Danny Boyle sta realizzando una serie tv sui Sex Pistols

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Camilla Sernagiotto

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Il regista di Trainspotting, 28 Giorni Dopo, The Beach nonché premio Oscar per The Millionaire sta lavorando a una serie sulla band britannica che ha scritto la storia del punk. L’inizio delle riprese è fissato per il 7 marzo

Danny Boyle ha in cantiere una serie dedicata alla mitica band britannica che dal 1975 al 1979 scrisse un capitolo fondamentale della storia del punk: i Sex Pistols.

Come riportato poche ore fa da Variety, si tratterà di una miniserie in sei episodi con cui il celebre regista britannico racconterà la storia del gruppo che ha reso l’album Never Mind the Bollocks Here’s the Sex Pistols una pietra miliare della musica inglese e non solo.

La serie tv sui Sex Pistols

La serie che dirigerà Danny Boyle sarà composta da sei episodi e si baserà sul memoir scritto nel 2018 dal chitarrista Steve Jones, Lonely Boy: Tales from a Sex Pistol.

 

Andrà in onda su FX, sarà prodotta da FX Productions con Danny Boyle in duplice veste da regista e da producer esecutivo assieme a Frank Cottrell Boyce e Craig Pearce (quest’ultimo anche creatore della serie). Le riprese incominceranno il 7 marzo.

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Titolo e cast della serie dei Sex Pistols

Si intitolerà Pistol, come annunciato da Variety.

Anche il cast è già noto e sarà composto da Toby Wallace nei panni di Steve Jones; Anson Boon in quelli di John “Johnny Rotten” Lydon; Louis Partridge in veste di Sid Vicious; Jacob Slater in quella di Paul Cook; Fabien Frankel come Glen Matlock; Dylan Llewellyn aka Wally Nightingale; Sydney Chandler alias Chrissie Hynde; Emma Appleton nei panni della fidanzata di Sid Vicious, ossia Nancy Spungen, e infine Maisie Williams calata nella parte dell’icona punk Jordan.

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Il ritorno di Danny Boyle a FX e la sua carriera

La serie Pistol segna un ritorno del regista britannico a FX dopo aver diretto e prodotto nel 2018 la serie tv Trust, che racconta il rapimento di John Paul Getty III avvenuto nel 1973.

La carriera di Boyle incomincia negli anni Novanta. Dopo l’esordio dietro la macchina da presa nel 1994 con Piccoli omicidi tra amici, il successo si lega indissolubilmente al film Trainspotting, girato dal regista nel 1996, tratto dall’omonimo romanzo di Irvine Welsh e con protagonista un Ewan McGregor agli albori. Proprio Boyle lo consacrerà a divo grazie al ruolo protagonista di Trainspotting, quel Mark "Rent Boy" Renton entrato nel mito tanto quanto la pellicola cult che racconta la vita da eroinomane sua e dei suoi amici.

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Un regista premiatissimo

 

Nel 2000 Danny Boyle gira The Beach con protagonista Leonardo DiCaprio; due anni dopo tocca all’acclamato 28 giorni dopo mentre nel 2008 è la volta di The Millionaire, pellicola che fa incetta di statuette agli Academy Awards del 2009 (con 10 nomination e 8 Oscar vinti, tra cui miglior film e miglior regista).

 

Nel 2010 gira un altro film molto apprezzato da critica e pubblico: 127 ore, sulla storia dell’alpinista statunitense Aron Ralston che nell'aprile del 2003 rimase intrappolato in un Canyon dello Utah e fu costretto ad amputarsi il braccio destro per potersi liberare.

Nonostante le tantissime nomination (6 agli Oscar,  tra cui miglior film e miglior attore a James Franco; 3 ai Golden Globe e 8 ai BAFTA, tra gli altri), non si è aggiudicato premi significativi, eccezion fatta per quello come Miglior attore protagonista a James Franco agli Independent Spirit Award e ai Las Vegas Film Critics Society Award.

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La storia dei Sex Pistols

La band dei Sex Pistols è considerata all'unanimità il gruppo punk britannico più influente della storia della musica.

Viene fondato a Londra nel 1975 dal cantante Johnny Rotten, dal chitarrista Steve Jones, dal batterista Paul Cook e dal bassista Glen Matlock, poi sostituito da Sid Vicious.

 

Con soli tre anni di attività, quattro singoli e un album in studio, i Sex Pistols sono riusciti a fondare un vero e proprio movimento più che un mero genere musicale: il movimento punk britannico, prima grande rottura con il rock ’n’ roll.

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God Save the Queen, un "insulto" alla monarchia

Il singolo del 1977 God Save the Queen - appositamente pubblicato durante il giubileo d'argento della regina d'Inghilterra - è stato considerato dai sudditi di Elisabetta un attacco alla monarchia e al nazionalismo.

Verso la fine degli anni Settanta il gruppo incomincia a sfaldarsi: Johnny Rotten lo abbandona nel 1978 e il trio rimasto si scioglie nel 1979.

Il bassista e cantante della band, Sid Vicious, è considerato un’icona del punk. Figura molto controversa, è morto di overdose da eroina nel 1979 a soli 21 anni ed è stato l’unico indagato per l’omicidio della sua fidanzata Nancy, da lui trovata accoltellata il 12 ottobre 1978.

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