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Gomorra 3, trama e recensione dell’episodio 10

Serie TV

Linda Avolio

Dopo la rivelazione di Scianel a O'Sciarmante, che finalmente scopre che dietro a Sangue Blu non c'è solo Ciro Di Marzio, ma anche Gennaro Savastano, Pietro viene consegnato da Avitabile ai Confederati. In questo modo i boss del cuore di Napoli intendono tenere a bada il giovane boss desideroso di vendetta. Azzurra è disperata, e non c'è tempo da perdere, bisogna dire a Enzo e ai ragazzi di Forcella di stare nei ranghi e obbedire a O'Crezi e O'Diplomato per poter riavere indietro il bambino. Genny è un leone in gabbia, ma non può fare altro che accogliere la richiesta di O'Stregone e compagni: 3 milioni di euro di risarcimento. A fare da tramite è sempre la fidata Patrizia, imperscrutabile fino all'ultimo: sta veramente con Savastano, oppure sta con Scianel? Leggi la recensione del decimo episodio di Gomorra 3

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Gomorra 3, episodio 10: la trama

 

Casa Avitabile. Il bagnetto a Pietro si trasforma per Azzurra in uno dei momenti peggiori della sua vita. Quando suo padre la raggiunge in bagno, la ragazza capisce subito che sta per succedere qualcosa. E infatti Avitabile, aiutato dai suoi uomini, rapisce il bambino. Il personaggio di Ivana Lotito è comprensibilmente disperato, e la prima cosa che fa è avvisare Gennaro. “Mio padre dice che devi parlare con gli amici suoi”, gli dice Azzurra tra le lacrime, chiudendo con “Se gli succede qualcosa, io non ti perdono.” Genny ovviamente è sconvolto. Quando rientra in casa e si siede al tavolo, alla domanda di Nicola, che gli chiede cosa sia successo, non risponde: si limita a spezzare in due il cellulare che ha in mano.

 

A chi affidarsi? A Patrizia. E’ lei a incontrarsi con i Confederati, che le diranno cosa dovrà fare Gennaro per riavere indietro il figlio. O’Crezi la squadra divertito, non riesce a credere che lei sia il tramite dei Savastano, del vecchio e del nuovo boss addirittura. Interviene O’Stregone: Gennaro ha fatto l’errore di confondere la bontà di Don Avitabile per “scemità”, e ora ci sono delle conseguenze. Dopo aver risposto a tono a O’Crezi, Patrizia mette le carte in tavola, e chiede di sapere quali sono le condizioni per far tornare Pietro tra le braccia della mamma.

 

Intanto, Genny si incontra con Ciro per avvisarlo che i loro nemici sanno tutto. Era da mettere in conto, gli ricorda l’Immortale, ma ovviamente il fatto che Avitabile abbia messo in mezzo il piccolo Pietro cambia ogni cosa. Nel senso che ora, purtroppo, non possono fare nulla se non dire di sì a tutte le loro richieste. Ma cosa vogliono i Confederati? Vogliono che Enzo e i suoi d’ora in avanti comprino la roba direttamente da loro, dai fratelli Capaccio per la precisione, che vendano al loro prezzo, e che il 40 per cento del ricavato torni indietro. Sangue Blu, che è in ospedale con l’occhio destro bendato, non proferisce parola. Forcella è formalmente in mano a loro, ma, di fatto, loro dovranno rispondere ad altri fino a data da definire. Valerio protesta, ma Gennaro lo trafigge con lo sguardo e poi gli chiede se qualcuno gli ha “per caso” chiesto il suo parere. Ciro conferma: per adesso questa è l’unica soluzione. Maria è furiosa perché stanno chiedendo a Enzo di stringere la mano alle persone che hanno ucciso Carmela (Sangue Blu non sa che in realtà è stato Gennaro a decretare la morte della sorella), ma il personaggio di Salvatore Esposito è categorico: o così, oppure a fare la guerra rimarranno da soli. E quello, dice indicando il volto di Enzo, sarà il risultato. Gennaro esce dalla stanza e fa cenno a Ciro di seguirlo, ma prima di andarsene l’Immortale si avvicina a al suo protetto e gli fa una promessa: Carmela sarà vendicata.

 

Valerio e Maria raggiungono gli altri al covo per riferire le ultime novità: da qual momento dovranno stare sotto i Confederati. Ronni non è d’accordo, queste sono cose che si fanno quando si sta dentro al Sistema, e loro non sono nel Sistema. A quel punto O’Vocabulà, al fianco di Sangue Blu nel momento più buio, tenta di convincerli con un discorso in cui rimarca che essere compagni significa fare la strada insieme senza se e senza ma, e che siccome tutti loro hanno accettato di essere compagni di Genny e Ciro, adesso devono fare quello che Genny e Ciro stanno chiedendo. Poi un domani si vedrà, e soprattutto sarà lì che si vedrà chi è compagno di chi, ma per ora bisogna farsi da parte e obbedire.

