Il ritorno di Twin Peaks e le reazioni della critica internazionale

Serie TV

Federico Ercole

David Lynch è tornato con un’opera che ha spiazzato chi scrive di serie televisive, un'opera che ha esaltato chi si occupa di cinema, e soprattutto un'opera che ha deliziato i fan di vecchia data della serie. Ecco alcune reazioni della stampa alla terza stagione di questo cult, che ormai è una vera e propria leggenda: continua a leggere e scopri di più

Si può discutere per ore sulla validità di Metacritic, noto portale statunitense che trasforma le recensioni delle grandi testate in numeri percentuali per poi fare una media matematica delle reazioni. Non tutti i giornalisti amano assegnare un voto alle opere che recensiscono. Anche perché un numero può essere davvero riduttivo per giudicare opere complesse e stratificate come il ritorno di Twin Peaks.

In ogni caso le prime puntate della terza stagione della serie di David Lynch e Mark Frost hanno una media su Metacritic del 74%, quindi non molto alta, e differisce, cosa assai rara perchè è quasi sempre il contrario, da quella del pubblico, sempre più ingeneroso, che è del 91%.


E’ vero ci sono dei “perfect score” come quello di The AV Club Video che considera i primi due episodi “due ore di surrealismo e orrore senza compromessi”, ma ce ne sono altre che prendono di mira la lentezza non televisiva e l’originalità autoriale. E’ quindi interessante leggere cosa scrive Variety che assegna un 70: “E’ strano, raccapricciante e lento. Ma è interessante... Non si tratta di un film e nemmeno di televisione, respingendo entrambi sia nella forma che nel racconto”. La natura personalissima della messa in scena di Lynch infastidisce l’autore della recensione. Ma per altre testate può essere considerata un grande merito, come per Les Inrockuctibles che applaude il coraggio di Lynch per “avere intrapreso la via più difficile” decidendo di “non mettere in scena un best-of delle passate stagioni” e che considerando “quanto il cinema e la televisione siano cambiate negli ultimi anni risulta scontato che ci siano delle conseguenze e forse per questo i primi episodi possono risultare oscuri e contorti” ma, concude Les Inrockuctibles, rivolgendosi soprattutto ai delusi: “ Bisogna dare fiducia a Lynch, gliela dobbiamo”.


Già perché sembra che sia lo stesso David Lynch a volere spiazzare il suo pubblico per confonderlo meravigliosamente come scrive The Guardian, notando che il regista “continua la sua missione per mostrare sullo schermo i ricordi, i sogni, le allucinazioni, le premonizioni e ciò che di fuori fuoco vi è tra queste in un flusso di inquadrature che sembrano i frammenti di un vaso dipinto con arte e poi fatto a pezzi”.



 

 

 

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