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Gomorra 3, episodio 10: Patrizia è la diplomatica del male

Serie TV

Fabrizio Basso

E' la diplomatica di Gomorra - La Serie. Quando c'è bisogno di uno sguardo glaciale per cercare di cucire alleanze, prendere tempo, comprendere come gli equilibri si spostano, a trillare è il telefono di Patrizia. Queste sue abilità sono rimarcate nella decima puntata della terza stagione. Ancora di più Cristiana Dell'Anna si dimostra la meridiana di Gomorra: continua a leggere e scopri di più

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(@Basso Fabrizio)

Giocare a shangai è molto più semplice. Perché almeno puoi discernere i colori. Ma qui, in Gomorra - La Serie, tra Ciro Di Marzio, Genny Savastano, Enzo e i suoi ragazzi, Scianel, i Confederati, Giuseppe Avitabile e Azzurra neanche il pantone dei colori ci darebbe una linea guida. Per fortuna che c'è Patrizia. Cristiana Dell'Anna è cresciuta puntata dopo puntata, la sua Patrizia è entrata in punta di stivale e con la borsa a tracolla e uno sgurado fiero ma incerto e ora si ritrova a essere la meridiana delle fazioni, il Metternich di Gomorra, la cui terza stagione si avvia al termine: venerdì 22 dicembre alle ore 21.15 su Sky Atlantic potremo appassionarci agli ultimi due episodi della terza stagione. Poi inizia il countdown, a oggi indefinito, per la quarta stagione. 

Ma ora soffermiamoci su Patrizia. Su quello che tesse, come un ragno laborioso ma dal morso letale, nella decima puntata della terza stagione. Non è la prima volta che viene messa in mezzo. E lei non si tira indietro. Sta veramente precipitando verso il male estremo oppure si plasma sulle situazioni, pronta a ritrarsi o a allungarsi? Una come lei piacerebbe a Stephen King o a Joe Lansdale. Forse anche a Philip Roth, una Sabbath femmina. E non è da escludere tra le pagine di Chuck Palahniuk o di Raymond Carver. Perché, a proposito di ragni, ha, davanti alla macchina da presa, il morso ambiguo che confonde il bene e il male.

Giuseppe Avitabile toglie alla figlia Azzurra (una credibile e superlativa Ivana Lotito) il piccolo Pietro. Ha intuito che lei sta ancora con Genny Savastano, suo marito, e che sarebbe disposta a vederlo cadavere pur di ritrovare un dieci per cento di equilibrio famigliare. Avitabile, che ha umiliato Genny, sa di avere il potere in mano, ma non si sente proprio tranquillo. Ha capito che il genero sta recuperando posizioni, dunque, per garantirsi un barlume di sicurezza ha una sola possibilità: togliere il piccolo Pietro, suo nipote, alla mamma e portare tutti nel meccanismo del ricatto.

Patrizia indossa i panni della diplomatica del male e va a trattare con i Confederati. Non ha paura, è sfacciata da sola contro tutti. Sa che potrebbe subire pressioni ma ha lo sguardo sprezzante della femmina sicura di sé. La richiesta è di qualche milione, un risarcimento per uno sconfinamento che ha recato danni materiali e di immagine ai Confederati. Patrizia annuisce, ghigna in faccia a chi non la ritiene una emissaria solida. Ma in cuor suo sa che può digerire anche le pietre. E non solo: anche farle digerire. Ed è così che accade con Genny: Patrizia gli fa capire che il solo modo perché il piccolo Pietro venga restituito a mamma Azzurra è pagare e sottomettersi. Genny Savastano morde l'aria, ma sa che non ha alternative, almeno per ora. E per una volta si dimostra umano. Accade quando implora Patrizia di tenere gli occhi aperti. Genny apre la cassaforte, mette in una borsa tutto quello che ha, quanto serve per obbedire...e le ultime parole di Patrizia sono "Stai senza pensieri".

A incontrarla per strada, sembra che Patrizia vada in palestra, con quei borsoni gonfi e informi. Dentro però anziché tuta, accappatoio e scarpe ginniche ci sono tre milioni di euro. Ma qualcuno dei ragazzi di Enzo ha sgarrato. O meglio ha sfidato la legge non scritta della sottomissione. Dunque, al momento dello scambio, un camorristico Checkpoint Charlie, le banconote sono buone ma non bastano: "I guaglioni non hanno mantenuto i patti, o guaglione non torna". Genny schiuma vendetta, nessuno si sente sicuro. Tranne Patrizia, che vigila, ascolta, non parla, elabora informazioni. E' talmente anomala, potente, mitologica la sua figura che sotto la sua ombra accade un qualcosa di assolutamente legale: una macchina prima di svoltare mette la freccia. Inaudito in Gomorra.

Andiamo verso il finale. Patrizia ritrova Scianel. Brindano a quello che è successo. Ma cosa è successo? Perché anche chi guarda non capisce più chi sta con chi. Scianel con chi sta? Con i Confederati? Con Genny e Ciro? E' una doppiogiochista? La sola certezza è che è fedele a se stessa. Ammette che sa aspettare e dice a Patrizia che starà sempre al suo fianco. E mentre Pietro viene restituito a mamma Azzurra, Scianel chiede a Patrizia se è innamorata. E lei? Dice di no. "Così deve essere", sottolinea Scianel...e poi, col torbido anche nel bianco degli occhi, Patrizia brinda "alla nuova regina di Secondigliano". Patrizia è la Sfinge di Gomorra: tra diecimila anni, per dirla con Guido Gozzano, Patrizia-Cristiana sarà un "mistero senza fine...bello".