Ricky Gervais per la prima volta in Italia con Mortality, ironia feroce sulla morte

Serie TV
Giuditta Avellina

Giuditta Avellina

Il comico più irriverente del mondo porta a Milano il suo show “Mortality”: uno spettacolo tagliente, crudele e lucidissimo che riflette su vita, morte e ipocrisie moderne. Perché ridere, anche dell’inevitabile, è l’unica cosa davvero seria

Certe risate arrivano come schiaffi. Non confortano, non coccolano: svegliano. Quelle di Ricky Gervais, per esempio. Feroci, lucidissime, scomode – eppure indispensabili in un’epoca anestetizzata dal politically correct. Dopo anni di attesa, meme nostalgici, appelli sui social e voci che sembravano solo speranze, succede davvero: Gervais arriva in Italia. Il 24 luglio 2025 salirà per la prima volta su un palco italiano, e non uno qualunque. L’Unipol Forum di Milano si trasformerà in un santuario della stand-up internazionale.

Non è solo un debutto italiano, è un punto di svolta: mai prima d’ora uno spettacolo di stand-up comedy era stato ospitato in un’arena italiana. È l’ingresso ufficiale, e roboante, della comicità anglosassone nel nostro immaginario popolare.

Classe 1961, nato a Reading, Gervais è molto più di un comico. È un autore, attore, provocatore che ha riscritto le regole della televisione contemporanea. Con The Office ha rivoluzionato il modo di raccontare il lavoro e il disagio esistenziale. Con Extras, Derek e After Life ha scavato tra empatia, solitudine e morte con un’ironia dolente, quasi spiritual.

“Mortality”: ridere della morte, pensare alla vita

Il titolo del tour è semplice quanto disarmante: “Mortality”, la mortalità. Quella che accomuna tutti, che ci fa paura, che cerchiamo di rimuovere. Gervais la affronta di petto, con la sua arma più potente: l’ironia più spietata. Lo show è un monologo senza filtri che parla della fine, della religione, dell’ipocrisia sociale e dell’assurdità del vivere moderno. È già stato in tournée nelle principali capitali europee e americane – da Londra a New York – sempre registrando sold out immediati.

Netflix, palco e provocazione: i precedenti special

Chi vuole prepararsi al live può immergersi nel suo universo grazie ai tre speciali disponibili su Netflix (visibile anche su Sky Glass, Sky Q e tramite la app su Now Smart Stick)

  • Humanity (2018) – Un ritorno esplosivo alla stand-up dopo sette anni: sarcasmo su celebrità, morte, identità e animalismo.

  • SuperNature (2022) – Una riflessione brillante e spregiudicata sul soprannaturale, la fede e la paura dell’offesa.

  • Armageddon (2024) – Il più recente e corrosivo: una demolizione ironica delle narrazioni morali contemporanee.

Ciascuno di questi spettacoli mostra un Gervais sempre più affinato, più caustico, ma anche sorprendentemente umano. È questa miscela – tra cinismo e fragilità – che lo rende unico.

Il segreto del successo di RIcky Gervais 

Ricky Gervais è così grande perché ha rivoluzionato la comicità trasformandola in un atto di verità, senza edulcorazioni e senza compromessi. Con The Office ha cambiato per sempre la televisione, creando un nuovo linguaggio comico fatto di disagio, umanità e realismo; con i suoi monologhi, da Netflix ai Golden Globe, ha dimostrato che si può far ridere parlando di morte, religione, ipocrisie e politica, senza paura di offendere, ma sempre con una tesi di fondo. È un artista totale – scrive, dirige, recita – e sa mescolare come pochi cinismo e tenerezza, come ha fatto in After Life, dove ha toccato corde emotive profonde parlando di lutto e solitudine. La sua grandezza sta nel coraggio: non cerca di piacere a tutti, ma resta fedele a sé stesso, difendendo la libertà di pensiero e il potere della risata come forma di pensiero critico.

Milano, un’arena per ridere (e riflettere)

Il Mortality Tour arriva a Milano il 24 luglio 2025, ore 19:30, per unica data italiana.  È la prima volta nella storia italiana che uno spettacolo di stand-up comedy viene messo in scena in un’arena, e non in un teatro. Questo non è solo un evento comico: è una dichiarazione culturale. Gervais non intrattiene soltanto: punge, divide, mette in crisi. Ma fa anche pensare, e oggi – tra conformismi e ipersensibilità diffusa – non c’è nulla di più radicale. In un tempo in cui ogni parola è passibile di polemica e ogni battuta è passata al microscopio, Ricky Gervais non chiede il permesso. Non lo ha mai fatto. Con Mortality ci ricorda che ridere della morte è uno dei pochi atti umani ancora autentici. E che ridere non significa sminuire, ma riconoscere il paradosso della vita. Per questo, la sua prima volta in Italia sarà un’occasione irripetibile. Un momento per lasciarsi disturbare. E finalmente ridere, davvero.

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