cantiaci e Regnensi, in realtà ci appare chiaro fin da subito che il vero problema arriva da lontano, dal continente. Stiamo parlando dello spietato Aulo Plauzio, intenzionato a riuscire dove Giulio Cesare fallì meno di un secolo prima. Ovviamente è bene tenere sempre a mente che non si tratta di un documentario, ma di una serie in costume che, pur restando piuttosto fedele agli eventi storici, si prende parecchie libertà, a livello narrativo e a livello di messa in scena.

La componente fantasy è presente nella figura dei Druidi, in particolare del carismatico, misterioso e inquietante Veran, ma è quasi sempre "giustificata" da qualcosa di reale, vuoi che sia l'assunzione di qualche erba particolare o un'intossicazione più o meno voluta di altro tipo. A dirla tutta, però, stiamo comunque parlando di un'epoca in cui sogni e visioni erano considerati il modo in cui gli dei, gli spiriti e quant'altro erano soliti mettersi in contatto con i vivi, un'epoca in cui la suggestione e l'autosuggestione facevano praticamente parte della quotidianità quando si aveva a che fare con certi fenomeni inspiegabili e con certe sensazioni. Ma poco importa: ciò che conta è che Britannia ci porta dentro questo mondo antico e affascinante in maniera visivamente accattivante ed efficace.

Molto alto il livello generale del cast: si va dai veterani come Ian McDiarmid (Pellenor), David Bradley (Quane) e Zoë Wanamaker (Antedia) a interpreti con meno primavere alle spalle ma con numerose esperienza teatrali, cinematografiche e televisive, e ci riferiamo a David Morrissey (Aulo Plauzio), Mackenzie Crook (Veran) e Kelly Reilly (Kerra). Convincono anche Hugo Speer (Lucio), Julian Rhind-Tutt (Phelan), Annabel Scholey (Amena) e Nikolaj Lie Kaas (Divis), sicuramente meno noti al grande pubblico, ed è una vera rivelazione la giovanissima Eleanor Worthington Cox (Cait).

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