Piccoli problemi di cuore, le differenze con la versione originale

Serie TV

Tanti i cambiamenti, fino a un finale totalmente tagliato. Le ultime 5 puntate non sono mai andate in onda in Italia

Sono tanti gli esempi di serie ampiamente modificate dal doppiaggio italiano. Basti pensare a “La Tata”, che nella versione italiana ha come protagonista un’italo-americana, i cui genitori sono emigrati da Frosinone. Sua zia è in realtà sua madre, nella versione originale, e soprattutto lei è ebrea e i suoi racconti fanno principalmente riferimento a questa cultura.

Grandi stravolgimenti e censure hanno riguardato negli anni molti cartoni animati. Dall’anime di “Sailor Moon” a “Lady Oscar”, fino ad arrivare a “Piccoli problemi di cuore”, il cui titolo originale è “Marmalade Boy”. I temi trattati in questa serie animata vennero giudicati inadatti per un pubblico di bambini, cosa che spinse verso una totale trasformazione di gran parte della trama. A ciò si aggiungono inoltre ore di filmati totalmente cancellati, perché non adattabili in alcun modo.

Piccoli problemi di cuore, le principali differenze

I protagonisti di questa vicenda sono quasi maggiorenni e, all’interno delle loro relazioni, è normale si dicano “Ti amo”. Nel doppiaggio italiano però non si va mai oltre il “Ti voglio bene”. Una modifica di media entità, che ha però una certa rilevanza nella comprensione dei rapporti. All’anime sono stati spesso aggiunti monologhi totalmente inventati, al fine di colmare dei momenti di silenzio volutamente lasciati dagli autori nipponici. Frasi che spesso vanno a coprire la colonna sonora originale.

Ciò che però potrebbe stravolgere gli spettatori appartenenti a una certa generazione è il cambiamento subito dalla storia inerente la famiglia dei due protagonisti, Yu e Miki. Dopo i due divorzi, i genitori dell’uno hanno sposato i genitori dell’altra. Una situazione alquanto stramba, considerando come le due coppie abbiano deciso di vivere insieme, così da non costringere i ragazzi a vivere lontano dal padre o dalla madre.

A ciò si lega un elemento chiave della trama. Yu scopre per caso d’essere il figlio di un altro uomo. La persona che ha chiamato papà per tutta la vita è in realtà il suo genitore adottivo. Inizia così a indagare per scoprire la verità sul rapporto avuto da sua madre, fino a temere d’essere in realtà il fratellastro di Miki. Di tutto questo non vi è traccia nella versione italiana.

In fase di doppiaggio viene giustificato in altro modo il processo di ricerca di Yu, al quale è stato sempre detto come suo padre fosse morto in un naufragio. Lui però ritiene possa essersi salvato e, persa la memoria, aver iniziato una nuova vita, con un’altra famiglia.

Nessun riferimento in Italia a una possibile omosessualità dei due personaggi. Yu inizia le ricerche per scoprire l’identità di suo padre e si avvicina a un ragazzo della sua scuola, Satoshi. Crede che possano essere fratellastri ma la loro vicinanza scatena dei pettegolezzi. C’è chi crede che i due siano fidanzati, il che alimenta una certa gelosia in Miki. Nulla di tutto questo viene minimamente accennato nel doppiaggio italiano. Cambiamenti che hanno stravolto anche il finale. In Italia la storia si conclude con la puntata numero 71. La versione originale però prevede altri cinque episodi. Non resta che recuperare il manga o l’anime in giapponese o inglese.

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