Il Giappone dei guerrieri armati di katana e il West dei pistoleri sembrano due mondi inconciliabili. Eppure, nella seconda stagione della serie HBO - in onda ogni lunedì alle 03.00 in versione originale sottotitolata e alle 21.15 in versione doppiata - questi due universi vengono in contatto con naturalezza. E non è la prima volta. Continua a leggere e scopri la storia di una contaminazione tra spade e pallottole
E’ senza dubbio una trovata sorprendente quella di mischiare due immaginari, così lontani come quelli del Giappone feudale e dell’America di frontiera. Ma una corrispondenza tra i due mondi è già stata ribadita dal cinema, perché tra il western e il nipponico “chambara” (così si chiamano i film “cappa e spada” del Sol Levante) ci sono diverse corrispondenze: l’epica dei giustizieri contro la malvagità dei criminali, la tensione cavalleresca del duello, la rappresentazione di una natura selvaggia o il processo di miticizzazione della storia di una nazione.
Da John Ford ad Akira Kurosawa
Non è dunque la prima volta che due generi del cinema divisi da un oceano, come western e “chambara” interagiscono in maniera feconda, mutuando i temi e l’estetica tra i continenti e, soprattutto, condividendo la trama e traducendola nel reciproco linguaggio. Ad esempio, un maestro del cinema come Akira Kurosawa è stato uno studioso e un appassionato del cinema di John Ford, autore di numerosi capolavori non solo western. Era quindi inevitabile che un’opera “chambara” come il celeberrimo I Sette Samurai, la cui magia cinematografica deriva a tratti dal dichiarato amore del regista giapponese per John Ford, sia stata successivamente riadattata in un film western dalla trama pressoché identica a quella dell’originale ne I Magnifici Sette di John Sturgess con Yul Brynner e Steve McQueen. Cambia drasticamente lo scenario e muta il tempo, ma non l’epica dell’intreccio narrativo, la lotta di sette eroi per difendere un povero villaggio vessato dai banditi. Yul Brynner ne I Magnifici Sette interpreta successivamente il pistolero-androide de Il Mondo dei Robot, il film di Michael Crichton che ha ispirato Westworld, laddove veste nella stessa maniera in cui lo vediamo abbigliato nel film di Sturgess.
Da Kurosawa a George Lucas e Sergio Leone
E’ curioso che un regista come Akira Kurosawa sia poi divenuto una fonte di ispirazione e un maestro per una generazione più “giovane” di registi americani. George Lucas, ad esempio, ha sempre dichiarato la sua devozione per le opere del cineasta giapponese, tanto da affermare che il suo primo Guerre Stellari, ovvero il più western dei film di fantascienza, dovesse molto al film La Fortezza Nascosta di Kurosawa. Anche un regista italiano dal talento di Sergio Leone inventore di un nuovo genere di western, fu ispirato dal lavoro di Kurosawa e da uno dei suoi più travolgenti film “chambara”, ovvero La Sfida del Samurai, che tradusse e trasformò in Per Un Pugno di Dollari, il film che lanciò Clint Eastwood. Esiste anche un altro remake de La Sfida dei Samurai, Ancora Vivo di Walter Hill con Bruce Willis: sebbene si tratti soprattutto di un film di gangster, le sue contaminazioni con il western sono più che evidenti.
Tom Cruise: da pistolero a samurai
Il mondo del west sbarca letteralmente in Giappone nel film L’ultimo Samurai di Edward Zwick con Tom Cruise nei panni di un ex-ufficiale della cavalleria dell’esercito americano che viene inviato nelle nipponiche lande per addestrare le truppe dell’imperatore contro una ribellione. In questa pellicola, a tratti davvero riuscita soprattutto quando racconta l’epica della sconfitta e della fine un’epoca, la contaminazione tra western e “chambara” e sancita definitivamente e Tom Cruise, smessi i panni di soldato, cow-boy e pistolero diviene un samurai.