Gen V, la recensione dell’episodio 1 della serie Spin-off di The Boys

Serie TV
Paolo Nizza

Paolo Nizza

Abbiamo visto in anteprima la prima puntata dell’ attesa serie tv che debutterà su Prime Video (visibile anche su Sky Glass, Sky Q e tramite la app su Now Smart Stick) Venerdì 29 settembre. Tra sangue, sesso e misteri, un inizio esplosivo, feroce e ironico

“We can be heroes, just for one day” cantava l’inarrivabile David Bowie. Ma in Gen V si tratta di essere supereroi per sempre. La serie sarà disponibile su Prime Video con i primi tre episodi venerdì 29 settembre, seguiti da nuove puntate ogni settimana fino al grandioso finale di stagione previsto venerdì 3 novembre. Abbiamo visto in anteprima il primo episodio. E come diceva il leggendario scrittore Thomas Prostata di Mai dire Gol (interpretato da Bebo Storti): “E molto pulp”. Pure troppo se non avete amato The Boys di cui Gen V è lo Spin-off. Ma se febbricitate nell’attesa che arrivi finalmente la quarta stagione della serie ideata da Eric Kripke e basata sull'omonimo fumetto creato da Garth Ennis e Darick Robertson, allora questo titolo risulterà una straordinaria panacea per lenire l’ansia, visto che ancora non esiste una data di uscita per le nuove puntate delle gesta di Patriota, Queen Maeve e Butcher

LA TRAMA


Benvenuti alla Godolkin University. Qui istruiamo i più giovani e brillanti eroi dal 1965. Il claim è accattivante, ma la realtà è un’altra. Salvare una vita conta quanto aumentare i propri follower per questi acerbi mutanti che tra un party e una lezione, cercano di diventare virali sui social.  La ricerca di una lucrosa sponsorizzazione è affannosa, senza contare che gli ormoni impazzano quanto i superpoteri. Ça va sans dire, come in ogni serie che si rispetti ambiente in campus americano, ci scappa subito il morto sin dal primo episodio. Tocca quindi risolvere il mistero perché qualcosa di minaccioso e letale incombe tra le aule scolastiche. E alla fine bisognerà scegliere tra il bene e il male. Perché “per essere un eroe non c’entra con la gloria. È questione di sacrificio” per citare le parole del Professor Rich Brinkerhoff, interpretato da Clancy Brow, l’inquietante e mefistofelico sacerdote di Carnivale, serie cult assai sottovalutata disponibile

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Sesso, sangue e paura

Già dalla sanguinolenta e scioccante scena iniziale, che non ha nulla da invidiare in quanto a ferocia alla prima di puntata di The Boys quando il velocista A-Train polverizza la sventurata fidanzata di Hughie Campbell, si evince che il gioco si fa ancora più duro in Gen V. Il plasma scorre a fiumi. Non foss’altro perché una delle giovani mutanti, la diciottenne Marie Moreau (interpretata da Jaz Sinclair), ha il potere di controllare e trasformare in un’arma micidiale il proprio sangue. In quanto a sesso, questo primo episodio mostra un amplesso bizzarro e surreale che pare uscito da una litografia di Salvador Dalì o dall’Inferno musicale di Hieronymus Bosch, Insomma Abisso che preferisce accoppiarsi con un polpo, invece con una donna, al confronto pare una pratica da educande. Si evince, quindi che la Godolkin University non ha nulla da spartire con Hohwarts e Harry Potter. Gli studenti rappresentano  il lato oscuro del Marvel Cinematic Universe. Tant’è che parimenti ad Ant-Man il personaggio di Emma Meyer, detta Little Cricket ha la capacità di rimpicciolirsi a proprio piacimento. Peraltro, un potere che talvolta utilizza in maniera niente affatto ortodossa. Non manca nemmeno l’epigono di Magneto ovvero Andre Anderson, Insomma è come se la X Mansion del professor Xavier si trasfigurasse in istituto in cui il libro di testo è Paura e delirio a Las Vegas

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Citarsi addosso

In Gen V, le citazioni e le a mise en abyme fioccano come se non ci fosse un domani; Nelle aule di disserta delle serie tv Riverdale e Pretty Little Liars . E siccome, sul piccolo schermo il vintage è sempre à la page, i più acculturati, menzionano Jade, il thriller del 1995 diretto da William Friedkin e interpretato da David Caruso e Linda Fiorentino, Cosi sulle note di una cover dell’imperitura Dancing with Myself di Billy Idol, i piccoli supereroi crescono, cercano la propria identità e sognano di entrare a far parte dei “Sette”, magari con contratto milionario da testimonial.  E tra Golden Boy (Patrick Schwarzenegger) capace di infiammare il proprio corpo, e  Jordan Li in grado di trasformarsi in uomo o in donna, il primo episodio di Gen V è ipnotico, potente e corroborante quanto un cocktail a base di assenzio, Solo che alla Godolkin University non abita nessuna fatina verde. A volere l’anima e pure il corpo degli studenti è qualcosa che abita nel bosco. La sua identità verrà forse rivelata nelle prossime puntate. Per ora il nemico da affrontare e TMZ, Se finisci sul sito web di gossip più famoso degli Stati Uniti, l’espulsione dal college è certa. Anche se non portano nessuna maschera. Al pari dei protagonisti di The Boys pure questi adolescenti coltivano vizi privati e pubbliche virtù. Si sa nessuno è perfetto. Soprattutto i supereroi immaginati da  Craig Rosenberg, Evan Goldberg e Eric Kripke

CANNES, FRANCE - MAY 21:  Erin Moriarty attends the "Blood Father" photocall during the 69th annual Cannes Film Festival at Palais des Festivals on May 21, 2016 in Cannes, France.  (Photo by Stephane Cardinale - Corbis/Corbis via Getty Images)

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