 

Valerio prende dunque le redini del gruppo, ed è lui a parlare con O’Crezi e O’Diplomato al momento dell’acquisto della roba. I fratelli Capaccio ora si sentono nuovamente potenti, e non si lasciano scappare una minaccia: se tra di loro c’è qualcuno che pensa di fregarli di nuovo, ci saranno conseguenze molto spiacevoli. Nel dubbio, per evitare che qualcuno possa “cadere in tentazione” e che invece del 40 per cento torni indietro qualcosa di meno, a supervisionarli ci saranno i loro uomini. In pratica, i compagni di Enzo non potranno fare nulla senza essere sorvegliati dai Confederati. Valerio non può fare altro che ingoiare il boccone amaro. Ma per Enzo, questo e altro.

 

Tra una partita a carte e l’altra, Don Eduardo e Donna Annalisa chiacchierano. La mossa dei Confederati, che hanno toccato una creatura, ha fatto scalpore a Secondigliano. Ad ogni modo, ora Gennarino è in ginocchio, e ci vuole un bel brindisi. Scianel, però, è lì per un altro motivo: a suo parere, è ora che a Secondigliano comandi di nuovo una donna. E quella donna ovviamente è lei. Arenella sorride sornione, lei ricambia: sì, è veramente nata “una bella amicizia.”

 

I compagni di Enzo stanno tagliando e smerciando la roba comprata dai Capaccio, sempre sotto la stretta supervisione dei loro uomini. Intanto, Donna Annalisa è in riunione con i Confederati al completo. O’Stregone vuole sapere quale sia il famoso jolly nella manica della iena di Secondigliano, e lei non si fa pregare: il jolly è Patrizia, che li raggiunge al tavolo da poker. O’Crezi non capisce: cosa ci fa lì il tramite di Gennaro Savastano? Patrizia è lì per informarli che Genny è stato ai patti. O’Stregone è soddisfatto, ma O’Sciarmante no, perché per colpa sua loro hanno perso un sacco di soldi. C’è dunque bisogno di un risarcimento: 3 milioni di euro.

 

Quando Patrizia riferisce a Gennaro che i Confederati vogliono 3 milioni di euro, lui non la prende bene, ma non può fare altro che accettare. “Patrì, ora devi starmi vicina più che mai. Tieni gli occhi aperti”, chiede Genny, quasi implorandola. A Roma, Azzurra è disperata. Non ha più avuto notizie di Pietro, e quando raggiunge il padre nel suo studio, gli occhi ancora gonfi di pianto, non gira troppo attorno alla questione: vuole sapere come sta suo figlio, vuole sapere se ha mangiato, se ha dormito, e lo vuole sapere subito. Don Giuseppe non proferisce parola, ma quando la figlia si avvicina alla scrivania, lui si allontana, incolla la schiena alla poltrona, come se avesse paura di lei. “Se Pietro non torna, io ti ammazzo” gli dice Azzurra, e non si può non crederle.

 

Ronni e un altro del gruppo non sono per niente contenti delle nuove condizioni di “lavoro”, e decidono di arrotondare per conto loro. Recuperano la roba da un chirurgo plastico, uno di fiducia, e poi vanno a spacciare in una discoteca. Azzurra chiama Gennaro, vuole sapere perché Pietro non torna. Lui la rassicura: sta facendo tutto quello che loro gli hanno detto, e proprio perché sa cosa significa un padre che gioca con la vita del figlio, farà tutto quanto necessario. Dopo aver recuperato i contanti, si incontra con Patrizia per consegnarle i due borsoni. Lei gli dice di stare tranquillo, di stare senza pensieri, ma all’incontro con i Confederati capisce che c’è qualcosa che non va. Il mistero ha vita breve: due compagni di Sangue Blu non sono stati ai patti, dunque l’accordo è saltato, e Pietro non tornerà tra le braccia di sua madre, quantomeno per ora. L’occhiata di traverso di O’Stregone la dice lunga, è chiaro che l’anziano boss non è d’accordo, ma non può farci nulla.

 

Genny è furioso. Va con Ciro a casa di Enzo per farsi dire dove siano i due traditori. Sangue Blu chiede scusa a nome loro, ma per lui i compagni sono come fratelli, e non può tradirli. I Confederati, però, vogliono una punizione esemplare, e la vogliono da loro, altrimenti uccideranno Pietro. E’ Ciro a mediare, a spiegare a Enzo che ciò che vogliono i Confederati è farli litigare tra loro, dividerli. L’Immortale, però, ha una soluzione.

