Non solo Naya Rivera, la maledizione di Glee: tutte le sfortune degli attori del cast

Quando è iniziata la “maledizione di Glee”? Quando, nell’estate 2013, fu trovato morto Cory Monteith (Finn Hudson).

Il corpo dell’attore, compagno di Lea Michele (altra protagonista delle serie), fu rinvenuto in una stanza d’albergo di Vancouver. Come rivelato dall’autopsia, letale fu un mix di eroina e alcolici.

La notizia sconvolse i fan, e i produttori di “Glee” furono costretti a rivedere tutta la trama aggiungendo anche un episodio-tributo a Monteith.

A togliersi la vita fu in seguito anche Mark Salling (Noah Puckerman), un mese prima della sentenza a suo carico.

Salling era stato accusato dalla sua ex Roxane Gorzela di averla costretta ad avere rapporti sessuali non protetti: un’accusa sempre negata dall’attore, che presentò una contro-querela per diffamazione. A seguito di un accordo milionario, la donna ritirò le accuse e Salling si dichiarò colpevole per averla fatta cadere e averle provocato delle ferite.

Nel 2015, Mark Salling fu arrestato per possesso di materiale pedo-pornografico: rischiava tra i 4 e i 7 anni di prigione, ma si tolse la vita prima di arrivare in tribunale.

Colpita dalla maledizione anche Becca Tobin (Kitty Wilde), il cui fidanzato Matt Bendik è morto probabilmente in seguito ad un'overdose.

Melissa Benoist (Marley Rose) ha invece accusato un suo ex fidanzato di ripetute violenze: non ne ha mai fatto il nome, ma il gossip ha indicato come presunto colpevole Blake Jenner (Ryder Lynn in “Glee”). Una voce mai confermata dai diretti interessati.

Lea Michele, Rachel Berry in “Glee” e Hester Ulrich in “Scream Queens”, fu invece al centro delle accuse da parte di altri membri del cast.

Samantha Ware, e come lei molti altri, hanno accusato l’attrice di comportamenti vessatori. “Dal momento in cui ha deciso che io non le piacevo l’ha palesato. Dopo la mia prima performance nello show è iniziato tutto. I silenzi, gli sguardi, i commenti fatti a bassa voce, l’atteggiamento passivo-aggressivo” ha dichiarato Samantha.

Di quegli atti di bullismo, Lea Michele si è poi pubblicamente scusata: “Non so se sia stato il privilegio della mia posizione o la prospettiva che mi ha fatta passare per insensibile e inappropriata alcune volte o la mia immaturità o il mio essere inutilmente difficile, mi scuso per il mio comportamento e per la sofferenza che ho causato. Ho ascoltato le critiche e mi dispiace molto, sarò una persona migliore in futuro grazie a questa esperienza”.