Dopo un primo episodio introduttivo, una sorta di continuazione del finale della s02 e dunque una sorta di epilogo, il secondo segna l’inizio effettivo della terza stagione di Gomorra – La serie, in onda ogni venerdì alle 21.15. E’ passato un anno, e Genny pare aver trovato il giusto equilibrio tra gli affari romani, “ereditati” dal suocero, e quelli napoletani, ereditati dal padre, anche grazie all’aiuto di Gegé, amico di vecchia data e genio nel riciclo dei suoi sporchissimi soldi. L’uscita di prigione di Avitabile, finalmente ai domiciliari, rimette però tutto in discussione. Don Giuseppe, infatti, è in cerca di vendetta: leggi la recensione del secondo episodio di Gomorra 3
di Linda Avolio
Gomorra 3, episodio 2: la trama
Il secondo episodio della terza stagione di Gomorra – La serie non perde tempo, e introduce subito un nuovo personaggio: si tratta di Gegé (Edoardo Sorgente), l’amico di Genny che “ha studiato in Inghilterra, ma è di Secondigliano”, il contabile di fiducia del nuovo boss del clan Savastano. Lo vediamo subito in azione, mentre si incontra con un funzionario di una banca per portare a termine l’ennesimo affare, o meglio, l’ennesimo riciclo. Giusto il tempo di concludere, e poi lo vediamo in piscina. E’ qui che si incontra con il personaggio di Salvatore Esposito, che gli dice di aver bisogno di una forte somma di denaro liquido (700 mila euro) per aiutare un amico in difficoltà.
Gegé non perde tempo, svuota la cassaforte nascosta del clan Savastano e poi si reca all’aeroporto. L’amico in difficoltà di Genny è Joaquin, dall’Honduras con furore. Dopo le presentazioni di rito scopriamo che Joaquin ha dei problemi con una gang rivale che ha deciso di fargli la guerra. Il caso vuole che i principali esponenti di questa gang si trovino proprio a Roma per accordarsi con altri gruppi criminali, i calabresi. Ancora non lo sanno, ma la città eterna diventerà la loro tomba. Genny promette di fare un paio di telefonate ai suoi contatti per carpire un po’ di informazioni, e poi avvisa Gegé: “Stasera stai con me”.
Li ritroviamo in un lussuoso ristorante. Gegé è al telefono con qualcuno, dice che è impegnato, che non sa quando si libererà, e di avvisare una certa Giulia. Genny, però, gli comunica che agiranno stanotte contro la gang che sta dando noia a Joaquin, e che ha bisogno anche del suo aiuto. “Nessun problema, io sono a disposizione Gennaro, lo sai”, dice il personaggio di Sorgente, e quello di Esposito ribatte: “Lo so, è che volevo sentirtelo dire”. Ovviamente, alla base della guerra tra Joaquin e i rivali dell’altra gang c’è la vendita della cocaina. Grazie ai suoi contatti, Genny è riuscito ad avere le informazioni necessarie, ma in cambio ha concordato un nuovo prezzo super conveniente per i calabresi: 23 mila euro al chilo anziché 29 mila, il prezzo della concorrenza. “Quei 6 mila di differenza costeranno caro a quei figli di p*****a!” esclama soddisfatto l’honduregno.
Giusto il tempo di recuperare due trolley di medie dimensioni, e poi il terzetto si reca in un supermercato in una zona piuttosto isolata. Genny e il collega entrano nel negozio, Gegé resta in macchina. Arriva un altro gruppetto di uomini. Entrano. Si sentono degli spari, e Gegé, terrorizzato, prende subito in mano il telefono, ma non fa partire nessuna telefonata. Degli uomini (i calabresi), escono, salgono in macchina e si allontanano, mentre Genny prende le due valigie e dice all’amico: “Dobbiamo fare in fretta”.
