Ecco cos'è successo nel terzo e nel quarto episodio della terza stagione di 'Yellowstone', in onda su Sky Atlantic il venerdì sera alle 21.15 (la serie è disponibile on demand e in streaming su NOW TV). ** ATTENZIONE: SPOILER **
Yellowstone 3, cos'è successo nel terzo episodio
Il terzo episodio di Yellowstone 3 (clicca qui per il recap e la recensione dei primi due) si apre con John e Tate che fanno pipì per marcare il territorio e far allontanare il lupo già più volte avvistato da Kayce, che questa volta ha messo gli occhi (o meglio, il naso) su un cucciolo d’alce nascosto nei cespugli. Dutton Superjunior chiede al nonno come mai faccia quella vita così piena di problemi – la vita del ranchero, s’intende, un mestiere terribile che consiste in costi incontrollabili, un infinito elenco di leggi e regolamenti, cause come se piovessero, e animali che o finiscono sbranati, oppure finiscono investiti –, e Dutton Senior non ha dubbi: perché a parte quei “piccolo particolari” è una vita fantastica.
Intanto al ranch, Beth e Rip si scambiano un po’ di occhi a cuoricino prima di salutarsi. Lei sorseggia del caffè e osserva l’orizzonte: peccato che prima o poi tutto questo finirà, è inevitabile. Lui, però, non ne è così sicuro: da decenni viene paventata “la fine della frontiera,” ma intanto la frontiera è ancora lì. Giusto il tempo per un complimento volante, e la giornata ha inizio.
Lynelle Perry ha un problema: deve trovare un nuovo procuratore generale, e deve trovarlo in fretta. Intanto, però, ecco arrivare Ellis Steele, accompagnato da un paio di colleghi. L’avvocato espone le intenzioni dei suoi clienti: l’idea è quella di costruire un aeroporto per rendere l’area una vera e propria attrazione turistica di massa. Al costo del progetto e a come verranno ripartite le spese ci hanno già pensato loro, così come ai vari permessi. La governatrice del Montana, però, ha dei dubbi: quello sviluppo così intenso e così veloce porterà a un’inevitabile gentrificazione della zona, cioè a un grosso aumento dei prezzi delle case, un bel problema per i locali. Ma c’è di più. Per la pista d’atterraggio i terreni del club del defunto Jenkins non vanno bene, però in compenso c’è un’area lì vicina che è semplicemente perfetta: peccato si tratti del terreno dei Dutton. Steele non ha dubbi: si può sempre ricorrere all’espropriazione se il proprietario non venderà. Si vede che non conosce il personaggio di Kevin Costner!
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La soffiata, anche se priva di certi dettagli, arriva immediatamente a Beth, che ha allungato una bella mazzetta di dollaroni alla segretaria di Lynelle. Miss Dutton si mette subito in macchina, e di nuovo, nel fiume, trova Morris. Lei vuole sapere dove vogliono costruire precisamente l’aeroporto, ma lui non si sbilancia. In compenso l’avvisa: sa bene chi è e come opera. Beth non si lascia intimidire e ribatte che li fermerà a ogni costo, ma Roarke, col suo solito sorrisetto, non è preoccupato, e per un motivo molto semplice: loro possono stare anche un anno in tribunale, hanno i soldi e hanno gli uomini necessari per quella guerra.
Intanto Jamie va a parlare con Hendon e gli racconta ciò che è successo veramente: i due ladri sono morti a causa delle percosse ricevute dagli agenti. Chi ha orecchie per intendere intenda. Randy, il suo collega della contea interessata, non la prende bene, ma il nuovo commissario del bestiame lo incastra dicendogli di aver registrato la loro telefonata, dunque o starà alla sua versione dei fatti e lo aiuterà a far calare immediatamente il sipario, oppure saranno guai grossi per lui. Infine, Jamie va a parlare col padre della ragazza che è stata picchiata e derubata, facendogli intendere che non c’è più nulla di cui preoccuparsi. Ha pensato lui a tutto, e ha trovato una soluzione definitiva. L’uomo lo ringrazia: porterà questa faccenda con lui nella tomba. E se in futuro dovesse avere bisogno di un favore…beh, non dovrà fare altro che chiedere.
