Diavoli, 5 cose da sapere sul libro di Guido Maria Brera da cui è tratta la serie tv
I Diavoli di Guido Maria Brera è un romanzo parzialmente autobiografico che racconta il mondo della finanza di oggi. Da quel best seller nasce Diavoli, la produzione originale di Sky. La seconda stagione va in onda dal 22 aprile su Sky Atlantic e in streaming su NOW. Disponibile anche on demand, Protagonisti Alessandro Borghi e Patrick Dempsey
(@BassoFabrizio)
La differenza tra una storia e un libro è che nella storia tu ci entri ma il libro entra dentro di te. E ti possiede. Non c'è alcun esorcismo capace di liberarti dalla possessione di un libro. E ci aggiungo che neanche lo vorresti e neanche padre Damien Karras, col suo sacrificio estremo, ti salverebbe. E allora lasciamoci possedere da I Diavoli, il libro di Guido Maria Brera che ha ispirato la produzione originale di Sky la cui seconda stagione va in onda dal 22 aprile su Sky Atlantic e in streaming su NOW e che ha come protagonisti, tra gli altri, Alessandro Borghi e Patrick Dempsey. Io provo a raccontarvi cinque motivi per cui questo è un libro che va letto.
1 - La bellezza che abita in noi non si perde nell'oscurità. Per restare in un ambito da esorcismo le tenebre della nostra coscienza possono avere il sopravvento per un periodo ma non per sempre. Un giorno scatta una molla dentro la persona dal potere enorme e nella sua vita sbocciano nuovi germogli. Luminosi.
2 - Il senso di immedesimazione. Anche chi il mondo della finanza lo vive da lontano, anche chi sfogliando un quotidiano (chi ancora lo fa, of course) salta dalla cronaca agli spettacoli, rompendo una antica liturgia, nel romanzo di Brera si ritrova. Ogni personaggio, anche il più malvagio, ha un qualcosa che ritrovi in te. Ah e, se non lo ritrovi è perché lo rimuovi. La vita va attraversata non aggirata.
3 - La felicità. È con questo stato d'animo che arrivi alla fine. Perché respiri un senso forte di redenzione. Come una primavera a febbraio, quando tutto è in fiore ma se allunghi lo sguardo verso le colline sembra ancora di sentire il gelo che scricchiola sotto le chiodate. La felicità è figlia della componente autobiografica di questo libro.
4 - Il valore della vita. Una corsa in levare verso un luogo dove, abbassando lo sguardo, tutto sembra piccolo. In quel momento la vita (degli altri) non ha valore. Tutto è macchinazione e potere. Poi la vista si offusca e per osservare il formicolio della quotidianità devi scendere di un piano. Con riluttanza. Gradualmente comprendi che non è poi così male, l'aria è comunque pura e incontaminata. Sei ancora lassù. Ma la tua anima è già in ascensore perché ha compreso il valore delle cose, della vita in anticipo sugli altri. Ed è quella la partita più importante da vincere. Ancora non lo sai e già sei in vantaggio.
5 - Le Parche. O le Moire. O le Norne Norrene. Sono in tre e per la mitologia latina sono Cloto, Lachesi e Atropo. Tessono i nostri destini. C'è tanto di loro nel libro di Guido Maria Brera: ogni personaggio ha un destino, una missione, una morale (questa a essere onesti qualcuno la ha un po' smarrita). Ma quello che divinizza la narrazione è che qualcuno di questi signori forse ha un contatto privilegiato con le Tria Fata. Ed è proprio questo che fa de I Demoni un romanzo di incommensurabile umanità.