Leggi la recensione del quinto e del sesto episodi di The Deuce 3. Gli ultimi due episodi andranno in onda su Sky Atlantic martedì 29 ottobre alle 21.15.
The Deuce, stagione 3, episodio 5
Dove eravamo rimasti. Frankie è morto tra le braccia di Vince, freddato da alcuni colpi di pistola sparati da un "socio in affari" (per affari intendiamo lo smercio illegale di cocaina) rimasto insoddisfatto. Black Frankie viene erroneamente arrestato, e il business di Bobby ha un brusco calo. Il detective Alston decide di prendere una posizione netta ma potenzialmente delicata in merito al processo di pulizia di Times Square e dintorni. L'AIDS e la mafia sono al centro delle preoccupazioni di tutti. Candy deve trovare il giusto equilibrio tra la vita professionale e la vita privata. Soprattutto, deve trovare il modo di andare avanti col suo nuovo film. Lori è alla ricerca di una via di fuga da un mondo che ormai non ha più molto da offrirle.
Poche serie dimostrano una conoscenza tale dei personaggi quanto The Deuce, come hanno più volte dimostrato gli sceneggiatori, che ci hanno sempre restituito character assolutamente coerenti con sé stessi ma, allo stesso tempo, a volte imprevedibili. Il quinto episodio continua ovviamente su questa linea. L'episodio si apre sulla famiglia Martino, riunita attorno alla tv per guardare l'ultimo filmato casalingo con Frankie. Quello che gli abbiamo visto registrare nel primo episodio della stagione. Un ottimo esempio di set-up/pay-off.
The Deuce è sempre stata intrisa di dark humor nonostante gli argomenti trattati non siano proprio leggeri e divertenti. Prendiamo Bobby, per esempio: anche se involontariamente, è un personaggio intriso di comicità. Nonostante sia il gestore di un bordello, dunque nonostante faccia un lavoro piuttosto riprovevole, non si può non trovarlo simpatico. La scena ambientata in ospedale, nella camera del cliente salvato da Black Frankie, è un piccolo capolavoro. A proposito di Black Frankie: prontamente scarcerato, torna subito al suo posto, un vero stakanovista!
La storia di Candy, la storia dell'underdog che riesce a uscire dalla sua condizione e a crearsi un futuro diverso, è sempre stata una delle colonne portanti della serie, in un costante susseguirsi di sconfitte e vittorie, grandi e piccole. Nonostante ciò, ci sono però sempre state alcune costanti riguardo Eileen: la sua determinazione, che è quasi cocciutaggine, e la sua fermezza nel non chiedere aiuto agli uomini della sua vita...a parte Harvey, che però è un collega. Ma è anche un amico, un confidente. Una delle poche certezze della sua esistenza. Il rapporto tra i due è uno dei più belli di tutta la serie: il loro legame è fortissimo, come abbiamo visto in questo episodio.
Azzeccata la scelta di riportare in scena, anche se solo per questo episodio, il personaggio di Darlene, e altrettanto azzeccata la sua storyline, con Abby che, parlando della sua esperienza, parla in realtà direttamente al pubblico. Semplicemente strappalacrime la linea narrativa di Paul e Todd, che ci hanno portato direttamente dentro l'inferno dell'AIDS di quegli anni. Un epilogo struggente ma anche dolcissimo per Todd, amato e accudito fino alla fine dall'amore della sua vita. Toccante la decisione di Paul, nel finale, di chiamare il padre: forse non è troppo tardi per lui.
Veniamo poi a Lori, un personaggio che, per certi aspetti, è molto vicino a quello di Eileen, anche se dentro è profondamente diverso. La differenza più grande, in questo senso, è che Candy ha un piano preciso, mentre Lori ha soltanto quintali di insoddisfazione e frustrazione. Così come a volte non si può non provare pena per la prima, lo stesso succede per la seconda, in maniera ancora più profonda tra l'altro. Nonostante sembri decisa e sicura di sé, Lori in realtà è "una barchetta al vento", dove per vento si intende il volere di altri. Prima C.C., poi Kiki, e anche Greg: tutti cercano di usarla per raccattare denaro. In questo episodio, Lori viene mandata in trasferta da sola dal suo partner, più preoccupato per il suo business in crisi che per lo stato mentale di lei. Si tratta di una comparsata in un locale di spogliarelli. Lori, da brava professionista, porta a casa il risultato, ma il contatto troppo diretto con i fan inizia a farle perdere il controllo e a farla diventare paranoica. Così paranoica da credere di essere stata seguita fino alla sua stanza in un motel. Ottima la performance di Emily Meade, passata dall'atteggiamento di sfida della prima stagione alla totale disperazione della terza.