Il nuovo fienile è quasi pronto, e John è stupito, dalla velocità del lavoro e da Teeter, e come dargli torto! Jimmy chiede se può assentarsi: deve partecipare alle qualificazioni a Livingstone, vuole diventare un professionista del rodeo. Dutton acconsente, ma lo avverte: meglio che non si rompa niente, di questi tempi è dura trovare un buon lavoro. Arriva Jamie: la governatrice Perry vuole vederli. John acconsente, ma non andrà nel suo ufficio, dovrà venire lei a Livingstone, perché andranno tutti al rodeo. Tutti tranne il povero Colby, costretto a rimanere indietro per tenere d’occhio la mandria. Oltre al danno, la beffa: insieme a lui rimane Teeter, che passa tutta la serata a provarci spudoratamente!
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Quella sera a Livingstone, dopo l’esibizione della portabandiera, ecco arrivare Beth, che si siede di fianco a Rip e prova a prendergli inutilmente la mano. Niente paura, nessuna rottura in vista: semplicemente Wheeler, rispettoso come sempre, non vuole che John lo veda in atteggiamenti intimi con sua figlia. Beth, che ha capito tutto, sorride divertita. Ci pensa suo padre a chiarire le cose: “Puoi tenerla la mano,” dice al suo vice, confermando così di essere a conoscenza della loro relazione. Perché a lui non sfugge mai niente, meglio non dimenticarlo!
Prima di salire sul suo cavallo, uno super selvaggio a quanto pare, Jimmy va a salutare Mia, la sopracitata portabandiera, ma è super imbarazzato e non riesce a proferire parola. Ci pensa lei a prendere metaforicamente le redini della situazione, dicendogli “Chiedimi di uscire!” e sciogliendo definitivamente il ghiaccio. Prima, però, c’è un rodeo da vincere, come gli ricorda Lloyd, che deve quasi trascinarlo via dopo un veloce bacio.
Perry arriva e viene accolta con un lungo applauso dal pubblico. Si siede accanto a John, e dopo qualche sorso di birra va dritta al punto: devono parlare di una cosa urgente. Lui vorrebbe rimandare le rogne a domani, ma lei gli propone un patto: esporrà stasera la soluzione – che dovrà essere accettata senza battere ciglio, perché è la soluzione migliore per (quasi) tutti –, e la mattina successiva il problema. Affare fatto. In breve, la soluzione è nominare Jamie nuovo procuratore generale, mentre sarà lui, Dutton, a scegliere il nuovo commissario del bestiame, magari il suo figlio più giovane. L’obiettivo, d’altronde, è negoziare una resa accettabile per tutti…ma in che senso? Lynelle si offre di parlare con Kayce: a lei non potrà dire di no.
Finalmente è il momento tanto atteso: Jimmy sale in sella, ma è distratto perché sta pensando a Mia, e quando l’animale comincia a correre non è pronto. Finisce nell’unico modo possibile: con una caduta terribile…
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Quando Jimmy si risveglia, è in ospedale, attaccato a delle macchine. Seduto su una sedia, intento a leggere il giornale, c’è John, che lo ragguaglia sulla sua situazione. Per farla breve, si è spaccato un po’ dappertutto, compresa un’anca, però è vivo. Pagherà lui le spese, ma basta rodeo. Meglio che impari a usare la corda, al massimo con quella si rischiano solo alcune dita! Di male in peggio: mentre l’infermiera gli sta togliendo il catetere, ecco arrivare Mia, che però sdrammatizza e dice di essere la sua ragazza. Audace.
Thomas parla con l’avvocato del compianto Dan Jenkins. Secondo il legale, i clienti di Steele non sono interessati ai terreni, bensì sono intenzionati a bloccare i lavori perché non vogliono un casinò vicino al loro nuovo progetto. A proposito, per quale motivo proprio un casinò? Ci sono due futuri per quel posto, spiega Rainwater: uno è il ritorno al modo di vivere dei loro antenati, cioè con la terra, non sulla terra. E poi c’è l’altro, che è quello attuale, fatto di cemento e pesticidi. Il primo, secondo il presidente della riserva, è l’unico futuro possibile, e per questo motivo c’è bisogno di parlare con qualcuno che sia in grado di aiutarlo a realizzarlo: Angela Bluethunder. A mali estremi, estremi rimedi, e in questo caso ciò significherà lottare con le stesse armi dell’uomo bianco.