La scena che Gegé si trova davanti agli occhi dentro al supermercato è piuttosto raccapricciante: riversi in un lago di sangue ci sono i due rivali di Joaquin, che vengono trascinati nel retro del reparto macelleria. Mentre il giovane contabile pulisce, Genny e Joaquin smembrano i corpi e li mettono in sacchetti di plastica che poi vengono riposti ordinatamente nei trolley. Lo stomaco di Gegé non regge. L’honduregno si fa ritrarre in un video dove alza con disprezzo il sacchetto contenente la testa di uno dei due rivali, ma bisogna fare in fretta, bisogna nascondere i cadaveri. Dopo essere state appesantite con delle catene, le valigie vengono gettate in un lago: addio concorrenza!
La notte da incubo di Gegé volge finalmente al termine. Ad aspettarlo sotto casa è Silvano, il suo compagno, pilota d’aereo. Scopriamo che Giulia è la figlia dell’uomo, e che lui che è preoccupato. “Non ti fa bene quello che stai facendo”, gli dice, ma Gegé non ha dubbi: “Quello che faccio mi sta dando l’occasione che non avrei mai avuto”. Un ultimo bacio, e poi, per Gegé, arriva il meritato riposo.
Patrizia riceve un messaggio da parte di Scianel, che si trova ancora in carcere, e che, da lì a poco, dovrà affrontare il processo. Ma cosa vuole la iena interpretata da Cristina Donadio? Semplice: vuole che Patrizia trovi Marinella e le comunichi un messaggio: “Che Donna Scianel sta incazzata assai” per come sono andate le cose. Ma che è anche disposta a fare un bel regalo alla ragazza se durante l’udienza si comporterà bene. Patrizia cerca di tirarsi indietro, risponde che non ha idea di come trovare Marinella, e che non è detto che Marinella accetti, ma l’emissario di Scianel non usa mezzi termini: se Annalisa Magliocca non verrà rilasciata, Annalisa Magliocca la riterrà personalmente responsabile.
Roma. A casa Savastano c’è tensione nell’aria. Azzurra è nervosa: oggi suo padre uscirà di prigione, e sconterà il resto della sua pena ai domiciliari. Genny la rassicura, ma lei non riesce a tranquillizzarsi: “Tu non lo conosci bene, Gennà”. Gegé è andato a dormire vestito. Si sveglia perché sente suonare il telefono: è Genny, che lo invita a raggiungerlo a casa di Avitabile dopo pranzo. Con una raccomandazione: “Guarda che quello è un figlio di p*****a, non mettermi in mezzo, deve credere che sia tutto roba sua!”.
A casa Avitabile è tutto pronto per il ritorno a casa del capofamiglia, il temibile Don Giuseppe. Tutto sembra andare per il meglio: il boss non vede l’ora di abbracciare il nipotino, e quando Gegé e Genny gli parlano delle società che sono state create con i suoi averi e dei prestanome che operano per conto suo, ha una sola perplessità: perché proprio Gegé, e non un contabile veterano del sistema? E’ evidente che Avitabile non ha molta simpatia per il personaggio di Edoardo Sorgente… “Mi serviva qualcuno di pulito, qualcuno che non conosceva nessuno, e quelli che lavoravano per te i magistrati li conoscevano già tutti”. Don Giuseppe non è contento: “il cane riconosce la voce di un solo padrone” e il “padrone” di Gegé è Genny. Il giovane boss del clan Savastano, però, lo rassicura: a casa Avitabile comanda solo Giuseppe Avitabile. Che, però, dopo un anno in carcere si sente in mezzo a sconosciuti anche se si trova a casa sua. Il personaggio di Esposito è disponibile ad assecondare il volere del suocero, e alla fine sembra proprio che sia riuscito a convincerlo: “Possiamo fare tutto quello che vuoi tu, a me sta bene. Però non dirmi mai più che sono uno sconosciuto. Sono il marito di tua figlia. Sono il padre di tuo nipote. E questa è una cosa che non devi mai dimenticare.” La risposta di Avitabile è secca: “Se c’è una cosa che non voglio scordare è proprio questa.”
