Perry Mason, la recensione del settimo e penultimo episodio della serie tv

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Marco Agustoni

Leggi la recensione del settimo e penultimo episodio della prima stagione di 'Perry Mason' (la serie è disponibile on demand e in streaming su NOW TV) - ATTENZIONE: SPOILER

Perry Mason, cos’è successo nel settimo episodio


Episodio dopo episodio, ci avviciniamo alla fine di questa prima, convincente stagione di Perry Mason, la serie tv con Matthew Rhys disponibile on demand e in streaming su NOW TV. Ma ci sono ancora molti nodi da sciogliere e, nonostante gli sprazzi di luce nel buio, il caso Charlie Dodson presenta ancora numerose incognite.


Ma prima di far rituffare lo spettatore a capofitto nel mistero, la settima puntata della serie tv la prende alla lontana, con un flashback dal passato di Alice McKeegan (Tatiana Maslany), quando ancora era una ragazzina intenta a vagabondare per gli Stati Uniti con la madre Birdy (Lili Taylor). Qui abbiamo l’occasione di scoprire come mai fra le due aleggi sempre una tensione palpabile: pur protettiva nei confronti della figlia, Birdy non si fa scrupolo a usarla per ricompensare un uomo “di buon cuore” disposto ad aiutarle quando le trova bloccate nel mezzo del nulla senza benzina e senza un soldo.

Ed eccoci al cliffhanger con cui si era concluso il sesto episodio. Nonostante sembri ancora piuttosto preoccupato, Perry Mason (Matthew Rhys) non è stato accolto a fucilate dal misterioso Jim Hicks (Todd Weeks), che anzi è deciso a fare ammenda degli errori passati e, dopo aver scavato una buca nel mezzo di un campo nel cuore della notte, gli consegna il libro mastro dell’Assemblea Radiante di Dio. E conferma quanto già intuito dal novello avvocato circa il ruolo di Baggerly e Siedel nell’utilizzare la Sunroot Services come società scudo per acquistare quei terreni, nella speranza di mettere a segno una fruttuosa speculazione.


Mentre vediamo Paul Drake (Chris Chalk) intento a compiere qualche ricerca per conto suo, proseguono le grane per Alice: durante una diretta radiofonica, entrano nello studio di registrazione i fedeli dell’Assemblea che l’hanno abbandonata dopo il suo annuncio blasfemo e le mettono davanti l’uomo che, durante la sua pirotecnica esibizione in chiesa, aveva “curato”, facendolo tornare a camminare. Peccato che adesso il poveretto sia tornato sulla sua sedia a rotelle. Ma quando le chiedono spiegazioni, dopo un’iniziale esitazione Alice ha la sua risposta: “È colpa sua, non ha avuto abbastanza fede”.


Fuori dal tribunale, Perry e Della Street (Juliet Rylance) sono accolti da una folla di reporter e di curiosi, compresa una donna che rovescia della pattumiera addosso all’avvocato. Mason non può fare altro che presentarsi in aula con l’abito sporco, ma non si scoraggia: si vede che ormai ci sta prendendo la mano, con il lavoro di avvocato, e le incertezze delle prime sedute sono ormai dimenticate. Chiamato a testimoniare Hicks, rivela agli astanti come questi lavorasse come contabile per l’Assemblea Radiante di Dio, ma sia stato allontanato dopo aver avvertito Siedel del fatto che i debiti contratti dalla chiesa per la sua espansione erano ormai insanabili. Dopo essere stato sostituito da George Gannon ha ricevuto, quale ricompensa per il suo silenzio, un lotto nei terreni acquistati tramite la Sunroot Services.

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Maynard Barnes (Stephen Root) fa notare come un libro mastro non sia un granché, come prova, ma è a quel punto che entra in aula Hazel (Molly Ephraim), debitamente istruita da Della, e consegna tutte le copie dei registri contabili fatti negli anni da Hicks, a dimostrazione di quanto affermato. A Barnes tocca incassare. Ma Perry rilancia quando è chiamato a testimoniare Herman Baggerly (Robert Patrick), principale finanziatore dell’Assemblea, che racconta come da qualche tempo avesse chiuso la borsa, rispondendo picche a Seidel quando solo sei settimane prima del rapimento di Charlie gli aveva chiesto… centomila dollari per sovvenzionare la chiesa, cifra curiosamente corrispondente al debito dell'Assemblea e alla richiesta di riscatto. La “coincidenza” non sfugge agli astanti: un punto a favore di Perry, che peraltro è anche riuscito a tirare in ballo Ennis, citando il suo lavoro come “spaccateste” per Seidel ai tempi della Colorado Fuel and Iron.


Prima che l’udienza possa procedere, entrano in aula dei disturbatori con dei fumogeni e la seduta viene sospesa. Pete Strickland (Shea Whigham), a cui Perry aveva raccomandato di consegnargli l’uomo a ogni costo per portarlo a testimoniare in tribunale, pedina Eric Seidel (Taylor Nichols), ma si fa vedere e lo perde nel mezzo di una parata. Più tardi Perry, sotto pressione, gli riserverà una sfuriata tutto sommato ingiusta, visti gli sforzi del suo socio, che infatti coglie l’occasione per dire al suo amico e ormai ex datore di lavoro di avere chiuso con lui. Ma c’è un’altra brutta sorpresa in serbo per Perry Mason: Lupe (Veronica Falcón) le annuncia di essere riuscita a comprare la sua tenuta, messa all’asta perché non erano state pagate le tasse di proprietà per cinque anni consecutivi. Lui, ovviamente, non la prende bene.