Intanto Beth e Bob decidono la strategia che useranno per attaccare la Market Equities. Giocheranno duro e giocheranno sporco, non c’è dubbio. Gli effetti si fanno sentire quasi subito: la mattina successiva, la colazione di Morris è interrotta da una notizia alquanto spiacevole: la società per cui lavora è in grave perdita in Borsa, e dietro ovviamente c’è l’operato di Miss Dutton, che tramite la stampa e alcuni gestori di fondi ha fatto circolare delle informazioni che hanno portato il mercato a perdere fiducia nella Market Equities. Uno a zero, palla al centro.
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Lynelle va al ranch per vedere John, ma trova solo Jake, che tra l’altro all’inizio neanche la riconosce, facendo una gaffe. Il cowboy si offre di accompagnarla al campo estivo. Una volta lì, la governatrice non perde tempo e va a parlare con Kayce, e praticamente lo obbliga ad accettare la carica di commissario del bestiame. Ognuno dovrà fare la propria parte se vorranno salvare quella terra stupenda e le persone che ci vivono. La sera, Lynelle, che alla fine rimane lì a dormire, e John chiacchierano davanti al fuoco, mentre sorseggiano del whisky: alla fine anche lei vuole quello che vuole lui, preservare l’integrità di quel paradiso.
Mentre Jimmy è costretto ad ammettere a Mia di essere vergine – “confessione” che comunque gli vale il suo primo momento di intimità fisica con una donna, e che donna! –, Beth va a casa di Rip per preparargli la cena e lo saluta dicendogli “Amore.” Lui gradisce, e a suo volta le chiede come vuole essere chiamata. “Moglie,” risponde lei. A quel punto, però, c’è un momento di imbarazzo. Cos’è successo? E’ presto detto: la mattina successiva Wheeler le spiega che l’unica ragione per cui non vuole parlare del domani con lei è perché quando lo fa poi lei se ne va via. Ma i suoi domani le appartengono tutti, questo è certo. A quel punto, Beth lancia la bomba: scappa perché ci sono cose che sa di non potergli dare, e tra queste ci sono anche dei figli. Stare con lei sarà la fine del suo nome, ma a Rip non interessa: al mondo non serve un’altra generazione di Wheeler! Lui ha bisogno solo di lei, e questo è quanto.
Una mattinata decisamente meno piacevole è quella di Rainwater, che accoglie l’avvocata Angela Bluethunder nel suo ufficio come se fosse il demonio, con tanto di salvia purificatrice. Ma qualche erba non basterà, lo riprende scherzando (non troppo, però) lei, perché “Non esiste una protezione da me!” Thomas le chiede aiuto per proteggere la loro terra e il loro futuro: affare fatto, ma dovranno fare cose che non gli piaceranno. Intanto Monica prova inutilmente a far lavare Tate al fiume, ma l’acqua è fredda, e il ragazzino se la dà a gambe levate. Sopraggiunge Kayce. Rimasti soli, i due cominciano a darsi da fare, ma ecco di nuovo il lupo…che li sta studiando… Dutton Junior prova a seguirlo per sparargli, ma sua moglie glielo vita: non la mollerà lì così per andare a uccidere!
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Dopo aver comprato dei vitelloni, i mandriani si mettono in viaggio per tornare al ranch, ma lungo la strada Ryan, Colby e Teeter scoprono che una gang di motociclisti ha tagliato la recinzione per andare a fare un barbecue sul terreno dei Dutton. Scatta inevitabilmente una rissa, e la situazione non degenera solo grazie all’arrivo di Rip e Lloyd. I rider se ne vanno, ma è chiaro che torneranno a prendere le moto che sono state distrutte da Wheeler, e faranno altri danni. E così è. Gli energumeni si rifanno vivi quella stessa notte: l’intenzione è di dare fuoco al campo, ma ad aspettarli trovano John, Kayce e compagni, che li tengono sotto tiro e li costringono a scavarsi da soli le loro rispettive fosse. Ovviamente John non è così scriteriato: non li ucciderà, non ora quantomeno. Non dovranno mai più mettere piede nel Montana, però, altrimenti sarà un’altra storia. Partiti i californiani, Dutton ordina che la sua tenda al campo estivo venga smontata: la sua estate è finita.
Yellowstone 3, il commento al terzo e al quarto episodio
Dopo due episodi decisamente introduttivi, Yellowstone 3 aumenta il ritmo e comincia a portarci dentro il grande scontro che avrà luogo durante questa stagione, cioè quello tra Dutton e la Market Equities. Non si tratta, però, solo di uno scontro su questioni tangibili – il famigerato terreno per la costruzione dell’aeroporto –, ma anche, soprattutto, di uno scontro di punti di vista e di valori.