Genny riceve una telefonata da Patrizia, che lo aggiorna sulle richieste di Scianel e gli chiede di recarsi a Napoli per discuterne. I due si incontrano a casa di lei. Scopriamo che Patrizia non vive più con i fratelli, che ora stanno in un appartamento nel condominio di fronte al suo. Loro non vogliono più vederla, così a lei non è rimasto altro che osservarli dalla finestra. Patrizia è completamente sola. Il fratello di Patrizia, che ha lasciato la scuola per mantenere gli altri, ora è senza lavoro, c’è il rischio molto concreto che gli assistenti sociali decidano di affidare i minori a una casa famiglia, e a quel punto lei non potrà più vederli. Il personaggio di Cristiana Dell’Anna ingoia l’orgoglio e chiede a Genny di aiutare il fratello, di trovargli “una fatica”. Una “fatica onesta”, però. E non a Napoli. Perché “la famiglia mia deve andarsene da questo inferno”. Genny accetta, e le dice anche di accettare la richiesta di Scianel e di tenerla d’occhio.
Patrizia obbedisce, e il giorno successivo, dopo essersi fatta consegnare uno zaino dagli uomini di Scianel, si reca a Latina Scalo. Ora Marinella, che si fa chiamare Irene, vive lì, e lavora come parrucchiera ed estetista in un negozio. Quando Marinella vede Patrizia, è come se avesse appena visto un fantasma. Fuori dal negozio, le due parlano e Marinella ribadisce che, se potesse, rifarebbe ciò che ha fatto, perché così ha fatto giustizia. Lapidario il commento di Patrizia: “I morti della giustizia non se ne fanno più un ca**o.” Poi, subdola, arriva la minaccia velata da consiglio: se ti ho trovato io, può trovarti anche lei, solo che il prossimo che arriva non viene con questo. "Questo" è uno zaino, ed è pieno di banconote. Scianel vuole comprare la sua scarcerazione, e la testimonianza della ragazza sarà determinante. Marinella accetta, ma vuole che l’amica le prometta una cosa: che farà mangiare la polvere alla iena.
E’ il compleanno di Giulia, la figlia del compagno di Gegé, e Gegé ha pensato bene di regalarle addirittura una macchina nuova. I due discutono: è chiaro che Silvano non è d’accordo, più che altro perché non è stato lui a pagare il regalo. “Io ho passato metà della mia vita a sentire mio padre incazzarsi per i soldi che non c’erano mai, e l’altra metà a capire come cazzo funzionano, e sai che ti dico? Che i soldi non valgono un cazzo. E come li trovi non è importante. L’unica cosa che conta è che a tua figlia il giorno che il papà le ha regalato la macchina non glielo toglie più nessuno”, dice Gegé, e qui capiamo molto di lui e del suo modo di ragionare.
In effetti Giulia questo giorno non lo dimenticherà mai più, perché ad attendere lei e il padre in garage c’è nientemeno che Don Giuseppe, che pensa bene di minacciarli. Avitabile sbatte Silvano contro il muro, vuole sapere la verità sull’operato di Gegé perché non si fida, ma Silvano ovviamente non sa nulla. Ad ogni modo, per adesso al personaggio di Gianfranco Gallo basta una minaccia, ma Silvano è spaventato, va a casa di Gegé e gli racconta quanto successo: è chiaro che Avitabile ce l’ha a morte col genero, dunque meglio stare attenti.
