Da bastardo di casa Stark a bastardo di casa Targaryen, ma nel quinto episodio della settima stagione – in onda in versione doppiata lunedì 21 agosto alle 21.15 – le origini di Jon Snow si sono fatte ancora meno incerte. Lui, come da tradizione, continua a non sapere niente, ma dopo la bomba lanciata inaspettatamente e inconsapevolmente da Gilly i fan si sono scatenati, perché una teoria ha finalmente trovato conferma: continua a leggere e scopri di più (OVVIAMENTE ci sono spoiler per chi non ha ancora visto l’episodio!)
di Linda Avolio
Da bastardo di casa Stark a bastardo di casa Targaryen, ma nel quinto episodio della settima stagione – in onda in versione doppiata lunedì 21 agosto alle 21.15 – le origini di Jon si sono fatte ancora meno incerte, e dopo la bomba lanciata inaspettatamente e inconsapevolmente da Gilly i fan si sono scatenati, perché una teoria ha finalmente trovato conferma: andiamo a scoprire di cosa si tratta.
ATTENZIONE: SE NON VUOI SPOILER FERMATI QUI!!
Il quinto episodio, Eastwtach (Forte Orientale), è stato sicuramente meno movimentato del precedente, ma ciò non significa che non siano successe molte cose, semmai l’esatto contrario. A questo link trovate la recensione dettagliata di quanto successo, ma qui ci concentreremo su un aspetto preciso: le origini di Jon. Il Re del Nord, come ben sanno i fan della serie, non è infatti il figlio illegittimo di Ned Stark, ma è il figlio illegittimo del Principe Rhaegar, l’erede al trono della casa Targaryen. Nel quinto episodio abbiamo avuto un’ulteriore conferma di questo. Quando Daenerys torna a Roccia del Drago dopo aver decimato l’armata Lannister e aver giustiziato Randyll e Dickon Tarly, succede questo:
Dopo essere atterrato, Drogon ruggisce, poi si calma, e poi si mette a osservare attentamente il minuscolo esserino di fronte a lui, fino ad avvicinarsi col muso a distanza di braccio. E’ come se l’istinto gli stesse comunicando qualcosa…forse che questa persona è un Targaryen? In quanto valyriani, i Targaryen, puri o misti, in teoria sono gli unici da cui i draghi si lasciano toccare…e Drogon si lascia accarezzare da uno stupito ed emozionatissimo Jon.
Ma c’è un’altra scena decisamente più importante, forse quella più importante di tutto l’episodio, perché racchiude un’informazione che potrebbe cambiare totalmente le carte in tavola.
Sam, scocciato e frustrato perché i Mestri non lo prendono sul serio, sta ricopiando a mano l’ennesimo manoscritto, e Gilly intanto sta leggendo un volume pieno di informazioni curiose. Per esempio, che la Cittadella ha 15.782 scalini. E che un certo Alto Septon Maynard, autore di questa simpatica raccolta di aneddoti, ha fatto dichiarare nullo il matrimonio di un certo principe Raggar (Gilly lo pronuncia male, ma è chiaro che si sta riferendo a Rhaegar Targaryen) e ha poi proceduto immediatamente a unirlo matrimonio con un’altra persona durante una cerimonia segreta a Dorne. Qui sotto la trascrizione letterale del dialogo e la traduzione:
Gilly: What does annulment mean?
Sam: It’s when a man sets aside his lawful wife.
Gilly: Maynard says here that he issued an annulment for a Prince “Ragger” and re-married him to someone else at the same time in a secret ceremony in Dorne.
Gilly: Cosa significa annullamento?
Sam: E’ quando un uomo ha il permesso di lasciare ufficialmente la propria moglie nei confini della legge.
Gilly: Maynard qui dice di aver emanato un annullamento per un certo Principe “Ragger”, e che subito dopo l’ha unito in matrimonio con qualcun altro durante una cerimonia segreta a Dorne.
Esatto, avete letto bene: al 99 per cento, Rhaegar ha dunque ufficialmente sposato Lyanna, cosa che, di fatto, rende Jon un Targaryen a tutti gli effetti, e non un bastardo. Di conseguenza, se ciò fosse vero significherebbe che è Jon il primo in linea di successione, quantomeno per quanto riguarda i Targaryen. E ora chi glielo dice a Dany? Beh, meno male che la Madre dei Draghi si sta innamorando di lui, altrimenti c’era da prevedere fuoco e sangue anche per il povero ex bastardo di casa Stark! Che, per inciso, continua a non sapere niente, come da tradizione.
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