Da una parte c’è infatti John, che ha giurato a suo padre di non vendere mai neanche un centimetro quadrato di quella terra faticosamente conquistata col sudore della fronte e con decenni e decenni di sacrifici; dall’altra c’è una società, la Market Equities, interessata solo al profitto, perché il capitalismo può sopravvivere solo con un’espansione continua. Da una parte c’è un uomo che nella terra non vede del vile denaro, bensì la sua storia personale e familiare e parte della Storia di quel pezzo di mondo; dall’altra c’è un colosso della finanza che invece non vede altro che montagne di dollaroni e la felicità dei propri clienti e dei propri azionisti.
E poi c’è Lynelle Perry, che si ritrova in una posizione alquanto scomoda, come ben dice a Kayce quando va a reclutarlo come nuovo commissario del bestiame. La governatrice non è necessariamente contraria allo sviluppo economico del suo stato, ma si chiede, giustamente, che senso avrebbe puntare a un obiettivo che potrebbe finire per trasformare inesorabilmente il Montana in qualcos’altro. Senza girarci attorno, è chiaro a tutti che l’arrivo del turismo di massa è un’arma a doppio taglio, e non c’è bisogno di andare negli Stati Uniti per rendersene conto. Stretta tra l’incudine e il martello – tra chi, se potesse, cristallizzerebbe tutto così com’è, o addirittura tornerebbe indietro di almeno mezzo secolo, e chi, invece guarda solo avanti, costi quel che costi (“È il progresso, governatrice, e il progresso ha un prezzo", dice Ellis Steele durante l’incontro) – Lynelle proverà sicuramente a trovare la situazione migliore, ma resta da vedere migliore per chi.
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Torna finalmente in scena in questa coppia di episodi Rainwater, anche lui coinvolto, suo malgrado, nell’ennesima guerra che si prepara a combattere Dutton. In realtà, anche se ovviamente sono mossi da fini diversi – perché diversa è la loro storia personale e, soprattutto, la Storia a cui appartengono i loro popoli – Thomas e John hanno dei punti di vista piuttosto simili. In fondo entrambi sono (ingenuamente?) legati ai cosiddetti “bei tempi andati,” ed entrambi vorrebbero fare marcia indietro e tornare subito a un’esistenza più antica e più genuina, non inquinata dal cosiddetto progresso. Chiaramente non si può non tenere atto del fatto che uno appartiene a un popolo che è stato sottomesso e l’altro al popolo che la sottomissione l’ha effettuata, ma forse, quantomeno per ora, le loro divergenze potrebbero anche essere messe da parte, in vista dello scontro contro un nemico comune.
In amore e in guerra tutto è lecito, recita un vecchio modo di dire, per questo motivo Rainwater decide di chiamare a rapporto l’avvocata Angela Bluethunder, una che, da quel che ci viene fatto intendere, sarà in grado di combattere contro l’uomo bianco usando le sue stesse armi, poiché si è formata presso il nemico. L’incarnazione del diavolo, insomma, e non c’è salvia che tenga! “Non è cattiva, è solo arrabbiata, e cerca di punire il mondo per questo,” dice Thomas dopo averla incontrata, ma la risposta del fidato Mo è decisamente netta: “Sì, lo so, cattiva significa questo.”
Contro ogni aspettativa, nel terzo episodio vediamo un Jamie a dir poco spregiudicato, che non si fa mezzo scrupolo a dire a Steve Hendon di mentire spudoratamente e che arriva a minacciare apertamente Randy, il collega che l’ha messo in mezzo. In fondo anche il personaggio di Wes Bentley è un Dutton, ma questa nuova audacia ci ha lasciati un po’ spiazzati. Sempre stupendi Beth e Rip: presi separatamente sono entrambi due individui tutti d’un pezzo, addirittura duri come la roccia se ce n’è bisogno, ma insieme diventano più morbidi di un budino. Scherzi a parte, nel quarto episodio scopriamo qualcosa di più sul personaggio di Kelly Reilly, precisamente che non può avere figli. Sicuramente ne sapremo di più in seguito, ma l’importante è che Beth e Rip non si lascino, capito Taylor Sheridan??