Dal film L’infedeltà (2000) una nuova serie tv in sei puntate: amore, passione e adulterio trovano spazio nella narrazione affidata a Tomas Alfredson
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Uno dei più classici film degli anni Duemila potrebbe presto diventare una serie televisiva. Secondo indiscrezioni riportate dal sito Deadline, infatti, la rete televisiva svedese STV starebbe lavorando alla realizzazione di un nuovo prodotto basato sul film L’infedele, diretto da Liv Ullmann e scritto da Ingmar Bergman.
L’infedele, la serie tv
Sono ancora poche le notizie che trapelano dalla produzione della serie tv L’infedele, ma tra le certezze finora acquisite c’è la regia di Tomas Alfredson, apprezzato cineasta che ha già lavorato a progetti importanti come il film La Talpa e Lasciami entrare, film horror che ha ottenuto un buon successo in ambito internazionale.
Dovrebbero essere in tutto 6 gli episodi della serie tv de L’infedele, prodotto dalla casa Miso Film, e dovrebbero avere una durata di 45 minuti ciascuno. I dettagli sono ancora in via di definizione ma dovrebbe essere questa l’impostazione scelta da regista e produttori per l’adattamento al piccolo schermo del film, presentato per la prima volta al festival di Cannes nel 2000. “È finalmente giunto il momento di realizzare una serie televisiva sullo sconvolgente dramma del triangolo amoroso di Ingmar Bergman”, ha dichiarato Alfredson presentando il suo progetto alla stampa. Il lavoro non è semplice, dal momento che il regista va a mettere mano su una trama orchestrata da Bergman a partire da una sua storia personale e, infatti, Alfredson non ha nascosto il timore per gli ostacoli da superare: “Faccio fatica a credere di aver mai affrontato un compito più grande e prometto che mi leverò il cappello per quello che è stato e mi rimboccherò le maniche per quello che sarà”.
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Passione e desiderio della trama de L’infedele
Ingmar Bergman ha scritto L’infedele prendendo liberamente spunto dai suoi trascorsi amorosi. La storia racconta di un adulterio tra passione e amore, mostra gli intrecci e le difficoltà di un legame trasgressivo ma la storia si incastona in un contesto sociale e morale che trasla la storia su un piano diverso rispetto a quello meramente erotico. Le rigide impostazioni morali della famiglia e le sue tradizioni inviolabili fanno da telaio al racconto e portano lo spettatore a interpretare la storia con chiavi di lettura diverse rispetto al solito, finanche a scavare all’interno della propria anima e coscienza. Al di là del filone principale del racconto, però, Ingmar Bergman ne srotola un altro in favore degli spettatori, rivelando le dinamiche più profonde della produzione romanziera attraverso il personaggio di Marianne, frutto della sua immaginazione in una fase iniziale, finché non diventa concreta nel corso del racconto.
I film di Ingmar Bergman
Tra i principali film di Ingmar Bergman, morto nel 2007, si ricorda tra tutti Sorrisi di una notte d'estate, con il quale vinse il premio per l’umorismo poetico al festival di Cannes nel 1956. Il posto delle fragole ottenne la candidatura al premio Oscar come miglior sceneggiatura originale nel 1960. Candidatura che arrivò anche tre anni dopo per il film Come in uno specchio. Nel 1971, invece, vinse il premio alla memoria Irving G. Thalberg alla cerimonia degli Oscar.