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'Un volto, due destini', la recensione del secondo episodio della serie tv

Serie TV sky atlantic

Linda Avolio

Leggi la recensione del secondo episodio di 'Un volto, due destini', in onda su Sky Atlantic il martedì sera alle 21.15 (la serie è disponibile anche on demand e in streaming su NOW TV) - OVVIAMENTE CI SONO SPOILER PER CHI NON HA ANCORA VISTO L'EPISODIO

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'Un volto, due destini', cos'è successo nel secondo episodio

Il secondo episodio di Un volto, due destini si apre con un flashback in cui troviamo Thomas e Dominick da bambini. Sono in gita scolastica, prenderanno il traghetto e visiteranno la Statua della Libertà. Peccato che Thomas, però, resti chiuso nel bagno dell’autobus che li sta portando a New York. In realtà non rimane propriamente bloccato: come suggerisce un compagno, per l’imbarazzo di Dom, forse non sa distinguere la destra dalla sinistra, ecco perché non riesce ad aprire la porta. Alla fine il bus arriva in tempo, ma i gemelli Birdsey restano a terra, perché Thomas è troppo scosso da quanto successo. E Dominick è costretto a rinunciare a una cosa a cui teneva molto: voleva visitare il luogo dov'era arrivato suo nonno.

 

Nel presente, la mattina successiva all’incarcerazione del fratello, Dom si sveglia con dei fastidiosi dolori ai testicoli, che a causa di una ginocchiata si sono gonfiati a dismisura. Joy, la sua ragazza, gli dice che una giornalista locale piuttosto famosa vorrebbe intervistarlo in merito a quanto successo, ma lui rifiuta rispondendole in malo modo. Ha così inizio una discussione che si conclude con lei che rinfaccia a lui di occuparsi e preoccuparsi solo di Thomas, e mai di lei.

Dopo aver ricevuto un messaggio sulla segreteria telefonica, Dominick si reca in tutta fretta al carcere per parlare con Lisa Sheffer, l’assistente sociale a cui è stato assegnato il caso di suo fratello. La donna, che quando lo vede bello carico non ci pensa due volte a rimetterlo a posto con fermezza, gli spiega che Thomas dovrà stare lì almeno 15 giorni, e che poi ci sarà un’udienza per decidere il da farsi. Gli dice anche che, per ora, non potrà ricevere visite. Dom non la prende bene, ma alla fine accetta almeno di parlare con la dottoressa Patel, la nuova psichiatra del gemello.

 

Dopo essersi congedato fa un salto da un cliente, per tranquillizzarlo: entro sei settimane al massimo il lavoro sarà finito, dice alla moglie dell’uomo, che ha saputo della tragedia dai notiziari locali. Mentre è a casa del suo patrigno, il posto in cui è cresciuto, ripensa a quante volte abbia desiderato vederlo morto in passato, addirittura uccidendolo con le sue stesse mani, mentre ora Ray, rimasto solo, gli fa quasi pena. Poi, siccome piove e non può lavorare, va a trovare il suo migliore amico Leo, aspirante attore ingabbiato in una vita di provincia, a vendere macchine e a farsi trattare male dal suocero. Leo gli dice di riferire a Thomas che se vuole può metterlo sulla lista delle persone che possono andare a trovarlo: in fondo si conoscono da molto tempo.

 

In flashback vediamo Dom e Dessa guardare un’ecografia: aspettano un bambino. Nel presente, in attesa del suo appuntamento con la dottoressa Patel, Dominick va a farsi visitare da un andrologo, che gli scatta alcune foto come prova della brutalità degli agenti. Poi si reca presso il posto in cui ha lo studio la psichiatra, nello stesso edificio in cui ci sono un minimarket e una scuola di danza. Una bambina che passa di lì lo fa ripensare a sua figlia Angela, morta in culla. Un dolore straziante. 

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Dopo il funerale, come se non bastasse, in flashback vediamo Dom, devastato da quella assurda perdita, aggredire Thomas, che nella sua paranoia è convinto che la bimba sia stata uccisa da non si sa bene chi per colpire lui. E’ a causa di questa tragedia che il suo matrimonio è finito. Dominick, sempre più rinchiuso nel suo dolore, si allontana pian piano dalla moglie, fino a quando Dessa decide di partire da sola per un viaggio.

 

Il nostro, appisolatosi in auto, viene svegliato dalla dottoressa Patel. Nel suo ufficio la psichiatra lo aggiorna sullo stato psichico e fisico del fratello, che sta tutto sommato bene, ma che ha rovesciato un tavolo in mensa, motivo per cui è stato messo in isolamento. La dottoressa Patel fa poi ascoltare a un Dominick decisamente sulla difensiva la registrazione della sua prima seduta con Thomas, che le parla anche del suo passato e delle presunte molestie di Ray. Dom non ci sta: sì, a casa loro non era tutto rose e fiori, ma non è mai successo niente del genere!

 

Stanco morto, frustrato e furibondo, fa una confessione alla psichiatra: suo fratello per lui è sempre stato come un’ancora. La dottoressa Patel interrompe l’audio. Forse è stato troppo, l’ha capito solo in quel momento, e si scusa. Continuerà a lavorare con Thomas, ma non sarà facile. E sarà già tanto se riuscirà a salvare almeno uno di loro due.

 

Tornato a casa, Dom scopre che Joy ha invitato a cena il suo amico Thad: addio tranquillità. Si chiude in camera da letto, ma lei lo segue: che cavolo, quella è anche casa sua, e lei può invitare chi vuole! Scatta inevitabile un altro litigio, ma lui è troppo stanco. Si butta sul letto e prova a lasciarsi alle spalle quella disastrosa giornata.

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'Un volto, due destini', il commento al secondo episodio

Il secondo episodio della commovente miniserie di casa HBO prosegue lungo il solco scavato dal precedente, e a un avanzamento della trama nella linea narrativa ambientata nel presente si alternano gli ormai consueti flashback che ci raccontano le disgrazie passate dei gemelli Birdsey. In realtà il passato è passato fino a un certo punto, per lo spettatore come per Dominick, che non a caso usa la metafora dell’ancora con la dottoressa Patel. La sua è un’esistenza in cui si riesce a respirare a malapena, figuriamoci andare avanti!

 

Eppure, non tutte le sofferenze di Dom sono riconducibili a Thomas (pur essendo comunque in qualche modo collegate anche a lui). Ci riferiamo ovviamente alla morte in culla della piccola Angela, quella bambina che, andandosene, si è portata via anche una parte di lui. Veramente straziante la scena in cui i personaggi di Ruffalo e Hahn scoprono di aver perso la figlia, e assolutamente toccante quella in cui Dominick, dopo il funerale, aggredisce suo fratello, perso nel suo mondo e nelle sue cospirazioni.

 

In questo capitolo ci vengono poi presentati due personaggi piuttosto importanti: la dottoressa Patel, interpretata dalla britannica Archie Panjabi, altro volto decisamente noto del piccolo schermo, e, soprattutto, Lisa Sheffer, l’assistente sociale incaricata del caso di Thomas, interpretata da una sorprendente Rosie O’Donnell. Bellissima la sequenza in cui Lisa “affronta” un Dom molto su di giri (come biasimarlo, d’altronde!), illuminante quella con la dottoressa Patel.

 

Sulla bravura di Ruffalo non c’è molto da dire, la sua capacità di veicolare i moti interiori del protagonista è semplicemente un dato di fatto, al punto che in certi momenti sembra quasi di sentire fisicamente sulla propria pelle e nella propria anima il dolore, lo sconforto e la rabbia provati da Dominick. 

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