 

L’incontro è di notte, al porto. C’è bisogno di una risposta, di una punizione esemplare, ed è proprio questo che Genny ha intenzione di mostrare a O’Crezi e O’Diplomato. Ronni e l’altro traditore vengono pestati a sangue, ma a quanto pare non è abbastanza per i fratelli Capaccio. Sotto lo sguardo di Ciro, di Enzo e di Valerio, Gennaro spara ai due, che cadono in acqua. Ora Pietro deve tornare da sua madre. Non appena la macchina dei due Confederati si allontana, Sangue Blu e gli altri recuperano Ronni e l’altro ragazzo dall’acqua. I due, che indossavano dei giubbotti antiproiettile, sono ancora vivi, ma ora bisogna fare in fretta e farli sparire. Prima, però, Ciro pensa di dire loro due paroline onde evitare future spiacevoli situazioni: “Ragazzi, se fate un’altra stron***a del genere ve la vedete con me.”

 

O’Sciarmante manda il suo fedelissimo nel luogo dove è tenuto prigioniero il piccolo Pietro. Al suo arrivo, però, lo sgherro trova O’Stregone a guardia del bambino. “La creatura non si tocca. Gennaro ha fatto quello che doveva fare, e ora il bambino deve tornare a casa”, enuncia l’anziano boss. Il fedelissimo di Don Eduardo dice che il suo capo è convinto che se proprio ora non lanciano un segnale forte, in futuro se ne pentiranno. “O’Sciarmante si è fatto forte con O’Crezi e con O’Diplomato, e io l’ho lasciato fare. Ma finora lo Stregone la sua parola l’aveva sempre rispettata. E così deve tornare a essere. Ora e per sempre!”, sono le parole definitive dell’ex compagno del Santo.

 

E finalmente Pietro torna a casa, tra le braccia di mamma Azzurra. Don Giuseppe, mosso da quell’unico barlume di umanità che gli è rimasto, tenta di accarezzare i capelli della figlia, ma questa si gira e gli lancia uno sguardo pieno di odio. Poi si volta e se ne va. Avitabile la osserva: forse questa volta ha veramente esagerato. Forse da qui non si torna indietro.

 

Ritroviamo Scianel nella sua “reggia” di Secondigliano. Seduta al tavolo da pranzo, la iena di Napoli nord si sta leggendo da sola i tarocchi, e intanto sorseggia un calice di champagne. Donna Annalisa volta le carte, e sembra turbata da quello che vede. Quando Patrizia la raggiunge, Scianel scompagina subito i tarocchi, poi la saluta con calore. Patrizia è stata “troppo brava”, e un brindisi è d’obbligo. “Ma come hai fatto? Come hai fatto a raggirare così bene Gennarino?”, chiede Donna Annalisa. “Gli ho solo detto la verità”, risponde il personaggio di Cristiana Dell’Anna. Scianel fa qualche tiro di sigaretta, e intanto osserva intensamente la sua alleata. Le si avvicina e le dice che ora viene il bello, perché adesso è arrivato il momento di far fare a Genny la fine che gli spetta. Ma è proprio ora che Patrizia deve stare attenta. Più attenta che mai. Patrizia accenna un sorriso, e dice a Scianel di non preoccuparsi, perché lei è una che sa aspettare. La iena lo sa bene, ed è proprio per questo che la vuole al suo fianco. “Patrizia, ce l’hai un innamorato?”, chiede il personaggio di Cristina Donadio a quello di Cristiana Dell’Anna, che risponde con un “no” deciso. “E così dev’essere. Tu non sei fatta per essere la donna di nessuno. Devi stare sempre con me”, ribatte Scianel, che le si avvicina e le accarezza il viso. Il decimo episodio della terza stagione di Gomorra si chiude con un brindisi alla nuova regina di Secondigliano.

 

 

Gomorra 3, episodio 10: la recensione

 

Manca ormai pochissimo alla fine della terza stagione di Gomorra – La serie, e finalmente in questo decimo episodio possiamo goderci nuovamente Patrizia. L’esistenza da commessa tutta casa, fratelli, lavoro e borse a tracolla sembra appartenere a una vita precedente, e se all’inizio il personaggio di Cristiana Dell’Anna si era sentita costretta a dire di sì pur sentendosi assolutamente lontana dal Sistema, ora nel Sistema è completamente a suo agio, al punto da mettersi a fare il doppio e forse anche il triplo gioco. E’ imperscrutabile Patrizia, siamo quasi arrivati al gran finale della S03 e ancora non si capisce veramente da che parte stia, se con Gennaro o con Donna Annalisa.

 

Ciò che è certo, in compenso, è che Patrizia è tosta e sa di esserlo. Tiene testa a tutti la nipote di Malammore, tiene testa a Gennaro, che si fida ciecamente di lei, tiene testa a Scianel, che probabilmente la vede come la figlia che non ha mai avuto, e tiene testa ai Confederati, che provano a sminuirla, salvo farsi rimettere a posto con un paio di risposte ben assestate.

 

Per quanto riguarda la trama principale – il rapimento di Pietro e i tentativi di Gennaro di liberarlo – tutto scorre come da copione, in attesa dello scontro finale, che vedremo la prossima settimana, venerdì 22 dicembre. Perché è chiaro come il sole che i nodi verranno al pettine. e che il sangue scorrerà. Di nuovo.