Dai "classici" colpi di scena che lasciano a bocca aperta alla bravura degli attori, alcuni più noti, altri meno, passando per Monica Bellucci, una Madonna che è una vera visione! Insomma, Il Miracolo, la serie evento creata da Niccolò Ammaniti per Sky, ha colpito tutti, pubblico e critica, e il finale di stagione, andato in onda martedì 29 maggio su Sky Atlantic, non ha fatto altro che confermare che ci troviamo di fronte a un storia che ha fatto centro, e che l'ha fatto nel modo giusto: ecco 5 cose che ci hanno colpito del finale di stagione de Il Miracolo. - Tutti gli episodi de Il Miracolo sono disponibili su Sky Box Sets.
ATTENZIONE: POSSIBILI SPOILER PER CHI NON HA ANCORA VISTO IL FINALE DE IL MIRACOLO. SPOILER SICURI PER CHI NON HA ANCORA INIZIATO A VEDERE LA SERIE
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Il Miracolo, finale di stagione e di serie: 5 cose che ci hanno colpito.
Il cast
Conoscevamo già Guido Caprino e Tommaso Ragno - già visti su Sky Atlantic in 1992 e 1993 - e conoscevamo già Alba Rohrwacher - che su Sky Atlantic abbiamo visto nell'ultima stagione di In Treatment -, mentre conoscevamo meno Elena Lietti, Sergio Albelli e Lorenza Indovina. Senza nulla togliere ai sopracitati Caprino, Ragno e Rohrwacher - che, per l'appunto, abbiamo già avuto modo di apprezzare sia al cinema sia in tv -, bisogna ammettere che le vere rivelazioni, quantomeno al grande pubblico, de Il Miracolo sono stati Lietti, Albelli e Indovina, tre interpreti con curriculum di tutto rispetto, ma che, per un motivo o per l'altro, sono rimasti sempre un po' più al buio del dovuto. Ora, grazie a Il Miracolo, hanno ricevuto la luce che meritavano. Complimenti anche ad Alessio Praticò e a Carmelo Macrì, rispettivamente Salvo e Nicolino, che ci hanno assolutamente convinto.
La trama e gli sviluppi dei personaggi
Il punto di partenza de Il Miracolo, il ritrovamento della famigerata statuetta della Madonnina piangente, ci aveva già colpito, ovviamente. Però sapevamo che non avremmo avuto risposte definitive riguardo questo mistero, e sapevamo che ciò che Ammaniti era interessato a mostrare erano le reazioni dei sei personaggi principali, e questo è proprio ciò che abbiamo visto. Fabrizio, Sole, Sandra, Votta, Clelia, Marcello: ognuno di loro è partito in un modo, e nel corso di una settimana o poco più (questo il tempo coperto dalla serie) è arrivato, o si è ritrovato, dove mai avrebbe potuto prevedere. Tutte le loro vite sono cambiate, inesorabilmente. Bellissima poi l'idea dei "prologhi" ambientati in Calabria, che in realtà, oltre a essere connessi al boss Molocco (nelle cui mani viene ritrovata la Madonnina) erano connessi fortemente anche al personaggio di Clelia (e di rimando a quello di Marcello).
I colpi di scena inaspettati
La morte di Carlo è senza dubbio una scelta narrativa che ha un certo peso, anche perché arriva veramente inaspettata, considerando che nel finale del settimo episodio l'avevamo lasciato dopo l'intervento che, così diceva il medico, gli aveva salvato la vita. E poi c'è la rivelazione di Clelia a Marcello, riguardo quel figlio che lei non ha mai conosciuto. E che, scopriamo verso la fine dell'episodio, è nientemeno che Salvo. Dunque Clelia è la nonna di Nicolino, e Marcello è il nonno, cosa che, in un certo senso, lo rende veramente una sorta di Prescelto, visto che è proprio a Nicolino, sangue del suo sangue, che la Madonnina piangente si è mostrata per la prima volta. Anche la scelta di far vedere la vittoria di Fabrizio al referendum non lascia indifferenti, specialmente per quello sguardo dritto dritto in camera, che infrange senza esitazione e senza scuse, ma anzi, in modo assai compiaciuto, la quarta parete.
Monica Bellucci, una Madonna che è una vera e propria visione
Molto gradita la scena del sogno/visione di Marcello, che apparentemente muore, ma che viene per l'appunto rispedito indietro da questa Madonna che ha il volto di Monica Bellucci e che gli chiede di essere salvata e di essere liberata e mostrata al mondo intero. Da segnalare anche un'altra comparsata degna di nota, quella di Javier Cámara, che interpreta di Dr. Lopez, e che abbiamo già visto su Sky Atlantic in The Young Pope nei panni del Cardinale Gutierrez.
Niccolò Ammaniti
Dietro - ma anche davanti e di lato - Il Miracolo c'è la mente creativa e indomabile di Niccolò Ammaniti, e si vede. In veste di showrunner, Ammaniti si è occupato, insieme ad altri, della scrittura della sceneggiatura, della scelta delle location, della regia e del casting, e la sua figura, presente dall'inizio alla fine, è stata il collante che ha dato coerenza e uniformità agli otto episodio in cui è suddivisa la serie. Ovviamente, come ben sanno i fan dello scrittore, ha dato anche quel tocco di assurdità e di grottesco che caratterizza le sue opere, cosa che sicuramente non ha guastato, anzi!