Mike Bongiorno, le riprese della serie tv sul conduttore inizieranno il 18 aprile a Torino

Serie TV

Per celebrare il centenario della nascita, le quattro puntate di Mike con Elia Nuzzolo e Claudio Gioé racconteranno la vita di Supermike dall'infanzia ai successi in televisione

Cento anni fa nasceva Mike Bongiorno, protagonista della storia della televisione italiana. Per celebrare l’anniversario, la miniserie in quattro puntate Mike, diretta da Giuseppe Bonito e con Elia Nuzzolo (anche volto di Max Pezzali nella serie sugli 883 Hanno ucciso l’uomo ragno) e Claudio Gioé (reduce dal successo della serie Makari) nei rispettivi panni del giovane e maturo conduttore, inizierà le riprese il 18 aprile a Torino. “Sto seguendo tanti progetti legati alla memoria di papà, e molto presto in Rai faremo una fiction sulla sua vita”, aveva dichiarato lo scorso anno nella trasmissione Unomattina Nicolò Bongiorno, figlio del presentatore nonché regista e produttore. Tra i tributi in programma c’era proprio la serie biopic, che racconterà la vita di Supermike dall’infanzia ai successi in televisione.

UNA VITA STRAORDINARIA TRA SPORT, GIORNALISMO E TELEVISIONE

Nato il 26 maggio del 1924 a New York dall’italo-americano Philip Bongiorno e dalla torinese Enrica Carello, figlia del fondatore della celebre fabbrica di fanali per auto, Michael “Mike” Bongiorno ha vissuto negli Stati Uniti fino all’età di sei anni. In seguito alla crisi del 1929 ha fatto ritorno con la madre a Torino, dove ha conseguito il diploma “con un bel sette” al Liceo Classico Rosmini e ha scoperto la passione per lo sport: salto in alto e alpinismo come atleta e canottaggio, ciclismo e calcio (soprattutto con l’amata Juventus) come giornalista. L’eccezionale storia di Mike non si ferma qui. Durante la Seconda Guerra Mondiale è diventato staffetta di un gruppo partigiano e nel 1944 è stato scoperto e arrestato dalla Gestapo a Cravegna, vicino a Domodossola. Dopo la liberazione, il ritorno negli Stati Uniti e un altro rientro in Italia come inviato di una stazione radiofonica americana, è approdato sul piccolo schermo prima in Rai e poi a Mediaset. Per decenni, il re di indimenticati quiz come Lascia o raddoppia? e Rischiatutto e il conduttore di undici edizioni del Festival di Sanremo (un record battuto soltanto dal leggendario collega Pippo Baudo) è entrato nelle case degli italiani con il consueto motto: "Allegria!".

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