Lunedì 23 aprile alle 03.00, in contemporanea con la messa in onda statunitense, andrà in onda il primo episodio in versione originale sottotitolata della seconda, attesissima stagione di Westworld, e finalmente torneremo a Sweetwater e dintorni. In attesa di vedere Dolores e compagni ribellarsi contro i loro creatori, e contro gli ospiti, andiamo a scoprire qualcosa di più su come vengono arredati i set della serie. A dircelo è Julie Ochipinti, set decorator di Westworld: continua a leggere e guarda il video
Su Sky Atlantic sta per arrivare la seconda stagione di Westworld, e i fan della serie non stanno più nella pelle. Le date da segnare sono due: lunedì 23 aprile alle 03.00, quando verrà trasmesso il primo episodio della S02 in contemporanea con gli U.S.A. in versione originale sottotitolata, e lunedì 30 aprile, quando comincerà la messa in onda degli episodi doppiati, come sempre alle 21.15, in prima serata.
E’ dunque tempo di tornare a Sweetwater e dintorni, e non vediamo l’ora di vedere Dolores e compagni ribellarsi contro i loro creatori, e contro gli ospiti. Intanto, rifacciamoci un po’ gli occhi con questo video in cui Julie Ochipinti, set decorator della serie, ci racconta come vengono creati e arredati i vari ambienti, dal Mariposa Saloon agli uffici e ad altre zone della Delos Destinations:
Come racconta Ochipinti, ovviamente creare il mondo di Westworld è una vera e propria sfida, perché ci sono tantissimi dettagli. L’obiettivo è la creazione di un mondo che sembri il più reale possibile, un mondo (ri)creato così alla perfezione da non capire più dove inizi e finisca il set. A guidare il lavoro della set decorator della serie e del suo team è anzitutto il suo gusto personale, ma ciò che conta è che ogni singolo spazio, ogni oggetto d’arredo, ogni cosa si trovi nelle inquadrature sia chiaramente riconoscibile come qualcosa che appartiene solo e solamente a Westworld, che siamo dentro quello specifico mondo.
“Quest’anno sto costruendo un sacco di cose assurde, e non si può andare in un “robot store” (ndr, un negozio per robot), dunque andiamo in posti decisamente particolare, per esempio gli airplane graveyard (ndr, i cimiteri degli aerei, luoghi in cui gli aerei vengono smantellati), e quando troviamo qualcosa che è bizzarro e che ci piace lo prendiamo e lo usiamo, per esempio, per i macchinari con cui vengono costruiti i corpi degli androidi. Et voilà, ecco a voi una “macchina crea residenti!”, racconta Ochipinti, e sottolinea che lavorare per Westworld è una vera e propria sfida, e che non c’è modo di arrivare preparati su un set del genere, si tratta di un costante work in progress.
A giudicare da quanto visto nella prima stagione, e nel trailer della seconda, non possiamo che farle i nostri complimenti!