Il Mostro, tutto sulla serie di Stefano Sollima ispirata alla storia del Mostro di Firenze

Serie TV
Camilla Sernagiotto

Camilla Sernagiotto

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Introduzione

Il Mostro è la serie televisiva di Stefano Sollima che riapre la ferita del caso del Mostro di Firenze, facendo così riemergere in maniera assordante l’eco di un incubo italiano mai sopito. 
Pochi casi giudiziari, infatti, hanno scosso l’immaginario collettivo del nostro Paese come quello del Mostro di Firenze. A distanza di decenni, la scia di terrore lasciata da quegli omicidi continua a evocare inquietudine. Con Il Mostro, Sollima riporta in superficie quel capitolo di cronaca nera che, tra il 1968 e il 1985, segnò profondamente l’Italia.

 

La miniserie, in arrivo su Netflix (visibile anche su Sky Glass, Sky Q e tramite la app su Now Smart Stick) il 22 ottobre 2025, ricostruisce i delitti che insanguinarono le colline toscane, dove otto coppie furono trucidate mentre si appartavano in auto. Sedici vite spezzate, la stessa Beretta calibro 22 come arma, e una pista enigmatica: i proiettili Winchester serie H, mai ritrovati.
L’opera di Sollima, ambientata negli anni Ottanta, rievoca il clima di paura che paralizzò la provincia di Firenze, dove il misterioso assassino, ribattezzato dai giornali “il Mostro di Firenze”, divenne simbolo di un male senza volto.

 

Scopriamo di seguito tutto quello che bisogna sapere su Il Mostro, di cui nel frattempo potete guardare il trailer ufficiale nel video che trovate in alto, in testa a questo articolo. 

Quello che devi sapere

L’indagine e la spirale della paranoia

Protagonista della narrazione al centro della serie Il Mostro è la sostituta procuratore Silvia Della Monica, unica donna della squadra investigativa. È lei a guidare una ricerca febbrile che punta a smascherare l’autore dei delitti, in un intreccio di false piste, pregiudizi e ossessioni. Gli investigatori concentrano le attenzioni su una comunità sarda stabilitasi in Toscana, sospettando che il fulcro del mistero ruoti intorno a Stefano Mele, uomo fragile e facilmente condizionato dal proprio ambiente familiare.
Attorno a lui gravitano figure inquietanti, come i fratelli Francesco e Salvatore Vinci e Giovanni Mele, tutti via via identificati come possibili incarnazioni del “Mostro”. Tuttavia, anche dopo gli arresti, le uccisioni non cessano. Le indagini si trasformano allora in un labirinto di paure e sospetti, in cui la provincia fiorentina appare popolata “più da guardoni che da cinghiali”.

Lo sguardo di Sollima: oltre il fatto di cronaca

Chi immagina un racconto incentrato su Pietro Pacciani dovrà attendere: Sollima ha infatti riservato la figura del contadino toscano alla seconda stagione della serie televisiva Il Mostro. La prima, invece, si focalizza sul microcosmo della comunità sarda e sulle sue dinamiche di potere, superstizione e violenza.
Affiancato dagli sceneggiatori Leonardo Fasoli e Stefano Bises, il regista adotta una struttura narrativa che alterna punti di vista differenti. Le stesse scene vengono riproposte da prospettive diverse, per restituire la percezione soggettiva dei sospettati e dell’assassino stesso.
Uno dei tratti distintivi della serie è la rappresentazione delle donne, ritratte come vittime di una cultura patriarcale opprimente e radicata, amplificata dalla mentalità isolana. “I delitti del Mostro sono delitti contro le donne”, afferma nel racconto la sostituta procuratore. È una lettura che inserisce nella storia un’eco contemporanea, contrapponendosi alla visione dell’epoca, quando quei crimini venivano ancora definiti “delitti passionali”. L’escissione del pube delle vittime, marchio macabro del killer, rivela invece un odio profondo e patologico verso la femminilità.

