Ancora una serie TV fantasy, dopo “The Witcher”. Sembra questo il progetto di Netflix, che farebbe felice i fan della saga videoludica
In questo periodo non mancano di certo i rumor riguardanti prossimi progetti, reali o presunti, di Netflix. La piattaforma sarebbe interessata, stando a quanto riportato da Giant Freakin Robot, a lanciare un nuovo adattamento di un IP fantasy. Dopo “The Witcher”, sarebbe giunto il tempo di “Dragon Age.
Questo è il titolo di una serie di videogiochi strategici sviluppati da Bioware. Una notizia che inizia a fare il giro dopo l’annuncio della compagnia di volersi inserire concretamente nel mondo dei videogiochi, ampliando il numero di vantaggi offerti ai propri utenti.
Una fonte, per ora segreta, avrebbe confermato al noto insider l’esistenza della serie, posta insieme ad altre in fase di sviluppo. Si attendono conferme da parte di Netflix, per un progetto che potrebbe avere forma animata. Un’ipotesi avanzata grazie al fatto che Bioware è solita adattare così i propri spin-off. Basti pensare a Dawn of the Seeker, che volge lo sguardo verso le origini di Cassandra.
Non mancherebbero di certo gli argomenti da poter trattare, dall’Oblio fino ai flagelli che hanno devastato il Thedas nel corso dei secoli. I fan sperano di poter veder confermata la news, e soprattutto che Netflix miri a raccontare qualcosa di nuovo e non semplicemente adattare trame già note.
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Dragon Age, la trama
Il mondo di Dragon Age è molto vasto e offrirebbe grandi chance d’adattamento per una serie TV, live action o animata. Il noto RPG targato Bioware accompagna gli appassionati del genere fin dal 2009, con la società che ha proposto al pubblico tre giochi e ha in produzione il quarto.
“Dragon Age: Origins” si apre presentando la Prole Oscura, il più grande nemico di questo mondo. Si tratta di un’orda di esseri corrotti che abitano il sottosuolo, sempre pronti a moltiplicarsi, in attesa del risveglio di un arcidemone, prima di poter invadere il mondo in superficie.
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Per evitare che si concretizzi il Flagello devono intervenire i Custodi Grigi, ordine antico specializzato nella lotta alla Prole Oscura. La leggenda narra dell’alleanza tra uomini, nani, elfi, maghi e templari per sconfiggere tale nemico, messa insieme da uno degli ultimi Custodi Grigi.
“Dragon Age II” tratta invece delle vicende di un’unica città, introducendo un uomo, Hawke, e la sua famiglia. Giunto come un profugo, riesce a ottenere ricchezza e potere. Si oppone con fermezza al conflitto tra maghi e templari, ma i suoi sforzi sono vani. I disordini portano a una profonda spaccatura e alla guerra civile.
In “Dragon Age: Inquisition” vediamo il continente dilaniato dalla guerra civile. In questo scenario un antico nemico fa il proprio ritorno. Si tratta di Corypheus, uno degli originali Prole Oscura. Conscio del fatto che non vi sia alcuna divinità superiore, decide di intraprendere la propria personale conquista dell’antico impero Tevinter, così da essere venerato come un dio.
Sul suo cammino vi è però l’Inquisitore, personaggio apparso dal nulla che ha il potere di chiudere gli squarci dimensionali e spedire indietro i demoni che provengono da essi.