Diavoli: intervista a Guido Maria Brera, autore del libro da cui è tratta la serie tv Sky

Serie TV sky atlantic

Fabrizio Basso

Tutto è pronto per i Diavoli, la nuova serie originale Sky. L’appuntamento è per il 17 aprile dalle 21.15 su Sky Atlantic (anche in 4K HDR con Sky Q satellite) e su NOW TV. Sarà ovviamente disponibile on demand. E' tratta dal best seller I diavoli di Guido Maria Brera (edito da Rizzoli), che abbiamo intervistato

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E' un libro di cambiamenti I Diavoli (Rizzoli) di Guido Maria Brera. E' il risultato di un secolo breve, il Novecento, e del mondo della Finanza che lo ha accompagnato, alcune volte soccombendo a lui, altre governandolo. Come l'autore spiega nella prefazione "si potrebbe dire che l'origine del male di oggi sta nei rimedi ai mali di ieri e che i farmaci, a lungo andare, hanno avvelenato il corpo che volevano guarire". Aggiungo che in questo 2020, mentre aspettiamo la partenza di Diavoli su Sky, in libreria, sempre a firma di Guido Maria Brera, si può trovare La Fine del tempo, ritenuto uno spin-off di Diavoli. 

L'autore ha partecipato alla creazione della serie in differenti ruoli: "Ho avuto la fortuna di avere lavorato con un cast fortunatissimo perché tutti si sono appassionati alla vicenda da subito. A partire dalla terminologia tipica del mondo della Finanza: se non impari quel linguaggio ne resti ai margini, è uno slang imprescindibile. E’ stata una esigenza già nella fase di scrittura: lasciare quello slang era fondamentale. Faccio un esempio: shortare è una scommessa di te contro tutto il mondo. Devi capire che puoi perdere una fortuna illimitata se sbagli". Una delle paure più forti per chi vede il suo libro diventare film è che nel passaggio perda la sua anima, il suo pensiero primigenio. E Diavoli non fa  eccezione: "Ero terrorizzato che uscisse un messaggio diverso da quello del libro, ho seguito tutte le fasi della scrittura, per me era fondamentale avere voce in capitolo. Quello che desidero sia chiaro è che non è un libro contro la finanza ma è sulla finanza: noi raccontiamo la vita di questi monaci guerrieri".

Elemento tutt'altro che trascurabile è quello ideologico che è molto interessante perché come sottolinea Brera "è sempre un dilemma la scelta tra rinunciare alla libertà per essere felici o meno. Questa è una storia inizia alla fine del Secolo Breve, ovvero con la caduta del Muro di Berlino, e si insinua nell'inizio di un nuovo mondo. Gli anni cambiano i cambia i nomi e le situazioni: mi sento di dire che tra Mario Draghi e Christine Lagarde c'è una differenza pesantissima. Il libro è stato ripubblicato, e si trova anche in edicola, con l'aggiunta di una prefazione molto accattivante. E’ un libro che guardava al futuro, la letteratura lì ti porta". Guido Maria Brera rivendica il suo amore per la scrittura: "Mi piace, è una autoanalisi. Senza sarei già impazzito. Continuerò restando nel mondo dei romanzi. Solo la letteratura ti può dare il giusto spazio per illuminare i coni d’ombra". A proposito guardando la serie state concentrati perché Brera compare per pochi secondi in un "cameo improvvisato, come lo ha definito. Poi definisce la finanza come l’acqua: "E' tutto ed è ovunque". Per gli amanti delle citazioni dotte si parte con un riferimento a David Foster Wallace per una sua frase pronunciata al Kenyon College in Ohio nel 2005 e si chiude con una riflessione di Fëdor Michajlovič Dostoevskij dal Grande Inquisitore, che è un momento cruciale de I Fratelli Karamazov. In mezzo solo Monaci Guerrieri.

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