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Un viaggio nella mente e nella provincia

Con Il Mostro, Sollima firma un’opera che va oltre la cronaca, costruendo un affresco inquietante di un’Italia sospesa tra superstizione e repressione. La provincia toscana diventa teatro di voyeurismo, gelosie e pulsioni nascoste: un’umanità dominata dal desiderio di controllo e dal terrore dell’ignoto.
In quattro episodi, la serie alterna la tensione del thriller a un’indagine sull’animo umano, scegliendo di non indulgere nella spettacolarizzazione della violenza. L’impostazione registica è sobria, essenziale, quasi documentaristica. Sollima ricrea con precisione l’Italia contadina degli anni Sessanta e Settanta, un Paese dove il patriarcato e il silenzio pesano come un’eredità collettiva.

Un viaggio nella mente e nella provincia

L’elogio della precisione

Il Mostro ha ricevuto apprezzamenti anche da chi ha vissuto da vicino le conseguenze di quei fatti. L’avvocato fiorentino Vieri Adriani, che da oltre trent’anni tutela i familiari di una coppia francese uccisa a Scopeti nel 1985, ha lodato la serie, definendola “una ricostruzione storica accurata fin nei dettagli, con dialoghi verosimili e ben scritti”.
In un’intervista rilasciata ad Adnkronos, Adriani ha sottolineato la scelta di Sollima di evitare una ricostruzione giudiziaria pedissequa: “Da un progetto di questo tipo non ci si può aspettare – né sarebbe auspicabile – una ricostruzione processuale pedissequa, che risulterebbe probabilmente anche piuttosto noiosa. La ricostruzione storica della serie Netflix appare accurata fin nei dettagli; i dialoghi sono verosimili e ben scritti; efficace l’adozione di un punto di vista plurale, che consente più interpretazioni senza costringere lo spettatore a parteggiare per una in particolare”.
Lo stesso legale ha aggiunto: “La narrazione si modella sull’aspetto umano e psicologico dei personaggi, evidentemente ispirata agli atti processuali, letti e ponderati con attenzione. Chi è in cerca di ‘verità’ farebbe bene a rivolgere le proprie domande ai magistrati, che finora l’hanno distribuita col contagocce. Dieci e lode a Sollima per la sceneggiatura, la fotografia, la cura delle ambientazioni e la scelta delle auto d’epoca”.

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Le riprese

Girata tra novembre 2023 e gennaio 2024, la serie tv Il Mostro ha trovato i suoi scenari principali tra Firenze, Signa e Campi Bisenzio, fino alle zone più isolate di Testa di Lepre. Le location restituiscono la Toscana di allora, con un’attenzione minuziosa ai dettagli architettonici e paesaggistici.
Nel cast figurano giovani attori emergenti come Marco Bullitta, Valentino Mannias, Francesca Olia, Giacomo Fadda e Liliana Bottone. Sollima ha scelto interpreti poco noti per garantire autenticità e naturalezza, affidando loro personaggi complessi, spesso schiacciati dal peso della paura o del sospetto.

Le riprese

Nessuna certezza, solo domande

Il Mostro non offre risposte né soluzioni definitive. Al contrario, mette in scena le ambiguità e gli errori che hanno segnato decenni di inchieste, restituendo il senso di smarrimento di un Paese che ha tentato invano di decifrare il proprio lato oscuro. Dal primo omicidio fino all’ultimo, il racconto segue un filo di inquietudine che unisce le vittime, gli inquirenti e la collettività stessa.
Con questa miniserie in quattro episodi, Stefano Sollima riapre una ferita mai rimarginata, trasformando il mistero del Mostro di Firenze in una riflessione sul male, sulla giustizia e sulla paura che ancora serpeggia nella memoria collettiva.

 

L’attesissima serie televisiva Il Mostro sarà disponibile in streaming su Netflix a partire dal 22 ottobre 2025.

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