Gegé fa dunque l’unica cosa possibile: va a casa di Don Giuseppe per tentare di chiarire le cose. Avitabile è irremovibile nella sua convinzione che Gennaro lo stia fregando, e Gegé, preoccupato per Silvano e Giulia, decide di dirgli la verità. Sì, Gennaro lo sta fregando. Il cane ora ha un nuovo padrone. Gegé incontra Genny e Joaquin a pranzo in un ristorante di lusso, poi il terzetto, con tanto di escort al seguito, si sposta in una stanza d’hotel per concludere degli affari. Dopo la partenza dell’honduregno, in macchina Genny chiede a Gegé se sia tutto a posto. Gegé annuisce. A casa Savastano, Azzurra che, che è appena tornata da una passeggiata col piccolo Pietro, avvisa il marito: suo padre oggi è uscito, e non si sa dove sia stato nelle ore in cui era via.
Il secondo episodio si chiude con il primo compleanno di Pietro: mentre Gegé è a casa a sudare freddo, Avitabile avvisa Tommaso Natale, suo uomo di fiducia, che Genny lo sta fregando, ma che ora, grazie alle informazioni passate di nascosto dal suo contabile, possono tenere d’occhio i suoi movimenti e i suoi affari. Per esempio, sta arrivando un carico di “roba” che il personaggio di Salvatore Esposito intende vendere senza fargli sapere niente. Peccato che ora le sue carte siano state scoperte.
Gomorra 3, episodio 2: la recensione
Il secondo episodio è quello che, di fatto, segna l’inizio della terza stagione. E’ passato un anno dalla morte di Don Pietro, e la situazione sembra abbastanza stabile, e in effetti lo è, ma l’uscita di prigione dell’inquietante e furioso Avitabile, finalmente ai domiciliari, ribalterà completamente le carte in tavola. Costantemente diviso tra Napoli e Roma, tra l’impero ereditato e quello creato con le sue stesse mani, il personaggio di Esposito dovrà imparare a muoversi tra due mondi, e soprattutto dovrà capire di chi può fidarsi veramente.
Completamente assente Ciro, lontano da tutto e da tutti (ma lo vedremo nel terzo episodio), mentre apprendiamo che a breve molto probabilmente rivedremo Scianel. La “iena” della serie non compare in scena, ma la sua presenza aleggia minacciosa. E non potrebbe essere altrimenti: anche lei, d’altronde, ha qualcuno da vendicare (il figlio Lelluccio), e anche lei è sicuramente intenzionata a riprendersi il posto che le spetta.
A fare da collegamento tra le figure di Genny e Scianel è Patrizia, nuovamente portavoce, questa volta del personaggio di Cristina Donadio, decisa a convincere Marinella, che ora vive lontana da Napoli e sotto un altro nome, a ritrattare la sua confessione. Patrizia è una donna che ha perso tutto: l’uomo che amava, i fratelli (che non vogliono più avere nulla a che fare con lei), e uno scopo nella vita. Motivo per cui accetta di portare a termine l’ordine di Genny di tenere d’occhio le mosse di Donna Annalisa.
In questo episodio conosciamo inoltre un nuovo personaggio, Gegé, interpretato da Edoardo Sorgente. E’ lui il famoso amico di Genny che “ha studiato in Inghilterra, ma è di Secondigliano”, ed è lui il genio dei soldi e degli affari che ha fatto lievitare il patrimonio di Avitabile da 1 a 97 milioni di euro. E’ chiaro che a spingerlo alla decisione di gestire una tale mole di soldi sporchi non è stata solo l’amicizia con Genny, ma anche, soprattutto, un desiderio di rivalsa che affonda le radici addirittura nella sua infanzia. Gegé, vaso di terracotta in mezzo a vasi di ferro, vede crollare le sue certezze nel momento in cui Avitabile minaccia di fare del male a Silvano, il suo compagno, e a sua figlia Giulia, e a quel punto non potrà fare altro che scegliere di tradire Genny. Ma sarà veramente così? Se c’è una cosa a cui Gomorra ci ha abituato, è ad aspettarci tutto e il contrario di tutto. Le alleanze vanno e vengono, e siamo sicuri che nei prossimi episodi ne nasceranno e ne moriranno molte altre…