Hausen, cos'è successo nel finale

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Ecco cos'è successo nel settimo e nell'ottavo episodio della serie horror Sky Original 'Hausen' (disponibile on demand e in streaming su NOW TV). ** ATTENZIONE: SPOILER **

Hausen, cos'è successo nel settimo e penultimo episodio

Il penultimo episodio di Hausen, il settimo, si apre con una visione dello spazio…e con Jaschek che si scusa con sua moglie per non averla salvata. Ovviamente si tratta di un’allucinazione causata dalla presenza che infesta il palazzo. Presenza che vuole usare il guardiano-manutentore per togliere di mezzo Juri, diventato ormai troppo fastidioso. A proposito di Juri: lui, Loan, Ninja e Ingrid si svegliano di soprassalto dopo un incubo. Hanno visto tutti il terribile “occhio pulsante,” che in realtà è qualcosa di molto reale e di molto pericoloso, e non solo materia del sogno (per quanto inquietante). Ma cos’è questo misterioso essere che sembra trovarsi in ogni luogo e che è in grado di prendere possesso della mente delle persone?

 

Nella sala comune, Juri esprime a Loan il suo pensiero: lì c’è qualcosa, quella non è muffa. E quel qualcosa, che evidentemente reagisce alle emozioni umane, probabilmente alla loro energia, si nutre della loro sofferenza e della loro angoscia. Intanto Jaschek, che si sente in colpa per la fine della moglie e per quanto accaduto al figlio, ormai è completamente posseduto da quell’essere, al punto che i suoi occhi ormai sono diventati completamente neri.

Intenzionato a scoprire la verità, Juri va alla ricerca di indizi, ma “il palazzo” lo fa seguire da Kater. Per sua "fortuna," però, lo trova prima Freke, il proprietario del cane, che è sopravvissuto all’aggressione dell’animale ma che adesso è completamente sfigurato. E che vuole vendetta. Juri ovviamente se la dà a gambe levate. A casa, prova a parlare col padre, a farlo ragionare in merito alla melma nera e a quanto sta accadendo, ma è evidente che il genitore ha qualcosa che non va. Intanto Loan trova Andrej impiccato nel suo appartamento.

 

Mentre Jaschek scopre i disegni fatti dal figlio durante il suo ricovero in ospedale, Juri e Loan, con l’aiuto di Ninja, danno fuoco al laboratorio dove viene confezionata la droga: è attraverso quella sostanza, infatti, che l’essere che ha preso possesso del palazzo impedisce agli inquilini di andarsene e, soprattutto, di essere felici, o anche solo non angosciati e depressi. La melma nera nelle bottigliette brucia, e l’occhio pulsante è irritato, sembra quasi provi dolore. Niente più roba, quindi, e il primo a scoprirlo è Scherbe, che torna da Cleo – messa sempre peggio – a mani vuote. Lei, completamente soggiogata, sente incessantemente il pianto del piccolo, ma nella condotta dell’aria non c’è nulla, solo polvere.

 

Poi Juri va da Freke, per scusarsi con lui: non era sé stesso quel giorno, e in effetti era controllato tramite il regalo fattogli da Kater. Mentre gli mette dell’unguento sulla guancia maciullata, ecco manifestarsi l’essere, che costringe lo sfigurato a uccidersi da solo, con una coltellata alla gola. A quel punto, Juri chiede aiuto a suo padre, gli racconta ogni cosa, ma in tutta risposta viene rinchiuso a chiave in camera sua. Da dietro la porta sente il genitore parlare da solo, ma Jaschek in realtà sta parlando con Anya, sua moglie. Il piano della donna – cioè della “casa” – è chiaro: eliminare il ragazzo per ristabilire l’ordine.

 

Nel frattempo Kater riceve un nuovo ordine dall’essere, che chiama “madre” (perché tutti abbiamo una madre, come detto dal personaggio nel primo episodio). Lui, cioè Juri, deve andarsene, così il senzatetto - che in realtà un tetto ce l’ha, un tetto maledetto! - in versione ripulita si presenta da Jaschek, che crede sia un dottore venuto dall’ospedale psichiatrico. Il giovane ribelle non può fare altro che seguire l’uomo: o farà così, oppure la presenza ucciderà suo padre. Varcata la soglia, Kater – che è di nuovo il solito barbone lurido di sempre – si dirige col suo prigioniero sul tetto del palazzo per buttarlo giù. Jaschek, in un ultimo barlume di lucidità, si pente e afferra il telefono, ma dall’altra parte del filo c’è solo un rumore statico.

