Aspettando Babylon Berlin 3: cos'è successo nelle prime due stagioni

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Dal 1° aprile su Sky Atlantic alle 21.15 va in onda in prima tv la terza stagione di Babylon Berlin, la serie tv cult ambientata nella Germania di fine anni ’20: ecco un riassunto di quello che è successo finora. - Babylon Berlin 3, le foto più belle di Volker Bruch, che nella serie è Gereon Rath

Amanti del noir e dei misteri, gioite: da mercoledì 1° aprile Babylon Berlin torna in prima visione tv su Sky Atlantic con la sua terza stagione, che sarà senza dubbio ricca di emozioni e di colpi di scena come le precedenti.

Le prime due stagioni, che di fatto raccontavano una storia unica (non per niente sono entrambe tratte dallo stesso libro), hanno conquistato il pubblico grazie a una trama ricca di intrighi e di svolte impreviste. Naturale quindi che, essendo passato del tempo, qualcuno potrebbe far fatica a ricordarsi tutto quello che è successo: ecco quindi un utile “bigino” per ripassare quanto accaduto finora in Babylon Berlin.

Le prime due stagioni di Babylon Berlin si basano sostanzialmente su due differenti filoni narrativi che finiscono ben presto per intrecciarsi: da un lato abbiamo le indagini del commissario Gereon Rath, appena giunto da Colonia a Berlino nel tentativo di recuperare del materiale compromettente su un non meglio precisato individuo di spicco; dall’altro c’è la spy story riguardante un treno proveniente dalla Russia, a bordo del quale si dice sia nascosto un carico di oro trafugato alla famiglia Sorokin.

Protagonista assoluto della vicenda è il commissario Rath, veterano di guerra che soffre di disturbo da stress post-traumatico e si cura da sé con ingenti quantitativi di morfina. Fa parte della buoncostume, ma il suo vero intento è recuperare, su richiesta del padre, un filmino a luci rosse che ha per protagonista qualcuno di importante. Viene così affidato a Bruno Volter, un veterano dai modi rudi, con cui Gereon si scontra in più occasioni.

L’altra grande protagonista è Charlotte Ritter, una ragazza di umili origini che vive assieme alla numerosa famiglia e per portare qualche soldo a casa lavora di notte come prostituta al Moka Efti, un locale di lusso di proprietà di un gangster noto come l’Armeno. Charlotte, piena di risorse e di conoscenze utili, riesce a farsi assumere anche come dattilografa presso il dipartimento di polizia, dove fa la conoscenza di un Gereon in piena crisi di astinenza e si guadagna la sua fiducia.

Rovistando nel torbido, anche con l’aiuto di Charlotte e di Bruno, il commissario Rath riesce sul finire della prima stagione a rintracciare il filmato compromettente dallo studio dell’Armeno, che ha una cassaforte piena di materiale utilizzato per ricattare politici e personaggi di spicco, e a eliminarlo. Non prima, però, di essersi scontrato con lo stesso Armeno e di aver scoperto l’identità del protagonista del filmato: suo padre.

Nel mentre, Charlotte aiuta una sua amica, Greta, a trovare lavoro presso l’abitazione del questore Benda, di origini ebraiche, intenzionato a indagare sulle trame ordite dall’estrema destra tedesca per rovesciare la già fragile Repubblica di Weimar. Charlotte, di suo, viene ricattata da Wolter e costretta a indagare su Rath, rivelando al suo collega la dipendenza da morfina del commissario. La ragazza riesce però anche a strappare a Bruno la promessa di un aiuto per farsi assumere come assistente all’interno del distretto di polizia.

Per quanto riguarda il treno, il suo carico d’oro è l’obbiettivo del gruppo sovversivo russo denominato la Fortezza Rossa, che intende rovesciare il regime di Stalin a favore dell’esule Trotskij. A capo della banda c’è il carismatico Alexei Kardakov, affiancato dall’amante, la contessa Svetlana Sorokina. Quest’ultima, però, fa il doppio gioco e “vende” i suoi compagni ai russi, che massacrano tutti i ribelli, tranne Kardakov, che riesce a fuggire e rifugiarsi dall’Armeno, a cui rivela dell’oro. Il treno, nel frattempo, è sottoposto a fermo dalla polizia. A complicare la situazione, il carico: non del semplice pesticida, come vorrebbe il proprietario della merce, l’industriale Alfred Nyssen, bensì gas nervino. Il pericoloso materiale, come scoprono Gereon e Charlotte, è destino a un vero e proprio “esercito ombra” di estrema destra.

