Babylon Berlin, tra realtà e finzione: i fatti storici nella serie tv

Serie TV sky atlantic

Marco Agustoni

Gereon Rath nel mezzo dei manifestanti comunisti, poco prima della strage del 1° maggio del 1929.

Dall’atmosfera generale ad alcuni personaggi specifici, passando per gli eventi epocali, ecco che cosa c’è di vero nella serie tv Babylon Berlin, la cui terza stagione è in onda ogni mercoledì sera alle 21.15 su Sky Atlantic.

Giunta alla sua terza stagione, in onda ogni mercoledì sera alle 21.15 su Sky Atlantic, Babylon Berlin (scopri lo Speciale sulla serie tv) continua a stupire per la dovizia di particolari con cui mette in scena la vita nella capitale tedesca sul finire degli anni ’20 del secolo scorso.

 

Nel seguire le avventure di Gereon Rath e di Charlotte Ritter nella Germania ai tempi della Repubblica di Weimar, viene spontaneo chiedersi: che cosa c’è di vero in Babylon Berlin e che cosa invece è del tutto inventato? Il Moka Efti è realmente esistito? Benda, Wendt e Genat sono personaggi storici? Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza.

 

Partiamo da un assunto: la quasi totalità dei personaggi della serie tv in onda su Sky Atlantic è inventata, a cominciare dai due protagonisti interpretati da Volker Bruch e Liv Lisa Fries, anche se alcuni di loro sono ispirati a individui realmente esistiti (Alfred Nyssen, per fare un esempio, rimanda alla figura dell'imprenditore tedesco Fritz Thyssen). Ci sono però, come vedremo a breve, delle eccezioni.

 

Allo stesso modo, le vicende narrate sono fittizie. La serie tv è infatti tratta dalla serie di romanzi di Volker Kutscher dedicati al commissario Rath. Kutscher, non a caso, prima di diventare uno scrittore a tempo pieno era stato, oltre che giornalista, anche uno studioso di Storia.

 

Questo ci riporta a un secondo elemento di cui tenere conto, quando si vuole scoprire cosa c’è di vero in Babylon Berlin: in quanto esperto di Storia contemporanea, Kutscher era molto ben preparato sull’epoca in cui si svolgono i fatti.

 

Di conseguenza, se anche le avventure del commissario Rath sono inventate, la ricostruzione storica che Babylon Berlin fa dell’epoca è molto accurata (pur con varie licenze poetiche e occasionali anacronismi di poco conto). L’atmosfera della Germania sotto la Repubblica di Weimar – un mix davvero unico di libertà di pensiero e voglia di vivere da una parte e di desiderio di rivalsa e odio montante dall’altra – è resa alla perfezione nel corso delle tre stagioni dello show.

Babylon Berlin Svetlana Sorokina
Babylon Berlin Svetlana Sorokina

Proprio il mostrare come si è arrivati all’ascesa del nazionalsocialismo, dallo scontro fra conservatori e monarchici con socialisti e comunisti attraverso la crescente presa popolare delle camicie brune (il primo gruppo paramilitare nazista) e l’infiltrazione di simpatizzanti di estrema destra a ogni livello dell’apparato statale, rende Babylon Berlin una serie tv davvero unica.

 

Come ha notato a più riprese lo showrunner Tom Tykwer, di solito nei film o nelle serie tv il nazismo “è già un dato di fatto”: la storia comincia con Hitler al potere e nulla si dice di come sia stato possibile che, all’interno di un contesto particolare come quello della Repubblica di Weimar, si concretizzasse la sua scalata (se ci avete fatto caso, la prima volta che Hitler viene anche solo citato è nel corso della terza stagione).

 

Detto questo, ci sono alcuni eventi che si sono effettivamente svolti come viene raccontato in Babylon Berlin. La strage del 1° maggio del 1929 vista nella prima stagione della serie, con la polizia che ha aperto il fuoco sui dimostranti comunisti, ma anche su persone che non erano in alcun modo coinvolte nelle manifestazioni di piazza, è una realtà storica.

 

Allo stesso modo, è realmente avvenuto, come peraltro è ben noto, il grande tracollo dei mercati finanziari del 1929, cominciato con un primo cedimento nella tenuta della borsa di Wall Street giovedì 24 ottobre e poi culminato nella rovina del Martedì nero. Come previsto da Alfred Nyssen nella terza stagione, il terremoto economico che avrebbe interessato il globo intero partì dagli Stati Uniti, per poi riverberarsi con violenza su tutta l’Europa, Germania compresa, riducendo numerose famiglie sul lastrico.

 

Altrettanto vero è il coinvolgimento di una società statale come la Lufthansa nel riarmo illegale della Luftwaffe, l’aviazione tedesca, il che era stato esplicitamente proibito dal Trattato di Versailles in seguito alla sconfitta tedesca della prima Guerra Mondiale: nei nuovi episodi di Babylon Berlin a indagare sul caso è il giornalista austriaco (ed ebreo, particolare di non poca rilevanza) Katelbach.

 

Oltre agli eventi, ci sono poi gli uomini: come detto sopra, alcuni dei personaggi, per quanto secondari, di Babylon Berlin sono esistiti realmente. A partire da Ernst Gennat, direttore della Omicidi che alterna momenti di cordialità a scatti d’ira nei confronti di chi non segue il suo puntiglioso iter investigativo. Il “Buddha”, come veniva chiamato dai suoi sottoposti, fu effettivamente uno dei più stimati criminologi dell’epoca e prese parte ad alcune celebri indagini, come quella che ispirò il film M – Il mostro di Düsseldorf di Fritz Lang.

 

Anche Hans Litten, l’avvocato che decide, su richiesta di Charlotte, di difendere pro bono Greta per cercare di evitarle la pena capitale, è un personaggio storico, noto per avere preso le parti dei lavoratori e degli oppositori al partito nazista a cavallo fra gli anni ‘20 e ‘30. Addirittura, ebbe il coraggio di chiamare a testimoniare durante un processo del 1931 Adolf Hitler, sottoponendolo a un duro interrogatorio che mise il futuro führer in cattiva luce. Non stiamo a rivelarvi cosa ne sia stato, più avanti, di lui, ma lo potete immaginare.

 

Come Gennat e Litten, è infine “vero” anche Gustav Stresemann, Ministro degli Esteri della Repubblica di Weimar fra il 1923 e il 1929. Non sono esistiti gli altri personaggi di Babylon Berlin 3, ma non per questo sono meno “reali”: ognuno di essi incarna a suo modo, talvolta mescolandoli, i protagonisti di quella Babilonia che era Berlino all'epoca, fra trozkisti, monarchici, libertini, proletari, gangster, industriali conservatori e reduci traumatizzati dalla Grande Guerra.

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