L'attrice che interpreta Eleven aveva chiesto un finale più vicino a quello del Trono di Spade, col coraggio di uccidere diversi personaggi importanti. Ma gli show runner non sembrano essere d'accordo
Come finirà Stranger Things? I fan se lo chiedono da circa un anno, il tempo che è passato dall’uscita della quarta e penultima stagione. E non sanno per quanto ancora dovranno chiederselo, visti i ritardi che la produzione – come tutte quelle di Hollywood – sta accumulando a causa degli scioperi di autori e attori. Ognuno ha sicuramente le sue idee in merito e Millie Bobby Brown, star della serie, non ha fatto mistero delle sue, invocando un finale “alla Game of Thrones”, con la morte di diversi personaggi importanti.
Il "killer instinct" di GOT
Richiesta che, nonostante la voce autorevolissima da cui proviene, sembra sia stata respinta dai fratelli Duffer, creatori e show runner della serie. “Dobbiamo avere quella mentalità”, aveva detto Millie Bobby Brown riferendosi alla capacità di Game of Thrones di non guardare in faccia a nessuno dei suoi personaggi. E chissà cosa ne penserebbe l’attrice di un plot twist per la sua Eleven drammatico come quello che ha riguardato Daenerys Targaryen. Una Undici che improvvisamente si scopre essere villain e viene sacrificata per il bene comune sarebbe certamente qualcosa di clamoroso.
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"SIAMO A HAWKINS, NON A WESTEROS"
Suggestione destinata a rimanere tale, probabilmente, almeno a sforzarsi di interpretare le parole dei Duffer al podcast Happy Sad Confused. “Credeteci – hanno risposto – abbiamo pensato a ogni possibilità, ogni opzione nella fase di scrittura. Ma non siamo Game of Thrones, questa è Hawkins, non Westeros”. A Hawkins ci sono demogorgoni, non draghi che sputano fuoco. Soprattutto non c’è un trono per cui battersi e litigare.
LA REPLICA DI MATT DUFFER ALL'ATTRICE
In quanto a quella che secondo Millie Bobby Brown sarebbe una pecca di Stranger Things, ovvero l’incapacità di fare fuori i suoi personaggi più importanti, Matt Duffer ha replicato spiegando che c’è sempre un motivo dietro le loro scelte, che la morte di chiunque ha un peso emotivo rilevante per i giovani protagonisti: “Questo sono io che mi difendo da Millie Bobby Brown che mi accusa di essere un animo sensibile e spiego che c’è una logica dietro che non ha nulla a che vedere con la sensibilità”, ha risposto.