L’ultimo episodio della terza stagione di The Affair – Una relazione pericolosa andrà in onda su Sky Atlantic mercoledì 1 febbraio alle 21.15, e finalmente (forse) avremo il quadro completo di questo capitolo che, per forza di cose, è stato molto diverso dai due precedenti. In attesa del gran finale, ecco una riflessione sulla S03. Attenzione, spoiler per chi non ha ancora visto l’episodio 9!!
di Linda Avolio
E’ partito tutto da una relazione extraconiugale e da un omicidio, ma poi, episodio dopo episodio, stagione dopo stagione, The Affair ha saputo reinventarsi continuamente. Il primo capitolo è stato quasi interamente dedicato a Alison e Noah, all’affaire tra i due, e all’eventuale rivelazione di questo ai rispettivi partner. Sullo sfondo, le indagini del detective Jeffries riguardanti la morte di Scotty Lockhart, ma di fatto si trattava di un “romantic drama”.
Il secondo ha esplorato a fondo le conseguenze della rottura degli equilibri precedenti e la precarietà di quelli appena nati: Noah e Alison che finalmente possono vivere insieme ma che, nonostante la negazione più estrema, capiscono fin da subito che la loro storia è destinata a scoppiare; Helen che cerca di tenere insieme i pezzi, fallendo inevitabilmente; Cole che tocca il fondo ma che poi, pian piano, prova a riemergere, anche grazie all’aiuto di Luisa. Non più sullo sfondo, anzi, ormai in primo piano, le indagini e gli interrogatori riguardanti la morte di Scotty, e la ricostruzione tramite flashback di quello che successe veramente quella tragica notte. La serie a questo punto si è tuffata pienamente nel murder-mystery.
Infine, il processo e il colpo di scena: l’ammissione di colpevolezza di Noah. Un’ammissione fatta per evitare il carcere a Helen, o per evitarlo a Alison? O, altrimenti, un’ammissione fatta “per sfinimento”, quasi per poter fuggire almeno temporaneamente dalla vita reale? Probabilmente la risposta è “tutte e tre queste cose”, e a rendere ancora più ricco e pesante il piatto c’è l’evidente senso di colpa che il personaggio di Dominic West ha sempre provato per quanto successo alla madre, come abbiamo avuto modo di scoprire nell’episodio 3x09.
Arriviamo così alla terza stagione, che ha mantenuto la solita struttura, avanti e indietro nel tempo e nelle varie linee narrative, ma che ha segnato un netto stacco rispetto alle precedenti, anche a causa del salto temporale di tre anni. D’altronde non poteva essere altrimenti.
Dopo quanto successo, dopo l’ennesima discesa negli abissi del carcere (per Noah), del senso di colpa (per Helen), del dolore per il figlio morto (per Alison), e del costante dubbio su quello che sarebbe potuto essere (Cole), gli episodi si sono fatti più scuri, più pesanti, cosa che ha fatto storcere il naso a qualche spettatore. Ma i cambiamenti a cui i personaggi sono andati incontro sono assolutamente in linea con quanto hanno vissuto, con le cose che sono successe loro, dunque si tratta di un’evoluzione naturale. The Affair è rinato dalle proprie ceneri diventando nuovamente un’altra cosa, uno “psychological drama”.
E’ rimasta la sottotrama thriller, che però è stata gestita in modo decisamente interessante: nel nono episodio si scopre infatti che è stato lo stesso Noah ad accoltellarsi. E si scopre anche che, almeno in parte (di fatto è impossibile capire fino a che punto, visto che tutta la serie è basata sul meccanismo del “narratore inattendibile”) il comportamento di Gunther è frutto del crollo psicotico dello scrittore.
Questa terza stagione, di fatto, è stata assolutamente Noah-centrica. Certo, anche Helen, Alison e Cole hanno avuto il loro spazio, ma a ben guardare questo è stato decisamente inferiore di quello concesso al personaggio di Dominic West. Quella degli autori è stata una scelta senza dubbio azzardata, dare così tanto spazio a quello che, tutto sommato, è forse il personaggio “meno simpatico”, eppure è stata quella giusta.
Dovendo fare un bilancio degli episodi andati in onda finora (ma anche di tutta la stagione nella sua interezza), bisogna prendere atto del fatto che The Affair ha avuto il coraggio di osare, anche di rendersi “poco amabile” in certi momenti, che non ha avuto paura di scavare ancora più a fondo, e che, in un certo senso, ha “chiuso il cerchio”. O quantomeno un cerchio. Resta da capire cosa potrà mai succedere a questo punto nella S04, ma siamo sicuri che gli autori sapranno reinventare la serie per l’ennesima volta.
Intanto, godiamoci l’ultimo episodio del terzo capitolo, in onda su Sky Atlantic mercoledì 1 febbraio alle 21.15.