Leggi la recensione del quarto episodio di His Dark Materials - Queste oscure materie , in onda ogni mercoledì sera alle 21.15 su Sky Atlantic.
Queste oscure materie, episodio 4: la recensione
Il quarto episodio di His Dark Materials fa fare un netto salto in avanti alla narrazione e fa entrare in scena due personaggi piuttosto importanti all'interno del mondo della saga: l'aeronauta texano Lee Scoresby e l'orso corazzato Iorek Byrison. Che, come ben sanno i fan della trilogia di Philip Pullman, saranno due alleati fondamentali per la nostra giovane protagonista.
Dal piccolo mondo dorato del Jordan College di Oxford al mondo reale e crudele della Londra della Signora Coulter, degli Ingoiatori e del Magisterium, ma ora, finalmente, siamo approdati nelle leggendarie e selvagge terre del Nord, il posto che Lyra sognava di raggiungere insieme a Roger. Alla fine entrambi sono giunti lì, anche se in maniera e per motivi molto diversi da quelli immaginati. Ci sono dei bambini da salvare, e ci sono nuovi mondi da scoprire. Ma andiamo con ordine.
Dicevamo poche righe sopra che, finalmente, in questo episodio entrano in scena due nuovi e importanti personaggi. Il primo, Lee Scoresby, è interpretato dall'attore statunitense Lin-Manuel Miranda, in Italia pressoché sconosciuto, ma in patria una vera e propria star, specialmente dopo la partecipazione al musical Hamilton. Scoresby - un aeronauta texano dallo stile decisamente steam punk che viaggia in lungo e in largo per il mondo a bordo di una mongolfiera in compagnia del suo daimon, la loquace lepre Hester - è giunto a Trollesund per un motivo ben preciso. E' infatti alla ricerca di un vecchio amico, un amico letteralmente bestiale: l'orso corazzato Iorek Byrnison, un potente guerriero del Nord caduto in disgrazia e ora semi-prigioniero del Magisterium. Gli agenti di polizia presenti sul posto, infatti, tempo addietro gli hanno confiscato la sua armatura, e ora lo tengono sotto scacco.
Alla fine, grazie a Lyra e all'aletiometro (sì, perché ora la ragazzina è ufficialmente in grado di leggere lo strumento), Yorek rientra in possesso di quella che, a tutti gli effetti, è una sorta di “daimon autoprodotto” (gli orsi corazzati a quanto pare sono dei maestri nella lavorazione dei metalli, e ognuno di loro forgia la propria armatura). Ed ecco che la nostra giovane eroina in un colpo solo, e nonostante il parere contrario di John Faa, ottiene non uno, ma addirittura due alleati: l'unione fa la forza.
Se nelle precedenti recensioni ci siamo soffermati sugli attori, questa volta non possiamo non dire qualcosa sugli effetti speciali. Nello specifico ci riferiamo ai daimon, ma anche, soprattutto, all'orso corazzato Iorek, realizzato così bene da far dimenticare che in realtà è un essere completamente immateriale. Come per Pantalaimon e compagni – per i quali sono state create delle marionette da usare durante le riprese per farsi un'idea dei movimenti e delle posizioni dei daimon –, anche per Iorek si è utilizzato un “fantoccio” fisico per orientarsi sul set, ma la parte difficile è toccata ai “nerd”, in questo caso agli esperti di CGI arruolati per l'occasione, che hanno veramente fatto un ottimo lavoro.
In questo episodio viene in realtà introdotto un terzo personaggio, che però per adesso non ci è ancora stato mostrato ma che avrà un certo peso più avanti: la strega Serafina Pekkala, amore di gioventù di Farder Coram. Ne sapremo sicuramente di più dal prossimo capitolo, anche perché le streghe del Nord avranno un ruolo importante da qui in avanti.
Veniamo infine al Magisterium. Semplicemente perfetta la scena in cui il personaggio di Ruth Wilson (un'attrice con tutte le lettere maiuscole!) inaspettatamente rafforza la sua posizione grazie alla notizia della cattura di Lord Asriel, che in questo momento è il nemico numero uno del regime a causa delle sue scoperte sulla Polvere. Marisa Coulter è veramente una villain degna di questo nome, ma anche Lord Boreal non si tira indietro. Dopo essere entrato in possesso di informazioni scottanti su Grumman/Parry, il potente esponente nel Magisterium non perde tempo e ordina a un suo fidato collaboratore di andare alla ricerca della famiglia del “ricercato” in questione. Ma a cosa aspira veramente Boreal? E' evidente che si tratta di qualcosa che ha a che fare con l'esistenza dei mondi paralleli al suo, anche se per ora non è ben chiaro quali siano i suoi fini.