Lo scandalo che ne consegue rischia di mettere in difficoltà Nyssen e i suoi associati, ma questi, venuto a sapere dell’oro a bordo del treno, propone a Oberst Wendt, un influente personaggio politico con collegamenti nell’estrema destra tedesca, di intercettare il treno per recuperare il bottino, quando questo sarà rispedito verso la Russia. In tutto ciò, scopriamo che anche Bruno Wolter fa parte del complotto volto a rovesciare la Repubblica: nonostante aiuti prima Rath quando questi si trova a ricevere Helga, l’amante del commissario e moglie del fratello scomparso in guerra, e dopo Charlotte, pagando per il funerale della madre, si capisce ben presto che è lui il vero villain della situazione.

In missione per conto di Benda, Rath riesce a documentare con l’aiuto del fotografo Gräf, durante un avventuroso viaggio aereo, come alcuni alti ufficiali stiano cercando di riformare la Luftwaffe, l’aviazione tedesca, in un campo in territorio sovietico. Rath e Wolter si ritrovano ai ferri corti: il primo sa che il secondo è coinvolto nel complotto, ma Bruno sa che Gereon ha ucciso un criminale chiamato il Santo dopo essere stato rapito dall’Armeno e sottoposto a un misterioso trattamento dal dottor Anno Schmidt, un controverso studioso che sostiene di poter curare i traumi di guerra con l’ipnosi.

Sebbene molti ufficiali coinvolti nel complotto siano stati arrestati, Wolter porta avanti il piano: assassinare i Ministri degli Esteri di Francia e Germania. Rath riesce a sventare l’omicidio e l’annesso tentativo di colpo di stato. Sembrerebbe un successo per Benda e i suoi, ma ordini dall’alto impediscono al questore di finalizzare gli arresti dei soggetti coinvolti. Greta, che nel frattempo si era innamorata di un socialista di nome Fritz, ucciso (almeno all’apparenza) dalla polizia, viene convinta ad aiutare un amico del suo amato nel piazzare un ordigno esplosivo nella scrivania di Benda. Si accorge però che Fritz non è morto, vedendolo alla stazione con una divisa da militare con una svastica al braccio. Corre verso l’abitazione di Benda per evitare l’esplosione, ma è troppo tardi: il questore muore assieme alla figlia.

Nel frattempo Wolter cerca di liberarsi di Gereon e Charlotte facendoli uscire di strada e finire in un lago nel mezzo del nulla. Lei sembrerebbe annegare all’interno dell’auto, ma in un colpo di scena il commissario Rath riesce a salvarla e rianimarla. C’è però ancora il treno in ballo: intendono metterci le mani sopra sia il cosiddetto “esercito nero”, che l’Armeno, il quale era venuto a conoscenza dell’esatta ubicazione dell’oro da Charlotte, dopo averla presa in ostaggio e averla quasi fatta morire congelata.

In un rocambolesco finale di stagione, il treno viene fermato da Wolter e i suoi compari. Bruno entra nella cisterna dove dovrebbe trovarsi l'oro, ma a precederlo c'è Gereon. Si scopre, però, che i lingotti in realtà sono fatti di carbone. Intanto, di fuori, la gang dell’Armeno ha la meglio sui neri, poi gli uomini di Rath riescono a mettere fuorigioco i criminali. In un faccia a faccia fra Gereon e Bruno, quest’ultimo muore dopo aver causato per errore un’esplosione. A casa della Sorokina (che in realtà quasi sicuramente non è una Sorokin), Gereon e Charlotte comprendono, sebbene sia ormai troppo tardi perché il convoglio è già in viaggio verso la Russia, che il vero tesoro era il treno stesso.

Charlotte Ritter viene promossa ad assistente di polizia proprio nella Omicidi. Oberst Wendt diventa questore e propone un incarico segreto a Rath. Quest'ultimo, nel bel mezzo di un attentato ai suoi danni da parte dei socialisti, intenzionati a vendicarsi della sua testimonianza falsa a proposito dell’uccisione di due donne durante gli scontri del 1° maggio, viene salvato dagli uomini dell’Armeno. Il gangster lo conduce dal dottor Schmidt che lo sottopone a ipnosi, facendogli “scoprire” un’amara verità: in guerra, egli non era tornato indietro per cercare di salvare il fratello Anno, ma lo aveva abbandonato. E qui il colpo di scena più grande, perché scopriamo che Anno Rath non è morto, ma è sopravvissuto e ora si fa chiamare… Anno Schmidt.

Questo giusto per coprire i fatti principali delle prime due stagioni di Babylon Berlin, perché in realtà la storia è ancora più complessa di così. Dopo esserci rinfrescati la memoria, siamo ora pronti ad affrontare le tante sorprese che, di certo, ci porteranno i nuovi episodi. Da aprile in prima tv su Sky Atlantic.

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