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Hausen, il cast e i personaggi della serie tv. FOTO

Sul tetto, Juri prende tempo smascherando Kater, che effettivamente è Dennis, il primo bambino del condominio, abbandonato a sé stesso da sua madre e dall’intera comunità e “adottato” dall’essere. Ma ecco arrivare un salvatore davvero inaspettato, Ninja, che fortunatamente alla fine riesce a spingere giù l’uomo. Fine dei giochi, quantomeno per il “servo” della presenza, che però nel frattempo ha un altro braccio destro: Jaschek, ormai totalmente soggiogato al suo volere…

Hausen, cos'è successo nell'ottavo e ultimo episodio

Senza più la roba a tenerli buoni, i tossici del condominio cominciano a creare scompiglio, arrivando anche a scontrarsi violentemente tra loro. A riportare l’ordine, però, ci pensano Bjorn e i suoi compagni picchiatori, e ovviamente Jaschek, che dal suo stanzino, davanti ai monitor, ordina a tutti gli inquilini di restare chiusi in casa, perché a causa di alcune “difficoltà tecniche” andare in giro per il palazzo potrebbe essere pericoloso. Intanto Juri, Loan e Ninja scoprono il covo originario dell’essere, cioè l’appartamento dove viveva Dennis. La creatura non si trova più lì (o meglio, non si trova primariamente lì), ma riesce comunque a soggiogare, anche se solo per un momento, Juri, che si ritrova catapultato in un altro posto, circondato dalla melma nera e da terrificanti visioni, tra cui sua madre con la faccia mezza sciolta dal calore delle fiamme.

 

Il richiamo degli amici, però, riesce a farlo tornare alla realtà: ora sa dove si trova la “cosa,” bisogna andare a distruggerla. Ma suo padre, collegato mentalmente con la presenza, ha sentito tutto, e non perde tempo. Dopo aver impedito a degli inquilini di andarsene, il custode-manutentore si complimenta con Bjorn e i picchiatori: finalmente grazie a loro c’è un po’ d’ordine, insieme sistemeranno ogni cosa. Prima, però, dovranno trovare suo figlio e portarglielo. 

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Hausen, alla scoperta della serie tv. VIDEO

Non ci vuole molto perché ciò accada, ma intanto Jaschek ha ordinato agli inquilini di riunirsi nella sala comune, dove riceveranno delle comunicazioni importanti: il palazzo, infatti, dovrà essere evacuato. Loan e Ninja vengono rinchiusi lì dentro assieme agli altri, mentre Juri viene portato al suo cospetto, nello stanzino. Intanto Cleo continua a sentire il pianto del piccolo, mentre Scherbe non ode alcun vagito. I due, però, sentono che sta per succedere qualcosa, così decidono di dare finalmente un nome al loro bambino, non se ne andranno senza averlo fatto. Il nome scelto è Toni.

 

Davanti a suo figlio, Jaschek inaspettatamente crolla: voleva solo riportare l’ordine, ma ha fallito. Di nuovo. Voleva solo un equilibrio per sopravvivere, per questo motivo si è piegato al volere dell’essere, che ormai, scopriamo da lui, vive lì da troppo tempo e non ha l’energia sufficiente per lasciare il palazzo. Ma forse con tutti i condomini riuniti potrà farcela, e poco male se ciò porterà alla morte di tutte quelle persone.

 

Mentre gli inquilini vengono assediati dalla melma nera che fuoriesce dal frigorifero dei gelati – Loan si salva solo grazie all’intervento di Ninja –, Jaschek continua con la sua confessione: la morte di Anya, di sua moglie, non è stato un incidente. Lei voleva morire, non riusciva più a vivere, e lui…beh, lui a un certo punto non ce l’ha più fatta a sopportare quella situazione, e ha lasciato che accadesse. Juri gli dice che non è stata colpa sua, lo pensa sinceramente, ma suo padre è in preda alla disperazione. Lui, però, non demorde: non è stata colpa sua, gli dice di nuovo, e per entrambi è arrivato il momento di lasciarla andare. Jaschek piange come un bambino, ma le parole del figlio fanno effetto, e finalmente i suoi occhi tornano normali: ora che è stato perdonato, ora che si è perdonato, è di nuovo libero.

 

Mentre il custode-manutentore va a salvare i prigionieri – che fuggono attraverso il collettore dei rifiuti, perché la casa si è auto-sigillata con la melma nera –, Juri va dalla creatura. Ci arriva facendo la stessa strada fatta tante volte da Dennis, cioè strisciando dentro il forno di casa Loeber. L’essere gli parla: “Vieni da me, e io li lascerò andare...” Il ragazzo non ci pensa neppure per un secondo, e si sacrifica. Nello stesso istante, ecco che il piccolo Toni magicamente ricompare nella condotta dell’aria dell’appartamento di Cleo e Scherbe, che, increduli, finalmente possono riabbracciare il loro bambino.

 

Di fronte alla presenza, che in realtà è una creatura aliena venuta non si sa come né perché da un’altra galassia, Juri prova a resistere, ma i suoi occhi si fanno completamente neri. “Vieni da me! Vieni a casa!” gli ordina l’essere, che lo invita a entrare nel buco in cui Kater ha sbirciato tante volte. Mentre Loan, Ninja, Jaschek e gli altri sono finalmente al sicuro nel piazzale, Juri parte un il suo ultimo viaggio, un viaggio nello spazio profondo… Col suo sacrificio il ragazzo è veramente riuscito a liberare gli inquilini da un futuro fatto di sofferenza? Non ci è dato saperlo...

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