Perché vedere Vikings: Valhalla, la serie tv con Sam Corlett e Frida Gustavsson

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Stanno tornando i vichinghi, con una delle serie tv più attese del momento. Tra crudi combattimenti e personalità storiche più rilevanti dell’epoca, arriva Vikings: Valhalla, sequel della celebre serie Vikings

Manca pochissimo all’uscita del nuovo titolo firmato Netflix Vikings: Valhalla, spin-off della già fortunata serie Vikings, ambientata cento anni dopo la fine della prima serie. Prodotta da Jeb Stuart al fianco di Morgan O’Sullivan, Michael Hirst, Sheila Hockin, Steve Stark, James Flynn e John Weber, vedrà tra i suoi interpreti Sam Corlett, Frida Gustavsson, Bradley Freegard, Jóhannes Haukur Jóhannesson, Laura Berlin e David Oakes. Gli appassionati del mondo vichingo potranno vedere Vikings: Valhalla dal 25 febbraio su Netflix, ed anche su Sky Q e tramite la app su Now Smart Stick.

Vikings: Valhalla, cosa racconta la nuova serie tv

Lo sceneggiatore britannico Michael Hirst prosegue la volontà di ricostruire e portare sul piccolo schermo le gesta del mondo vichingo, proponendo questa volta vicende e personaggi di circa cento anni dopo gli eventi della prima serie Vikings. In questi nuovi episodi, troveremo quindi i vichinghi più famosi della storia, che ancora riempiono le pagine dei sussidiari di scuola, da Leif Erikson, a Freydis, passando per Harald Harada e per il Re Normanno William il Conquistatore. Saranno loro a fianco di altri personaggi chiave il centro dell’evoluzione e della rivoluzione che attraverserà l’Europa. Nella nuova serie troveranno spazio le guerre tra i capi del popolo nordico e il re inglese, le divisioni interne di un popolo diviso tra credenze pagane e cristiane, la scoperta di un mondo inesplorato al di là del mare e dell’orizzonte visibile. Fulcro degli scontri ideologici che saranno alla base della nascita di un nuovo mondo l’eterno dilemma: cambiare per continuare a vivere o conservarsi uguali a prima senza abbandonare le radici di sempre.

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Vikings: Valhalla, i personaggi protagonisti della serie

La nuova serie tv firmata Netflix viaggia tra storia e leggenda. Tra i protagonisti principali degli episodi troviamo Emma di Normandia, interpretata da Laura Berlin, che grazie al matrimonio con Re Canuto e Aetherired arriva a regnare su Inghilterra, Danimarca e Norvegia. Al suo fianco troviamo Leif Eriksson, interpretato da Sam Corlett, tra gli esploratori più famosi della storia e il primo ad essere giunto in America, ancora prima di Cristoforo Colombo. Frida Gustavsson è invece Freydís Eiríksdóttir, sorellastra di Leif, ostile ai cristiani e profondamente legata alle origini pagane del suo popolo. Leo Suter interpreta invece Harald Sigurdsson, guerriero coraggioso e noto nelle saghe nordiche come Harald Hardrada. Fratello maggiore di Harald è Olaf Haraldsson, interpretato da Jóhannes Haukur Jóhannesson e passato alla storia come San Olaf di Norvegia.

Vikings: Valhalla, perché guardare la nuova serie tv

L’obiettivo di Michael Hirst è chiaro: sfruttare la scia di successo della prima serie Vikings e puntare a nuovi traguardi. Se la serie originale ha riscosso ottime risposte di pubblico e critica, ricevendo ben tre nomination ai premi Emmy 2013, i nuovi episodi Vikings: Valhalla non vogliono essere da meno. Il teaser trailer pubblicato da Netflix propone storie di intrighi e vendette, guerre sanguinose interne al popolo e la volontà di esplorare nuovi mondi che entra in conflitto con il conservatorismo delle frange più tradizionaliste. Un conflitto sempre presente, in ogni epoca storia, nel quale ancora oggi ognuno di noi può rispecchiarsi. Il dramma raccontato dai nuovi episodi risente degli echi della serie madre, con suoni, colori e atmosfere familiari, ma ora finalmente evoluti. Hirst riesce nell’arduo compito di proseguire senza replicare, assecondando l’obiettivo di accontentare i fan più affezionati e attirare nuovi spettatori. Fine è l’attenzione del comparto visivo, con un'attenta ricostruzione dei costumi, delle armi e di quella che appare come la più completa flotta di navi vichinghe al mondo, in una coniugazione di spettacolo e storia quanto mai precisa. Nonostante sia sempre difficile creare una serie spin-off in grado di tenere testa al precedente show, soprattutto se questo è stato particolarmente apprezzato da critica e pubblico, gli sforzi immessi nella nuova produzione sono tanti e degni di riconoscimento. Grazie a trame più complesse e approfondite e a richiami storici attenti, la missione di Hirst centra il bersaglio e riesce ad agganciare la curiosità di chi desidera sapere quale direzione avrà la meglio, nell’eterna lotta tra vecchio e nuovo.

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