Kingdom Hearts, online il pilot della serie tv tratta dal videogioco e mai realizzata

Serie TV

Manuel Santangelo

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Nel 2003 era in produzione una serie animata basata sul franchise videoludico che univa l’universo di Final Fantasy a quello Disney. Il produttore esecutivo, del progetto Seth Kearsley ha caricato online un video di poco più di dieci minuti, che ci aiuta a immaginare come sarebbe stato il cartoon

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Nel nuovo millennio, poche altre saghe videoludiche hanno avuto il successo di Kingdom Hearts. Dal 2002, anno di uscita del primo gioco su Playstation 2, le avventura di Sora hanno richiamato sempre più l’interesse degli appassionati. Un trionfo tale da generare anche tanto merchandising ispirato al titolo e addirittura fumetti e giochi di carte che servivano ad espanderne l’immaginario. I fan però hanno sempre covato un sogno mai avveratosi: un cartone animato sulle vicende narrate nel crossover tra Disney e Square Enix. Oggi, a quasi vent’anni di distanza, scopriamo che questo desiderio stava per essere esaudito nel 2003, quando un episodio pilota della serie di Kingdom Hearts era ormai quasi pronto. Il produttore esecutivo del progetto Seth Kearsley ha messo su YouTube una bozza di quello che sarebbe potuto essere, aumentando il rammarico di tutti i fan per ciò che si sono persi.

Più forti di Mario

Kingdom Hearts nacque negli uffici della oggi Square Enix, quando Hironobu Sakaguchi e Shinji Hashimoto si ritrovarono a sognare di creare un videogioco addirittura ancora più ambizioso dei loro Final Fantasy. Erano rimasti ammirati dalla libertà di movimento che si aveva in Super Mario 64 ma sapevano che, per replicarne il successo, non sarebbe bastato copiarne le meccaniche: serviva un’icona ancora più conosciuta dell’idraulico italiano a fare da traino al gioco, qualcuno come un personaggio Disney. Fortuna volle che proprio la casa di Topolino condividesse in quel periodo la sua sede giapponese con quella di Square, creando terreno fertile per un avvicinamento. Nel 2002, in un periodo in cui l’idea di crossover non era comune come oggi nel mondo dell’intrattenimento, nasceva così Kingdom Hearts. Il gioco era un action RPG sul modello di Final Fantasy che mischiava i personaggi della serie di videogiochi giapponesi al mondo Disney, creando un ibrido piuttosto audace per l’epoca. Il giocatore controllava Sora, un ragazzo che si trovava a combattere contro una minaccia più grande di lui affiancato da due aiutanti d’eccezione: Topolino e Pippo. La trama del videogioco andava complicandosi più si andava avanti ma alla base c’era comunque sempre una dicotomia piuttosto facile da comprendere: la battaglia tra oscurità e luce. La carne al fuoco era talmente tanta che non tutti i nodi venivano al pettine anche una volta finito il gioco e la storia presentava un potenziale narrativo tale da poter essere sviluppato in una intera serie animata. Non a caso qualcuno ci pensò quasi subito, poco dopo l’uscita del primo Kingdom Hearts.

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Kingdom Hearts Lost Mix

Nel 2003 la Disney commissionò una serie animata su Kingdom Hearts, mettendo a capo del progetto Seth Kearsley. Kearsley  aveva già una discreta esperienza nell’industria e in seguito avrebbe lavorato anche su personaggi iconici come i Looney Tunes o i Griffin. Nel progetto vennero coinvolti anche i doppiatori originali del primo capitolo del videogioco (che non aveva voci in italiano) e tutti tranne quello di Sora sarebbero tornati nel cartone. La produzione del primo episodio procedeva spedita, quando la serie venne tuttavia abortita sul nascere da chi l’aveva commissionata, senza dare ulteriori spiegazioni. Nessuno, all’infuori di chi lavorava al progetto, scoprì mai nulla di questa vicenda fino ad oggi, quando Kearsley  ha messo online una bozza del lavoro fatto prima dello stop forzato.

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Le regole del gioco

Nel video di all’incirca undici minuti si vede più o meno come sarebbe potuto essere il primo episodio. Le animazioni sono appena abbozzate e i disegni ancora poco rifiniti ma si percepisce subito cosa fosse, almeno al tempo, Kingdom Hearts. Il pilot si presenta come una necessaria introduzione alla serie anche per chi non avesse mai giocato al titolo, raccontando più o meno le regole di quell’universo. Un mondo in cui personaggi creati apposta per Kingdom Hearts (come Sora o i suoi misteriosi amici Kairi e Riku) finivano per interagire con le icone di Final Fantasy e del mondo Disney, in un modo sorprendentemente naturale. D’altronde, come detto, sotto lo strato di mille sotto-trame, il cuore dell’avventura del ragazzo armato di chiave gigante nascondeva la più classica delle contrapposizioni: quella tra bene e male.

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Fatevi guidare dal pilota

Dopo la visione di questi pochi minuti, resta ancora di più l’amaro in bocca per ciò che sarebbe potuto essere. Lo stesso Kearsley ha espresso tutto il suo rammarico per non essere riuscito a portare avanti questo ambizioso progetto, spiegando che comunque non si ritiene proprietario dell’opera né vuole trarne profitto. Semplicemente, dopo un incidente d’auto quasi mortale, ha capito che sarebbe stato un delitto non condividere con gli altri un lavoro cui aveva tanto tenuto. Speriamo che sia Disney che Square Enix capiscano la sua buona fede e resistano alla tentazione di eliminare dal web lo schizzo di un’opera che tanti ancora vorrebbero vedere. Chissà, forse questo video farà venir voglia a tutti di riprendere in mano l’idea. D’altra parte i fan di Kingdom Hearts sono abituati a lunghe attese e sperano ancora senza mettere fretta a nessuno.

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