La fiction dedicata al geniale inventore e pittore sta facendo molto discutere per le numerose licenze poetiche: ecco cosa c’è di vero e cosa c'è di falso in Leonardo
Tra gli show tv più discussi di queste settimane c’è senza dubbio Leonardo, la serie tv dedicata al personaggio di Leonardo da Vinci, in onda su Rai Uno. A suscitare curiosità e polemiche sono state soprattutto le numerose libertà prese dai creatori della fiction nei confronti della vita del geniale inventore e pittore.
È necessario specificare che l’intera vicenda che fa da motore alla storia, l’accusa di omicidio rivolta a Leonardo da Vinci, è una storia di invenzione, innestata sui tanti fatti storici comprovati che riguardano la vita dell’autore della Gioconda e dell’Ultima Cena.
Per orientarsi meglio nella visione della serie tv, può in ogni caso tornare utile sapere cosa è del tutto inventato e cosa invece c’è di vero in Leonardo, show che ha per protagonisti Aidan Turner nei panni del personaggio principale e Matilda De Angelis nel ruolo di Caterina da Cremona.
Leonardo, cosa c’è di vero nella serie tv
Le origini
Leonardo da Vinci è effettivamente nato da una relazione illegittima tra il giovane notaio Piero da Vinci e Caterina, una donna di umili origini. In seguito alla nascita del bambino entrambi furono instradati verso matrimoni “consoni”.
L’apprendistato dal Verrocchio
Già in giovane età, Leonardo da Vinci fu effettivamente allievo presso la bottega del Verrocchio, uno degli artisti più apprezzati dell’epoca. L’artista curò davvero i lavori per la sistemazione della sfera dorata in cima alla cupola del Brunelleschi in Santa Maria del Fiore, anche se il ruolo attribuito a Leonardo in tale compito nella serie tv è probabilmente esagerato. Non c’è inoltre motivo di credere che in principio Verrocchio non apprezzasse il suo allievo Leonardo, che comincia presto a collaborare alle opere del maestro, ben prima del Battesimo di Cristo. Si può inoltre segnalare un’omissione: nessuno degli altri allievi di spicco del Verrocchio, fra i quali Botticelli, Perugino, Filippino Lippi e il Ghirlandaio, è citato nella serie.
Il processo per sodomia
Leonardo da Vinci è stato effettivamente processato assieme ad altri per sodomia, in seguito alle accuse di anonimi (e non del collega pittore Tommaso Masini). L’udienza si chiuse con un ammonimento. Queste vicende rimandano alle note teorie sulla presunta omosessualità di Leonardo, che peraltro si fondano su alcune testimonianze dell’epoca. È quindi perfettamente plausibile, anche se la questione è tutt’oggi dibattuta, che Leonardo fosse omosessuale.
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Caterina da Cremona
Nel parlare delle tante falsità storiche della serie tv Leonardo, non si può che cominciare dal personaggio comprimario di Caterina da Cremona, interpretato dalla bravissima Matilda de Angelis. Ebbene, la donna in questione non è mai esistita, ma è semplicemente ispirata ad alcuni bozzetti che rimangono del dipinto Leda e il cigno, andato perduto.
L’accusa di omicidio
Non esistendo nessuna Caterina da Cremona, ovviamente Leonardo non può essere stato accusato del suo omicidio e peraltro non ci sono testimonianze del fatto che fu messo in prigione a Milano. I guai giudiziari e non di Leonardo sono stati altri, in parte legati come abbiamo visto alla sua presunta omosessualità, in parte alla sua libertà di pensiero e diffidenza verso le istituzioni religiose.
Il rapporto con i familiari
Nella serie tv Leonardo il padre Piero è mostrato come insofferente nei confronti del suo figlio illegittimo, con il quale invece secondo le testimonianze ebbe un buon rapporto. Nella fiction l’uomo porta il piccolo Leonardo dal nonno Antonio quando questi è già bambino, mentre è invece probabile che il figlio illegittimo di Piero venisse accolto nella casa di famiglia sin da subito, tanto che la nascita e il battesimo di Leonardo sono stati annotati proprio dal nonno.
Il ritratto di Ginevra
Amerigo de Benci, padre di Ginevra, era già morto quando Leonardo fu incaricato di realizzare il ritratto della giovane donna, sposata già da almeno un anno con Luigi Niccolini.
La chiamata del Moro
Lodovico il Moro non si recò a Firenze per chiedere a Leonardo da Vinci di seguirlo a corte. Fu Lorenzo de Medici a indirizzare Leonardo alla corte degli Sforza, dove l’artista e scienziato si recò con tanto di “curriculum vitae”.
Anacronismi
Numerosi sono gli anacronismi presenti in Leonardo. Un esempio: il Verrocchio si riferisce al peso della sfera dorata indicandolo in tonnellate, unità di misura allora sconosciuta.