Dal 15 luglio, per ora solo in America e nel Regno Unito, una serie distopica tratta dall'omonimo romanzo di Aldous Huxley
La fantascienza distopica gode di ottima salute per quanto riguarda le serie tv, e non parliamo solamente dei grandi classici “Black Mirror”, “Westworld” e “The Handmaid's Tale”: una delle new entry più interessanti di stagione è “Brave New World”, serie in nove episodi già sbarcata sulle piattaforme inglesi (Sky One) e americane (Peacock, il servizio streaming di NBC) dal 15 luglio.
Agli appassionati di science-fiction il titolo suonerà certo familiare: è infatti l'opera più famosa di Aldous Huxley (in italiano “Il mondo nuovo”), datata 1932 ma incredibilmente preveggente nell'immaginare il mondo di oggi: eugenetica, controllo delle nascite, vite sessuali e sentimentali frammentate e irregolari. Ma anche un apparente benessere: tutti sono socialmente utili e in perfetta salute, non ci sono più povertà, razzismo, sessismo, depressione. Lo showrunner è David Wiener, autore in passato di “Fear the Walking Dead” e “Flesh and Bone”, alle prese adesso con il non facile compito di ricreare un futuro immaginato nel 1932 e per questo molto più simile al presente di quanto Huxley non pensasse novant'anni fa: da qui la necessità di adattare il testo originale ai gusti del 2020, pur mantenendo fermo il punto di partenza di una società apparentemente felice, ma solo in superficie. La serie è ambientata in un'immaginaria New London attorno al 2540, con ambientazioni a metà tra “Blade Runner” e “Gattaca”, un altro film di fantascienza ambientato nel campo dell'ingegneria genetica. I due attori protagonisti sono Alden Ehrenreich (visto al cinema in “Blue Jasmine” di Woody Allen e “Ave, Cesare!” dei fratelli Coen) e Jessica Brown Findlay (che ricorderete in “Downton Abbey” nel ruolo di Lady Sibil Crawley), ma merita senza dubbio una citazione anche Demi Moore, che torna in tv proprio nei giorni delle celebrazioni del 30° anniversario dell'uscita in America di “Ghost”.