Anche Vinnie si trova in un momento difficile. La sua decisione di uccidere l'assassino di suo fratello ci mostra un nuovo lato del suo carattere: ma lo avremmo preso per uno in grado di sparare a sangue freddo (più o meno) a un uomo in ginocchio, anche se in quella situazione ben definita. The Deuce si conferma una delle serie più coinvolgenti degli ultimi tempi, e il segreto è nei personaggi, recitati bene e scritti ancora meglio. Forse non è una serie "per tutti", ma va bene così.
The Deuce, stagione 3, episodio 6
Dove eravamo rimasti. Vince ha fatto fuori l'assassino di Frankie, e ora è alla deriva. Dopo un attacco di paranoia, Lori è sempre più vicina al crollo. Candy ha rivisto suo figlio, ma la reunion è stata decisamente meno piacevole del previsto. Mike ha deciso di fare il test dell'HIV. Paul ha riportato a casa Todd e l'ha accudito fino alla fine, accettando di chiamare i suoi genitori pur di farlo uscire dall'ospedale.
C'è sempre stato un sottofondo di tristezza, di manlinconia, in The Deuce, e d'altronde ciò non deve stupire, perché si tratta pur sempre di una serie che, fin dagli inizi, si è focalizzata su papponi, prostitute, pornostar, mafiosi, vita di strada, e chi più ne ha più ne metta. Nonostante ciò, lo show è sempre riuscito a non cadere nel melodramma e nel patetico, anzi. Giunti ormai quasi alla fine, possiamo affermare con certezza che questa è stata la scelta vincente. Nel corso di 15 anni - questo il tempo narrativo trascorso nella serie, dal primo episodio a oggi - abbiamo visto crescere ed evolversi i personaggi. In alcuni casi si è trattato di cambiamenti di modesta entità (per esempio nel caso di Frankie o nel caso di Bobby), in altri si è trattato di vere e proprie rivoluzioni (per esempio nel caso di Eileen e nel caso di Lori), ma comunque una crescita c'è stata, nel bene o nel male.
La sensazione di tristezza che permea questo intero episodio (non dimentichiamo che ci sono state tre morti nel giro di poco, quella di Frankie e quella di Todd) non fa che rimarcare la potenza della scrittura: sapevamo che qualcosa del genere prima o poi sarebbe successo - esattamente come sapevamo che prima o poi una delle ragazze della 42esima sarebbe morta per mano di un cliente, vedere alla voce Thunder Thigs, ed esattamente come sapevamo che prima o poi i pimp sarebbero stati spazzati via - eppure non eravamo pronti. Pronti a cosa? Ad affrontare la realtà. Sì, perché quella di The Deuce non è una "story in progress", ma è una storia (formata da tante storie) che è già stata scritta.
Detto ciò, aggiungiamo che la serie vanta un cast veramente eccezionale, e su tutti spicca Maggie Gyllenhaal, che in questo episodio è di una potenza incredibile. La scena in cui spiega all'attrice scelta per il suo film (peraltro quasi completamente riscritto) cosa si nasconde dietro le frasi del personaggio che sta prendendo vita dalla carta è una masterclass di recitazione. Anche Franco convince nei panni di un Vincent completamente alla deriva e bisognoso di un approdo sicuro (Abby) ora che la sua vera metà (Frankie) non c'è più.
Todd passa dalle lacrime alle manifestazioni in piazza: non se ne andrà da questo mondo senza far rumore, lo deve a Todd e lo deve anche a sé stesso. Ricollegandoci al discorso della morte e dei morti, anche Rudy ci lascia, freddato in macchina da Tommy, desideroso di prendere il suo posto. Sempre in attesa di esplodere la storyline di Lori, che però stavolta qualche "sassolone" dalla scarpa se lo toglie, sia con Kiki, licenziata senza ripensamenti, sia con Greg, mollato senza ripensamenti. Lascia invece un po' così invece quel bacio finale tra Harvey e Eileen, vedremo che risvolti avrà. Intanto, l'opera di ripulitura del quartiere prosegue inarrestabile: un'epoca sta per finire, e il futuro è alle porte.