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Della esce a cena con Hamilton Burger (Justin Kirk), che è carinissimo con lei e addirittura la definisce sua “fidanzata”. Lei vorrebbe convincerlo a trovare il modo di bloccare la riesumazione di Charlie, ma lui mantiene un atteggiamento prudente riguardo questo scottante caso. Joe Ennis (Andrew Howard) si incontra con il diacono Seidel. Prima lo rassicura, dicendogli di sparire finché non si saranno calmate le acque, poi, quando questi ha abbassato la guardia, lo pugnala selvaggiamente, fingendo una rapina finita male, così da eliminare questo scomodo testimone. Il coinvolgimento dei due nel rapimento è confermato da un breve scambio in cui si rammaricano per come sia andata con il bambino.  Drake intanto scopre un prezioso indizio: due uomini bianchi sono stati in una pensione con un neonato che piangeva. Questi ha smesso solo dopo l’arrivo di un terzo uomo con la sua “moglie” cinese. Perry e Drake capiscono che questo “terzo uomo” altri non è che Ennis con una delle prostitute cinesi di Madame Jin.


Si recano di volata al bordello per indagare. Drake non può entrare perché le ragazze del posto sono riservate agli uomini bianchi. Perry si finge un feticista e chiede di una ragazza “particolare”, che produca latte. Si trova a tu per tu con una prostituta, che dietro compenso rivela come una sua collega con la stessa "capacità", tale Tang Yin, come tutte le altre eroinomane, sia stata portata via per un certo periodo da Ennis. Peccato che sia morta pochi giorni prima di overdose. Irrompono gli uomini della sicurezza, che malmenano Mason. Questi sta per vedersela brutta, ma viene salvato dall’intervento di Drake. La tappa successiva è da Virgil (Jefferson Mays) in obitorio: qui Perry lo convince a mostrargli il cadavere di una donna cinese, che l’anatomopatologo ha identificato come una prostituta, oltretutto tossicodipendente. L’avvocato gli domanda cosa succederebbe a un neonato se allattasse da un’eroinomane. La risposta del medico legale lascia poco spazio ai dubbi: finirebbe per morire soffocato.

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Arriviamo così al tanto atteso momento della resurrezione. Perry e Della cercano di convincere Alice ed Emily Dodson (Gayle Rankin) a desistere, ma non c’è niente da fare. Davanti a una folla in trepidante attesa, sorella Alice urla alcune “formule magiche” e, con qualche difficoltà, riesce ad aprire la bara: peccato che all'interno il corpo di Charlie non ci sia. La folla non regge il colpo di scena, scoppia il caos e la situazione sfugge presto al controllo. Mentre Birdy ed Alice riescono ad allontanarsi sanguinanti, Della salva Emily e Perry da quello che potrebbe trasformarsi in un linciaggio. Ma la madre della predicatrice ha un’altra carta in serbo: dice all’autista di girare in una strada laterale, dove nel frattempo alcune persone hanno "casualmente" trovato un neonato. “È Charlie”, urla la donna, “Alice ce l’ha fatta”. Ma quando chiede alla figlia di prendere in braccio il bambino, Alice, sconvolta, decide di fuggire.


Perry Mason, il commento al settimo episodio


Questo settimo episodio di Perry Mason è talmente denso di eventi da rendere difficile riassumerli. È, in un certo, senso, la puntata in cui tutti quanti i pezzi – o quasi – vanno al loro posto. Innanzitutto, Perry Mason dimostra alla giuria che qualcun altro, oltre a Emily, aveva un movente concreto per architettare il rapimento di Charlie, ovvero l’Assemblea Radiante di Dio.

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L’avvocato/detective, grazie all’inaspettato aiuto di Paul Drake, con il quale nel frattempo si sta creando un buon affiatamento (più che altro, Drake sembra in grado di tenergli testa, il che si rivelerà un bene), riesce anche a comprendere le dinamiche della morte del piccolo Charlie: questi non è stato ucciso intenzionalmente, ma è morto perché allattato da un’eroinomane.


Troviamo conferma di quanto in realtà si sapeva sin dall’inizio, ovvero che Ennis era coinvolto in ogni singolo aspetto del rapimento di Charlie. Non deve però stupire che da questo punto di vista non ci sia stato un grande colpo di scena: dopotutto Perry Mason è sempre stato un legal drama, genere lontano dalle dinamiche proprie del giallo.


Rimangono però aperte ancora alcune questioni: prima di tutto, come farà Perry Mason a dimostrare tutto quello che ha scoperto in tribunale? In secondo luogo, e qui rientriamo nell’ambito del mistero, che fine ha fatto il cadavere di Charlie? Le risposte arriveranno (forse) con il finale di stagione.

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