Aspettando l’attesissima seconda stagione di Big Little Lies, in onda su Sky Atlantic a partire dal 18 giugno alle 21.15, ecco tutto quello che è successo nella prima stagione: scopri di più
Manca poco all’arrivo della seconda, attesissima stagione di Big Little Lies, la serie creata da David E. Kelley che si ispira al romanzo Piccole grandi bugie di Liane Moriarty e parla di tre donne che riassumono tutti i problemi della società odierna declinata al femminile.
La prima stagione ha tenuto tutti incollati allo schermo non solo perché parla di cose che tutti noi conosciamo, nostro malgrado, ossia i problemi della vita, raccontati in maniera così realistica da farli vivere in prima persona anche dallo spettatore.
Oltre a una eccezionale rosa di personaggi che proprio si rifà alla rosa, il fiore più delicato e profumato che ci sia ma dotato anche di spine che non lasciano scampo a chi lo vuole cogliere con violenza senza prestare attenzione, la prima stagione di Big Little Lies ha shakerato alla perfezione gli elementi che rendono qualsiasi ricetta narrativa un successo assicurato: amore, tradimenti, appoggio femminile, gelosia, violenza e anche un omicidio.
Ecco il riassunto di quello che è successo nella prima stagione di Big Little Lies.
Riassunto della prima stagione di Big Little Lies
Celeste e Madeline sono due amiche e madri che vivono a Monterey, California, in un quartiere residenziale per ricchi. Mandano i propri figli in una scuola elitaria e costosa che ben si addice al loro ceto sociale, scuola in cui arriverà anche il figlio di Jane, una ragazza madre che si è appena trasferita lì con il suo bambino, Ziggy.
Jane viene da lontano e custodisce un mistero, un trauma alle spalle che si trascina da anni e che non riesce a superare. Le tre donne incominceranno a frequentarsi, diventando buone amiche e spalleggiandosi nei piccoli e grandi problemi che costellano le loro vite.
Madeline soffre perché la figlia maggiore sta crescendo al fianco della nuova compagna dell'ex marito, Bonnie, una ragazza meravigliosa sia dentro sia fuori, piena di energia positiva e amata da tutti. Quindi ovviamente detestata da lei.
Celeste ha due figli gemelli e un marito bello e ricchissimo. La sua vita sembra perfetta, tra casa da sogno, macchinone e sorrisi smaglianti perfettamente sbiancati dall’odontoiatra più costoso della città.
Ma sotto lo smalto brillante si celano in realtà fratture dolorosissime, quelle che Celeste è costretta a nascondere letteralmente: lividi, ferite e tutto ciò che dalla sua anima affiora sulla sua pelle. Il marito, Perry, infatti è un violento psicotico che la vessa tra le mura domestiche con i suoi soprusi psicologici e fisici, fingendo poi di essere il compagno e padre modello appena varca la soglia di casa.
I figli di tutti assorbono come spugne i comportamenti e le condotte genitoriali, motivo per cui si scoprirà che il bambino violento che a scuola picchia le compagne non è il figlio della nuova venuta, Jane, ma uno dei due gemelli di Celeste, che si comporta esattamente come vede fare al padre.
Tuttavia Jane inizialmente teme che le accuse a suo figlio siano vere perché il trauma che si porta dietro è proprio uno stupro da parte di un mostro violento e follemente feroce. Violenza sessuale da cui è appunto nato Ziggy.
Big Little Lies riesce a fare emergere in maniera davvero delicata e intelligente quanto il corredo genetico in fondo non conti. A contare sono la famiglia e il milieu, l’ambiente in cui si cresce.
E infatti si scoprirà con un colpo di scena pazzesco che il padre biologico del figlio di Jane è proprio il marito violento di Celeste, che anni prima durante un viaggio di lavoro ha stuprato la ragazza. Dunque davvero è suo figlio a picchiare le bambine, non quello cresciuto lontano da lui, ma quello che ha il suo esempio davanti agli occhi, giorno dopo giorno.
Le vite di tutti, compresa quella del mostro, saranno scosse durante una festa di beneficenza organizzata dalla scuola: lo stupratore verrà ucciso da una delle donne di questa comunità che, nonostante le apparenze finte e inamidate, nasconde invece tanta sostanza e solidarietà femminile.
A uccidere Perry (interpretato da Alexander Skarsgård) sarà colei da cui mai ci si aspetterebbe il benché minimo cenno di violenza: la buona, positiva, energica, calma, paziente, introspettiva e spirituale insegnante di yoga, ossia Bonnie. Bonnie spingerà Perry giù da una scalinata quando lui tenterà di fare del male alla moglie, che si è finalmente decisa a lasciarlo per amore dei figli.
Una trama mozzafiato, calibrata perfettamente a livello narrativo ed emozionale. Una storia che non lascia scampo, alla vittima in primis, che però vittima non può dirsi: il carnefice che viene ucciso dalla solidarietà femminile di questa comunità di Monterey non lascia lacrime dietro di sé.