The Good Lord Bird, la recensione del settimo e ultimo episodio della serie tv

Serie TV sky atlantic

Giuseppe Pastore

In "Le ultime parole" conosciamo finalmente il destino di John Brown e della sua banda. Leggi la recensione del settimo episodio di 'The Good Lord Bird'. *ATTENZIONE: SPOILER**

Siamo arrivati alla fine, peraltro ampiamente annunciata già dal prologo del primo episodio: l'impresa folle e visionaria di John Brown è fallita, centinaia di soldati a cavallo assediano l'arsenale militare di Harpers Ferry in cui è asserragliato da giorni con i suoi uomini, tutti ormai abbattuti e fiaccati nel corpo e nel morale.  

Dall'episodio finale di The Good Lord Bird non dovevamo aspettarci grossi colpi di scena: la storia ufficiale a volte è più noiosa e prevedibile delle invenzioni di sceneggiatura, soprattutto quando deve fare i conti con qualcuno che cerca di sovvertire il potere e l'ordine costituito. Rispetto agli episodi precedenti che avevano abilmente cavalcato l'ambiguità e il pressappochismo di molti pensieri e opere di John Brown, il settimo e ultimo capitolo (“Le ultime parole”) prende più decisamente le difese del protagonista e segue con partecipazione la causa abolizionista, dando corpo al sogno un po' anacronistico del “morire da uomo” come ideale di vita.

Ethan Hawke as John Brown in THE GOOD LORD BIRD, "Last Words". Photo Credit: William Gray/SHOWTIME.

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È quello che capita a John Brown, che prima deve subire la pena esemplare di vedere i suoi figli cadere come mosche sotto i colpi dell'autorità, tuttavia senza mai perdere la calma e quel suo particolare raziocinio che, come abbiamo già visto, confina con la pazzia (“Sono l'uomo più fortunato del mondo”). In questo finale estremamente crepuscolare, un lungo conto alla rovescia verso la forca che attende John Brown, sono appropriati i ralenty alla western di Sam Peckinpah durante la sparatoria a Harpers Ferry e ci sta benissimo il tono dolente impresso all'intero episodio, senza scoppi di adrenalina o finali carichi di tensione aspettando improbabili colpo di scena. È l'omaggio migliore al grande western anni Settanta, quello pieno di anti-eroi, dominato dalla disillusione e dalla corruzione: la conferma definitiva che The Good Lord Bird è una serie preziosa, che difficilmente richiamerà il grande pubblico ma rimane una piccola perla all'interno di un genere solitamente “scomodo” come il western.

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